tutto sommato non è così delicato e difficile da allevare, il problema secondo me è che la maggior parte degli allevatori si dedica a uccelli più appariscenti e redditizi dell'anonimo verzellino.
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tutto sommato non è così delicato e difficile da allevare, il problema secondo me è che la maggior parte degli allevatori si dedica a uccelli più appariscenti e redditizi dell'anonimo verzellino.
Secondo me ha ragione Alessio,anche io da bambino ho allevato un verzellino caduto dal nido,trovato al mare sulla sabbia,l'ho allevato col pastoncino giallo,il normalissimo pastoncino all'uovo per canarini.E' cresciuto benissimo,era un maschietto,lo tenevamo libero in cucina e dal punto più alto si lanciava tra i capelli di mia madre per giocarci,cantava in continuazione.L'anno successivo lo accoppiai con una femmina anche lei raccolta per strada e allevata da una canarina,si riprodussero senza alcun problema in una gabba da 60 cm portando all'indipendenza due piccoli.
Sono uccellini molto robusti ed adattabili per cui non vedo tutte queste grandi difficoltà nell'allevarlo in gabbia,forse nel riprodurli,ma con soggetti domenstici neanche quello.
La realtà è che se non sono molto diffussi è semplicemente perchè alla maggior parte degli allevatori è una specia che non interessa,tutto qui!
Massimo
In questi anni ho allevato parecchi verzellini allevandoli sia in gabbioni che in voliera sia in purezza che in ibridazione. Dall'anno scorso però ho deciso di toglierli definitivamente. A fronte di una produzione annuale di circa un decina di novelli e anche più arrivavo a primavera successiva a salvare non più di due o tre soggetti. Uno per un problema uno per l'altro fatto sta che di soggetti non salvavo molti. Ho poi potuto constatare che alcuni soggetti si riproducevano senza problemi anche in contenitori non troppo grandi mentre altri, nonostante nati in cattività da alcune generazioni non volevano adattarsi all'ambiente ristretto. Non ho avuto poi mai nessuna femmina che ha superato i tre anni d'età ed in particolare le femmine più prolifiche sono state le prime a morire (massimo due anni). Se poi al momento di cederli chiedevo 50 euro assolutamente nessuno li voleva (perchè ovviamente si trovano a meno.....). Ho così fatto la scelta di rinunciare al loro allevamento. E vi garantisco non per quanto ci si poteva ricavare bensì perchè non sopportavo l'idea di veder sopravvivere così pochi soggetti a fronte di parecchi giovani svezzati. Lo scorso anno non sono riuscito ad esporre all'italiano uno stamm (nè di maschi nè di femmine) nonostante i parecchi soggetti prodotti perchè li ho persi prima ancora di arrivare al termine della muta.
[QUOTE=loreto71;261240]Secondo me ha ragione Alessio,anche io da bambino ho allevato un verzellino caduto dal nido,trovato al mare sulla sabbia,l'ho allevato col pastoncino giallo,il normalissimo pastoncino all'uovo per canarini.E' cresciuto benissimo,era un maschietto,lo tenevamo libero in cucina e dal punto più alto si lanciava tra i capelli di mia madre per giocarci,cantava in continuazione.L'anno successivo lo accoppiai con una femmina anche lei raccolta per strada e allevata da una canarina,si riprodussero senza alcun problema in una gabba da 60 cm portando all'indipendenza due piccoli.
Sono uccellini molto robusti ed adattabili per cui non vedo tutte queste grandi difficoltà nell'allevarlo in gabbia,forse nel riprodurli,ma con soggetti domenstici neanche quello.
La realtà è che se non sono molto diffussi è semplicemente perchè alla maggior parte degli allevatori è una specia che non interessa,tutto qui!
Ciao,complimenti per i risultati riproduttivi ottenuti,ma non credo che una coppia possa rappresentare un dato ''statisticamente rilevante''sulla robustezza o meno di una specie ornitica.Sono invece totalmente in sintonia con il pensiero di Mauro.Sono uccelli di sicuro interesse ma molto ''deprimenti'' per chi decide di allevarli e soprattutto di fare progetti selettivi a lungo termine.
Certamente Mario,io ho riportato la mia esperienza,parliamo di 30 anni fa,proprio perchè portata avanti da me che allora ero un ragazzino,senza alcuna conoscenza della speice e senza l'utilizzo di cibi o integratori particolari,proprio per far capire la rusticità e adattabilità di questa specie.Del resto se è forse il fringillide più diffuso e con areale in continuo espansione una ragione ci sarà!
Certamente se poi uno intende allevarlo in maniera professionale,non certo come ho fatto io,magari cercando di selezionare dei soggetti è normale che si troverà davanti altre difficoltà.
Comunque neanche l'esperienza negativa di Mauro credo possa essere considerata la regola,nel senso che proprio perchè poco allevato si hanno pochi dati per redigere delle statistiche.
Massimo
Magari l'esperienza negativa fosse solo quella di Mauro!Purtroppo non e' cosi',tuttavia se fossero piu' allevati sicuramente si potrebbe creare con gli anni un ceppo piu' resistente e speriamo che cio' avvenga perche' e' una specie secondo me a cui vale la pena dedicarsi
non x fare l'avvocato del diavolo ,ma secondo me la maggior parte dei verzellini che si trovano in vendita alle mostre scambio(Reggio in primis) sono semplicemente presi dai nidi in libertà e allevati dai canarini,anellati e certificati ma sempre di *******,ecco xchè i ceppi in cattività sono cosi deboli e fragili,nessuno si prende la briga di allevare uccellini cosi comuni in tutta Italia quando se ne trovano ovunque.