Aiutatemi a capire il 100% di consanguineità
Questo dubbio mi è venuto leggendo spesso che si consiglia di accoppiare i genitori con i figli piuttosto che tra fratelli e sorelle.
In che senso si definisce al 100% la consanguineità di fratello e sorella?
Da quello che ho capito i genitori trasmettono alla prole 50% del proprio patrimonio genetico e se le femmine ereditano il proprio genere femminile dalla madre a me sembra ovvio che questo non accada per i soggetti maschi... (altrimenti sarebbero femmine anche loro!!!) di conseguenza come minimo questa percentuale di differenza deve esserci... o no?
Ponendo ad esempio un soggetto maschio di cui per comodità distinguerò i cromosomi in A e B, unito ad una femmina X e Y (dove la Y sta ad indicare il cromosoma femminile), la prole sarebbe: AX e BX (maschi), AY e BY (femmine). Ogni singolo individuo ha un proprio patrimonio genetico differente dagli altri... dove sta il 100%?
Vedo che ad esempio il maschio AX ha in comune la A di una delle due ipotetiche femmine e quindi capirei un 50% ma con l'altra femmina non ha proprio nulla in comune, è vero che dall'unione di questi soggetti nascerebbero delle specie di "cloni" di zii e nonni e quindi non si otterrebbe un arricchimento genetico ma una sorta di "stasi": AX x AY = AA, AY, XA, XY, ossia un soggetto che ha due volte lo stesso gene, uno uguale ad una zia, uno uguale ad uno zio e uno che è la copia della propria nonna.
Però allo stesso tempo ho immaginato che il padre AB con la figlia AY darebbero alla luce : AA, AY, BA, BY, ossia un soggetto che ha due volte lo stesso gene, uno che è la copia della propria madre, uno che è la copia del proprio padre e uno come una propria zia... Di conseguenza non ci vedo tutta questa differenza tra l'accoppiamento tra fratelli piuttosto che genitori con figli.
Con la differenza che se in realtà tra genitori e figli c'è di SICURO un 50% di patrimonio genetico in comune, invece tra fratelli c'è persino la POSSIBILITà di non avere nulla in comune ( ad esempio AX con BY, entrambi con un patrimonio distinto nonostante discendano dagli stessi genitori, cioè AX x BY= AB, AY, XB, XY, ossia un soggetto identico al proprio nonno, uno uguale ad una zia, uno come lo zio e la copia della propria nonna... però appare subito evidente che non c'è un soggetto che abbia due volte lo stesso gene come invece appariva negli altri due casi!!!) Pare evidente che i soggetti che portano ripetuto lo stesso gene sono estremamente poveri di variabilità genetica, ma proprio per questo motivo non capisco il consiglio di accoppiamenti con i genitori visto che proprio in questo modo c'è una possibilità su 4 che ciò avvenga.
Concludo specificando che questo discorso non è orientato al fattore etico e/o morale dell'unione tra parenti, è semplicemente una richiesta di delucidazione.
Grazie.