L'Agapornis pullaria
(Red faced)
Dell'Agapornis pullaria sono riconosciute due razze:
1. Agapornis pullaria pullaria, avente il suo habitat neIle zone montagnose occidentali di Abíssinia, Uganda e Ruanda (tra i 1.500 e i 4.500 piedi) fino alle alture dei laghi centrali (Albert, Edward, etc.);
http://img55.imageshack.us/img55/741...nfalls9rm7.jpg
Uganda cascate Murchison
2. Agapornis pullaria guineensis, diffusa della Sierra Leone al sud e nord dell'Angola passando attraverso l'Africa centrale fino al lago Alberto.
http://img98.imageshack.us/img98/669...aangolatt1.jpg
Serra cafema Angola
Ia sola differenza tra le due razze è che la guineense, che era la più frequentemente importata, ha il groppone di un blù più profondo.
Dati somatici
Descrizione: il maschio ha mantello generalmente verde brillante con fronte e parti infe riori giallastre.
Mascherina facciale rossa arancio. Un minuscolo anello oculare (variabile nei vari soggetti) formato da piccolissime piumette che vanno dal bianco al blu. Groppone blù brillante. Remiganti verdi con vessillo interno polveroso. Curva dell'ala, spalla e copritrici sottoalari nere. Parte terminale dell'ala blù.
Coda verde con banda terminale sottocaudale (oomprendente le due penne centrali) nera e rossia nella parte superiore (a coda chiusa la banda e i suoi colori non si avvertono). Ha il becco rosso, le zampe grigie e l'iride bruna. Taglia cm. 15
http://img211.imageshack.us/img211/6...llaria1vw7.jpg
La femmina ha la mascherina meno rossa e più arancio, il groppone blù meno intenso, le copritrici sotto, alari verdi e le parti terminali dell'ala gialle anziché blù.
I giovani immaturi sono simili alla madre con la mascherina ancora più arancio e ristretta.
Il pullaria allo stato libero
Allo stato libero l'uccello abita le alture boscose con radure ed erbe prative dei cui semi si ciba in prevalenza,mentre l'unico tra tutti i congeneri costruisce il suo nido nei formicai e nei termitai abbandonati od ancora abitati dagli insetti. Si tratta di cavità praticate negli alberi talvolta ad altezze di 12 e più metri e di formicai costruiti con terriccio.
Del tutto irrisolto il problema del rapporto instaurato tra formiche o termiti e l'uccello dato che in genere questi insetti non sono teneri ed inclini a concessioni con chiunque. Da quanto detto sulle differenze somatiche tra maschio e femmina la distinzione dei sessi appare facile ed è facilissimo quando gli uccelli sono in volo e dispiegano i colori delle ali, coda, groppone, etc.
Abitudini di nidificazione
E da tempo accertato che il Pullaria non usa per il nido materiale di guarnizione.
La galleria immette in una piccola camera sul fondo, al suolo della quale su pochi frantumi di legno sbriciolati
La riproduzione in cattività.
Alla schiusa il nidiaceo ha il piumino, il becco e le zampe bianchi.
Successivamente emette per gradi le piume da immaturo simili al piumaggio della madre.
Il modo di imbeccare i piccoli, il comportamento dei genitori verso i figli non differiscono da quelli dei congeneri.
Benché descritto e scientificamente noto solo 200 anni orsono, nel libro del Duca di Bedford è detto che il Pullaria appare ancora dipinto in molti ritratti di dame del XVI secolo, sostenendo con ciò che il pappagallino fosse noto ed importato in Inghilterra da almeno 400 anni.
Nonostante questa lunga conoscenza e dimestichezza con l'uomo, con ornitologi appassionati e desiderosi di riprodurre in cattività il bellissimo Pullaria, benché i tentativi siano stati com'è logico supporre moltissimi e si sia cercato anche di offrirgli i nidi di formica o di termiti per stimolare l'istinto, uno dei primi casi documentati di riproduzione è quello riportato dal signor A.A. Ptestwich nel n. 1-57 de l'Avicultural magazine
I persistenti e determinanti studi, fatti da Ptestwich e sopratutto da Socci e Misantone in Italia, sui pullaria, per un gran numero d'anni, di un soggetto tanto difficile costituiscono una lezione per tutti gli ornicoltori desiderosi di questo genere di acquisizioni, scrive E.N.T. Vane nella sua nota monografia (Guide to Lovebirds and Parrotlet):
Prestwich costruì una particolare voliera atta a ricevere ed a ospitare una piccola colonia di Pullaria in cui costruì nidi ed accessori ad imitazione di quelli che si servivano allo stato libero e delle loro particolari abitudini. Il risultato di questo immane sforzo fu tutta via lo svezzamento di un solo novello che gli meritò la medaglia che l'Associazione "Exotic Birds", assegna ai records di primo allevamento in prigionia.
Il Vane riporta nel suo libro sia il disegno della voliera che la descrizione particolareggiata dei nidi, accessori e degli accorgimenti adottati dal Prestwich per favorire l'adattamento e la riproduzione dei pappagallini oltre le osservazioni sul loro comportamento, abitudini e costumi.
Ancor oggi, secondo gli esperti, dev'essere intrapreso un serio e razionale studio per fare del Pullaria un robusto e addomesticato uccello da gabbia con il quale formare dei ceppi di riproduttori che diano qualche garanzia di risultati.
[YOUTUBE]NAt4aLQJAq4[/YOUTUBE]
Un eccezionale filmato del Prof Antonio Misantone e dei suoi Pullaria