vedove

Ciao a tutti in questi giorni ho visto diversi annunci di allevatori o semplici privati che cedono (per sfortuna cedono tutti SOLO maschi) esemplari di questo ploceide che trovo semplicemente affascinante.Mi domando di quegli ingloriosi gabbioni con migliaia di questi stupendi animali che arrivavano in condizioni pietose dal continente africano nessuno è riuscito nella riproduzione?
Sarei molto interessato a sapere se qualcuno è riuscito in una simile impresa e se ci è riuscito come ha fatto a superare lo scoglio parassitismo.
CIAO A TUTTI E BUONA SETTIMANA[[[]]]

Ciao Krameri, come esperienza in allevamento delle vedove, ero riuscito ad allevare in purezza, più di 10 anni fa, un rappresentante "modestissimo" di questa straordinaria famiglia: la Hipochera Chalybeata o Vidua Chalyubeata, comunemente denominata Combassù.
Ero un assiduo frequentatore di fiere degli uccelli e, mi ricordo che, in una di queste, in tarda primavera, m'imbattei in un commerciante, il quale aveva una "razziera" da m 1,20, stipata d'uccellini nero brillante e marrone striato. Senza molti tentennamenti, ne acquistai una coppia; il rivenditore m'informò che si trattava d'una specie "parassita" e, che se avessi voluto riprodurli, avrei dovuto acquistare alcune coppie di Lagonosticta Senegala ovvero di Amaranto, però il costo di quest'ultimi non era affatto abbordabile. Li portai a casa e li ospitai in una gabbia con le medesime dimensioni, li alimentavo con del mix per esotici, spighe di panico, sia secche che immature, pastoncino composto per 2/3 di quello all'uovo e 1/3 di quello per insettivori rimacinato finemente, qualche tarma della farina di piccole dimensioni.
Applicai inoltre una cassetta nido per esotici esternamente. li ho ospitati in una veranda luminosa ma non riscaldata. dopo un periodo d'acclimatazione, s'erano tranquillizzati e, durante la notte ambivano rifugiarsi all'interno della cassetta.
L'anno successivo, già a partire dal mese di maggio, il maschio iniziò a emettere il suo canto di corteggiamento; nel mese d'agosto, notai che la femmina iniziò a prendere in considerazione il materiale per la nidificazione che avevo messo a loro disposizione. Nel giro di 4-5 giorni foderò, con mio stupore, la cassetta nido. Una settimana dopo che aveva allestito il nido, trovai un ovetto, così fino a deporne 4. Non credevo ai miei occhi, ma ciò che più mi meravigliò era il fatto che, in "barba" a quanto riportato sui vari testi sui quali m'ero documentato, la femmina covava. Già questo per me fu un "traguardo" ambitissimo. I giorni passavano e la Combassù assiduamente covava. Non sperai neanche le uova, per timore di non disturbare tali creature. Il dodicesimo giorno udii, provenire dalla cassetta, un flebile pigolio. Approfittando dell'uscita dal nido della femmina, controllai e, con somma meraviglia vidi 2 piccoli pulli nati, un uovo incrinato ed uno chiaro. Ero entusiasta di tale successo! Il maschio devo dire che collaborava poco o niente nell'imbeccare i piccoli, era più intento a canticchiare che altro; la femmina per contro, svolgeva un ottimo lavoro. Dopo 13 giorni i 3 Combassù fecero capolino dal nido. Li lasciai assieme ai genitori sino alla fine di settembre, poi li diedi ad un mio amico che li mise in una voliera esterna, assieme ad altri esotici.
Sul finire dell'inverno la femmina mi morì, così rimasi solamente col maschio, che mi rimase in vita per un altro paio d'anni.
Questo è stato il mio unico ed irripetibile episodio d'essere riuscito ad allevare questi uccellini molto discreti ed un pò meno appariscenti degli altri loro "cugini" appartenenti questa famiglia.
Buona serata

Ciao alessandro interessante la tua testimonianza che dimostra quanto a volti diventi aberrante il comportamento di certe specie in cattività.Ti faccio i miei piu sentiti complimenti per il successo riproduttivo dato che la specie che hai riprodotto è sempre stata la mia preferità ora spero di poter trovare un gruppetto di queste specie e lanciarmi di nuovo sulle strade del sogno alla ricerca di nuove emozioni e perchè no se la fortuna mi assiste di nuovi successi.
Se altri hanno esperienze si facciano avanti per ora non mi resta che augurarvi UNA BUONA SETTIMANA A TUTTI CIAO

Ciao, complimenti Alessandro, sei uno dei pochi , confermo che sono specie parassite come detto da Ale, io ho avuto una deposizione con le vedove del paradiso (Vidua paradisea orientalis) su nido di melba del Sudan (pytilia melba) purtroppo oltre a questa sola deposizione non ho più avuto nessun caso, l'unico uovo deposto era infecondo.
Spettacolare la danza nunziale del maschio, sembra una farfalla che balla in aria davanti alla femmina.
Anche con le vedove domenicane ho provato diverse volte, senza risultato.
Bisogna oltre alla coppia di vedove, avere la specie esatta di balia che le hanno generate, ed avere la sincronia della deposizione.
Se volete non avere nessuna nascita di estrildidi in voliera, è sufficiente avere uno di questi uccelli (vidua) appena deposte le uova, loro provvedono a vuotare i nidi.

Non m intendo di vedove,ma sò perchè il mio veterinario le alleva, che non tutte le sottospeci di vedova sono parassite,quindi alcune di esse si possono allevare in cattività in purezza. ::-°°-

Può essere, io ho tenuto solo la paradisea e la domenicana, le altre non so, forse solo il genere vidua è parassita.

Ciao Roberto buono a sapersi che in italia almeno qualcuno che si interessa a queste specie c'è dando una speranza a chi come me ama le specie esotiche.Se non erro avevi scritto che codesto veterinario alleva anche tessitori sarei molto felice di fare la sua conoscenza se mi puoi mandare il suo nome e recapito telefonico te ne sarei molto grato.Ti chiedo anche se essendo in confidenza con lui potresti invitarlo a scrivere qui sul forum in modo da allargare le nostre conoscenze e magari di fornirci anche esemplari in modo di ampliare la rosa di esemplari allevati in italia in quanto queste specie come molti esotici di ex import stanno subendo un tramonto ornitologico che non sono disposto ad accettare.
TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER LA COLLABORAZIONE E SALUTO TE E TUTTI GLI UTENTI DEL FORUM E VI AUGURO UNA BUONA SETTIMANA CIAO

Ti ho inviato un MP

Da Dr. Ernessto Ronna 1915 "Gli uccelli esotici nei loro costumi e dal punto di vista dell'allevamento" Francesco Battiato Editore Catania.

Una "CURIOSA" descrizione del Combassù.


Combassou , Combassù, Combasso (Hypochera orientale, Hypochera nitens)
Becco bianco argenteo, conico; vertice nettamente diviso nel mezzo da una stria rossiccia e da una parte e dall' altra altre striscie nere ; occhi bruni contornati da una stria rossa e da una nera. Parti inferiori del corpo bianche ; superiori nere con riflessi azzurro cupi. Ali lunghe; coda breve e tronca. Piedi rosei.
Questa livrea primaverile del maschio, nella seconda muta cede il posto ad una molto più modesta bruno-chiara e di questo colore sono pure le femmine anche nell' epoca nuziale.
Lo stesso dicasi dei giovani, che se sono però maschi, lasciano presto a divedere certi particolari del loro sesso.
A titolo di curiosità aggiungeremo, che, come vi sono maschi del tutto neri lucenti, ve ne sono altri in cui all' azzurro è sostituito qualche riflesso verdastro.
Abitatore proprio dell' Africa, questo grazioso piccolo fringillide, minaccia in torme numerose le coltivazioni dei piccoli cereali, irrequieto e vivace, in compagnia di altri affini congeneri. La vivacità e la gaiezza dei combassi, acquista il grado più elevato nei maschi ansiosi di accoppiamento e tanto è grande il loro ardore e la loro eccitazione, che è divenuto proverbiale ed esempio evidentissimo dell' accanimento amoroso di certi uccelli in preda alla più potente delle passioni. Lo Chenu (op. cit. p. 251) ci dà una scrupolosa interessante descrizione del come usa comportarsi il piccolo maschio per il possesso della femmina e per non guastarla con una traduzione, la riporto tal quale, anche perchè non è lunga : « Le male voltige d' abord au dessus de sa compagne avec une très grande vélocité, se pose ensuite sur elle en agitant fortemen t les ailes, ne fait, pour ainsi dire, que l' effieurer, disparait aussitót et va se cacher dans un boulin ou dans l' endroit le plus obscur de la volière où il fait entendre les tris les plus aigus, comme s' il se battait avec d' autres oiseaux ». E' allora che dà sfogo a quel canto flautato assai noto a chi tiene questi uccelletti esotici in adatte prigioni provviste di ogni comodità, specialmente se si trovano insieme diversi maschi che svegliano fra di loro l' emulazione più spinta e mettono in atto la vivacità e il coraggio caratteristici. Ai viaggiatori è assai noto l' allegro cinguettio delle torme che si sparpagliano fra i seminati degli alberi sovrastanti, belli e vivaci corpicini che si perdono fra i solchi e le zolle a razzolare secondo l'uso di altri pochi piccoli abitatori delle erbe di cui anche gradiscono l'amaro fresco sapore. E di quest'erbe intrecciano i nidi d' amore, rivestendoli con materiali soffici e vari, dove si culleranno fra i trilli argentini i graziosi nidiacei fino a che il sufficiente sviluppo li spronerà a raccogliersi in stuoli devastatori insieme a specie affini, invisi ai coltivatori del luogo, che in ogni guisa cercheranno allontanarli dai seminati, pur risparmiandone le tenere vite all' allegria dei dintorni e all'armonia provvidenziale della natura.

Prof Alamanno è sempre un piacere risentirla,come dicevo non sono esperto di queste speci e quindi non saprei se l esperienza di Alessandro sia eccezzionale o meno,comunque i vostri bellissimi post ampliano le mie conoscenze su gli esotici e per questo vi si sono grato. +++[[[