che amarezza!!

vorrei esprimere la mia amarezza riguardo alla maniera di allevare i pappagalli in questi e futuri anni.

sempre più gli allevatori e spesso chi comincia questa avventura di allevare pappagalli, sceglie le specie da allevare in base alla loro commercialità, ossia in base a cosa potrebbero subito rivendere. giusto si per recuperare in fretta le grosse spese, ma trascurando delle bellissime specie magari meno "commerciali" ma ugualmente capaci di regalare bellissime soddisfazioni e con un po di impegno in più riuscire comunque a rivendere i giovani superflui.

poi un'altra cosa che è cambiata sempre nella scelte delle specie è quella di scegliere in base a come saranno i figli allevati a mano, sempre più si alleva a mano trascurando quanto sia importante ottenere dei soggetti selvatici, e avere delle coppie selvatiche per delle future coppie riproduttrici. oltretutto è importante per la psicologia dei genitori poter svezzare la propria prole.
oggi giorno è sempre più difficile trovare delle coppie così dette selvatiche sono sempre più gli allevati a mano "rinselvatichiti" causa sopratutto della mancata vendita, e poi si usa dire vedrai che ti fanno lo stesso, ma non è così matematico, spesso gli allevati dall'uomo hanno molte difficoltà nel svezzare la propria prole, con magari una alta percentuale nella morte dei pulli, costringendo poi l'allevatore ad allevarsi i piccoli per non rischiare di perderli, e si crea un circolo vizioso...

Ciao Michele,
Quoto le tue parole al 100%.
Oltre all'allevamento a mano (riguardo al quale mi auguro vivamente venga presto introdotta una corretta legislazione per regolarne la pratica, come è già successo in Olanda e in altri paesi nord europei), esistono molti altri aspetti dell'allevamento italiano che mi infondono una profonda amarezza.

Solo per fare un esempio, molte specie sono letteralmente discriminate a causa del colore del piumaggio: è il caso di alcuni Poicephalus, dei Vasa e dei nigra, quasi per niente allevati solo a causa dei toni grigio-marroni delle loro piume... sono tutti animali dalla bellezza straordinaria, putroppo sempre più rari negli allevamenti.
Anche il colore verde, comune a molti pappagalli, viene spesso snobbato perché troppo "classico": per variare tonalità, si cerca spesso di creare nuove mutazioni, inquinando il patrimonio genetico delle nostre linee di sangue.
Per non parlare di ibridazioni, meticciamenti...
Fortunatamente in molti paesi europei la situazione è nettamente migliorata.

Io sono ancora agli inizi come allevatore quindi ho pochissima esperienza, ma vedo che molti scelgono di allevare specie non sottoposte a cites, che sono sempre le solite 4. Inoltre come ha detto lei gli allevano a mano per poi rivenderli.
A me sinceramente non interessa minimamente allevare un pappagallo a mano, ma preferisco vederli in una voliera a interagire con i loro simili e a riprodursi naturalmente. Purtroppo vedo che molti non la pensano così ma pensano solo ad avere un pappagallo che parla e che vive in casa con le persone. Secondo me bisognerebbe allevarli a mano solo in caso di abbandono o morte dei genitori.
Ciao, matteo

Avete ragione: è una vera tristezza, soprattutto l'allevamento a mano che inibisce i comportamenti innati degli animali, e tutte le ibridazioni/meticciamenti che rovinano il patrimonio genetico.
Anche la disonestà di molti allevatori mi infonde spesso molta amarezza: dovremo essere tutti uniti in questa passione, aiutarci tra di noi per continuare a migliorare l'esperienza d'allevamento... invece molte persone pensano solo al profitto e cercano spesso di fregare chi è più ignorante.

Non dico questo per una semplice lamentela superficiale: spero che molti neofiti, che da poco hanno intrapreso questo fantastico hobby, possano leggere le nostre affermazioni e cominciare da subito a chiarsi le idee, per evitare di incorrere in nuovi errori nel prossimo futuro.

Che dire tutto vero quello che avete detto.
Io la penso come tutti voi e dico , come ho già detto in altre occasione , finiamola di allevare a mano e farli diventare i nostri giocattoli .

Quote:

Originariamente inviata da Luca Marani

Solo per fare un esempio, molte specie sono letteralmente discriminate a causa del colore del piumaggio: è il caso di alcuni Poicephalus, dei Vasa e dei nigra, quasi per niente allevati solo a causa dei toni grigio-marroni delle loro piume... sono tutti animali dalla bellezza straordinaria, putroppo sempre più rari negli allevamenti.

Condivido a pieno la tua opinione.
Negli ultimi anni mi sto dedicando principalmente all'allevamento di queste specie, e recentemente ho preso la decisione di occuparmi anche del genere Coracopsis.

Ritiro su la discussione dopo oltre 3 mesi di silenzio per raccontare la mia esperienza.

Premesso che ho iniziato coi roseicollis ad allevare, e dopo la prima coppia mi ero già stufata per la quantità innumerevole di mutazioni, dove per allevare bisogna avere una enciclopedia delle mutazioni ed essere un mezzo mago per capire i nascituri, sperando che non portino inconsapevolmente altre mutazioni non previste!
Sono passata rapidissimamente ai personatus. Meno mutazioni, meno allevamenti. E ovviamente ho voluto allevare quelle più "difficili" (soggetti ino e portatori di ino).

Ed infine, i taranta.
Ammetto che i taranta li ho presi più che altro perché volevo cambiare specie, apprezzando più che le mutazioni (ehm, quali mutazioni?) il loro comportamento, la loro etologia, e così via.
Non è una specie conosciuta, anzi! Le varie "sciuremaria" non sono a conoscenza di tali animali. Sapete quanti semplici appassionati di qualche specie più nota sono venuti a chiedermi informazioni sui taranta? Non c'è una minima divulgazione su questa specie... come in altre specie meno note. Se si cercano video su YouTube, scarseggiano, ho dovuto metterne qualcuno io per spiegare quanto silenziosi siano. Insomma...

Ci vuole divulgazione "terra terra"...

Ciao Sabryina, non posso non darti ragione: i taranta sono davvero stupendi e purtroppo non molto allevati.
Io ho acquistato la mia prima coppia a inizio febbraio: all'inizio ero tentato di prendere una coppia mutazione Misty, ma poi ho deciso di preservare la purezza dell'ancestrale, com'è giusto che sia.
Si sono rivelati molto prolifici, tanto che dopo 2 mesi hanno già deposto il primo uovo.
Sul forum mi sembra che ci siano molti appassionati che li allevano...
Adesso mi sto orientando sui canus, un'altra specie fantastica di agapornis.

Più o meno anche io sono di "recente" passaggio ai taranta. Anche se i personatus non li abbandonerò fintanto che non mi salteranno fuori i lutini. O meglio, sono già saltati fuori ma con i problemi classici di questa mutazione.

Ormai c'è la cultura dell'estetica anziché dell'interessante. Il taranta ha il solo problema di essere interessante e non bello (per "bello", virgolettato, intendo con millemila mutazioni blu, lutino, etc). Senza contare l'alimentazione che obbiettivamente... non è che sia poi così difficoltosa.

I canus saranno la mia prossima scelta, proprio perché il bello è un "banale" (non per noi!) pappagallo.

Certo è che mi ha sempre fatto curioso il canus a fianco del taranta, Davide e Golia... :D

La natura si è superata in bellezza... Noi non possiamo far altro che rovinare tutto, creando mutazioni ed alterando i fenotipi.

Mi aggrego all'amarezza per un altro aspetto che ho notato frequentando i gruppi su Facebook, alcune persone non si informa sul carattere del pappagallo o sul suo mantenimento in cattività, in tanti, purtroppo, fanno domande del tipo: "Vorrei un pappagallo grande come un Cenerino ma che costi molto meno, cosa mi consigliate?", poi quando gli arriva la sfilza di parrocchetti con le code lunghe, il discorso continua, ma sempre incentrato sulla dimensione.