Anche se sarebbe più corretto dire entomofilia, ma per il titolo ho preferito rimanere nel gergo del volgo.
Si sa che una passione tira l'altra, soprattutto se parliamo di animali, e ad oggi sono presa non poco da quest'ultima: tutto è iniziato neanche un mese e mezzo fa, quando mia sorella piccola torna dal liceo con un barattolo colmo di certi esserini traballanti.
"Ma dimmi te! Ora dove si mettono?!" quasi per gioco parte la ricerca informazioni (del resto chi s'era mai fatto domande sull'allevamento degli insetti!?) e da li, di giorno in giorno, scopro un mondo meraviglioso.
Ma bando alle ciance, cercherò di descrivere le nostre bestiette come meglio posso!
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Neanide L2
Appartenenti all'ordine dei Fasmidi (Phasmatodea, in greco phasma significa fantasma) sono probabilmente Insetto stecco di Annam o del Vietnam (nome scient. Medauroidea extradentata), chiamati cosi in riferimento all'areale di origine (Annam è una regione storica, situata nel territorio dell'odierno Vietnam).
Scrivo "probabilmente" poichè ci sono stati regalati senza informazioni precise e ad uno stadio troppo acerbo per poterli identificare correttamente (erano nati da pochissimo). Tutt'oggi restano perplessità, ma crescendo si stanno man mano rivelando e spero che tra un paio di mesi (ormai adulti) se ne chiarirà l'appartenenza.
Essendo artropodi (phylum Arthropoda come insetti, aracnidi, chilopodi ecc. ecc. per elencarne alcuni) sono invertebrati, posseggono dunque un esoscheletro esterno poco denso ed elastico, sufficientemente rigido da poter sostenere il corpo, costituito da chitina ma non da cellule quindi incapace di svilupparsi assieme all'animale. Per questo motivo l'accrescimento avviene tramite mute.
I nostri vietnamiti hanno un ciclo vitale piuttosto breve (come la maggior parte dei fasmidi): arrivano alla maturità sessuale a 3 mesi dopo aver effettuato circa 6 mute, per poi riprodursi (sono ovipari) e decedere naturalmente verso l'anno di età.
Che esistenza eh? la passano per lo più immobili tra i rami della pianta che hanno scelto come dimora: sono animali prevalentemente statici, in perfetta coerenza con il costume che indossano. Del resto una delle loro strategie difensive è proprio il mimetismo, e qual'è la miglior maniera per interpretare un tronco se non stando fermi fermissimi? altra ideuzza saltata loro in capo per assicurarsi conservazione e perpetuazione della specie è la partenogenesi, metodo riproduttivo secondo il quale l'uovo può svilupparsi e schiudere senza bisogno di fecondazione. Questo meccanismo permette ad ogni femmina di partorire figlie gemelle a lei identiche, autosufficienti e anch'esse fertili. L'ausilio del maschio diventa quindi secondario ma non inutile o impossibile (qualora avvenisse l'accoppiamento si parlerebbe di anfigonia e prole eterogenea), resta che per ovvia conseguenza il numero dei soggetti maschili è assai limitato rispetto all'altro sesso. In alcune specie si parla addirittura di estinzione, che sia in natura o allevamento. Anche i vietnamiti non sono esclusi e le femmine hanno presenza decisamente più rilevante.
Le mie neanidi (o ninfe, negli artopodi è così chiamato lo stadio giovanile precedente a quello subadulto e adulto. Una sorta di "pullo antenno-munito", per intenderci) stanno affrontando a rotazione la seconda muta e misurano più di 3 cm in lunghezza (capo - punta terminale dell'addome). Quando sono arrivate non superavano 1,5 cm.
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Neanide L1
In allevamento gli stadi evolutivi degli artropodi vengono indicati tramite classificazione numerica crescente affiancata a lettere (in questo caso L): una neanide che non ha ancora compiuto la prima muta sarà detta L1, successivamente L2 fino alla seconda, dalla quale diverrà L3 ecc. ecc. solitamente si procede in questo modo fino alla quarta/quinta muta (quindi L4/L5) a seconda della specie, dopo di che si parlerà di adulti o sub adulti.
Passando alla morfologia in linea di massima si caratterizzano da apparenza sottile e longilinea, sei lunghe zampe, atterismo (assenza di ali), in fedelissima ed esemplare riproduzione di ramoscelli (o altri apparati vegetali). Al momento le mie neanidi presentano corpo (testa, torace, addome) in prevalenza color marrone chiaro movimentato da screziature castane, verdacee e paglierino, come le zampe anteriori. Quelle mediane e posteriori, invece, sono verde chiaro brillante. Se si trattasse di vietnamiti crescendo attesterebbero tonalità uniformi, variabili dal verde al castano.
Il dimorfismo è parecchio accentuato a partire dalle dimensioni: le femmine arrivano a 10-12 cm di lunghezza (capo - punta terminale dell'addome), sono inoltre massicce e voluminose rispetto ai maschi, che non superano i 6 cm e risultano molto più esili. Infine è possibile identificarle con sicurezza verificando la presenza dell'ovopositore (visibile ad occhio nudo). I miei soggetti sono ancora troppo giovani per conoscerne il sesso: dovrò aspettare qualche altra muta.
Cosa mangiano?
beh in natura è ancora un enigma: si hanno supposizioni, ma niente di preciso. Sicuramente sono erbivori, si nutrono di foglie.
Possono arrivare a popolare per generazioni un'unica pianta, da cui si sposteranno (spesso non con poche difficoltà) solo in caso di esaurimento delle risorse.
In cattività ci si semplifica la vita utilizzando per lo più un vegetale considerato adatto per quasi tutte le specie: il Rubus ulmifolius, comunemente detto rovo o mora. Si trancia qualche rametto e lo si lascia a libera disposizione dell'animale, sostituendolo quando inizia ad appassire. Alternative consigliate sono edera, lingustro, nocciolo, rosa (anche se su quest'ultima esistono pareri discordanti). Personalmente con il rovo mi sono sempre trovata benissimo, ma l'idea di variare provando altre fonti non è malvagia. Cosa bella è che i M. extradentata sono estremamente adattabili, buttan giù un pò tutto senza troppi problemi!
Per il bere si può asserire che assumono liquidi a sufficienza già da quel che mangiano. Ad ogni modo è buona norma nebulizzare acqua almeno una volta al giorno, o più durante la stagione calda.
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Neanide L3
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Neanide L3
E la gabbia?
Intanto meglio parlare di teca. Le dimensioni dovranno essere indicate al tipo di animale ospitato: generalizzando un fasmide non ha tanto bisogno di sviluppo laterale quanto verticale. Abbiamo detto che sono animali tutto fuorchè dinamici ma c'è un momento della loro vita, quello della muta, fondamentale e che richiede determinati requisiti di spazio per essere compiuto al meglio.
L'insetto cercherà un appiglio solido dal quale si estenderà per tutta la sua lunghezza puntando verso il basso ed infine, per un gioco di spinte muscolari, scivolerà fuori dall'exuvia (il vecchio esoscheletro). Se durante questa delicata fase venisse ostacolato da pareti o simile rischierebbe malformazioni o addirittura la morte. Il tutto si svolge perpendicolarmente rispetto al suolo, per cui è fondamentale che l'altezza sia almeno 3 volte la lunghezza dell'adulto.
Le altre due dimensioni possono essere inferiori, ma l'animale dovrà comunque potersi girare tranquillamente. Una teca di 30L x 30P x 50H cm va più che bene per la maggior parte dei fasmidi, compresi i M. extradentata. Io sto tenendo le neanidi in un contenitore rettangolare per alimenti, sfruttato in verticale e misurante così 20L x 10P x 30H. Si tratta di una dimora provvisoria per la prima fase giovanile ma le noto sempre più strette soprattutto adesso, vicine alla terza muta, così mi sto attrezzando per costruirne una delle dimensioni sopracitate.
La teca dovrà favorire areazione, calore e umidità, dettagli variabili e dipendenti dalla specie ospitata.
I vietnamiti ad es. non sono particolarmente esigenti: la loro potrà essere del tutto rivestita in rete, anche se solitamente si consigliano solo due lati e gli altri coperti (vetro, plexiglass o legno) dato che una teca completamente retata favorisce areazione ma anche dispersione di umidità e calore. Ad ogni modo gli extradentata non richiedono particolari attenzioni, basterà nebulizzare acqua ogni tanto con l'accortezza di non posizionarli vicino a forti fonti di calore.
Concludo dicendo che l'Insetto stecco del Vietnam è molto diffuso tra gli appassionati. Allevato in cattività ormai da generazioni è ritenuto uno dei fasmidi più semplici da accudire sia per le poche necessità richieste (giusto quelle basilari) che la facilità con cui si riproduce... è quindi adattissimo per i neofiti!
Spero che questo "breve sunto" più o meno specifico sia stato almeno un minimo interessante e non pesante, tenevo a creare un manuale d'allevamento utile per chi si sta scoprendo interessato (si sa mai) a queste bestioline basandomi su letture, studi, scambi di opinione e soprattutto la pratica. Resta che quel che ho scritto non è oro colato, per cui se qualcuno volesse correggere o intervenire benvenga!
Ne approfitto per specificare che le mie neanidi sono dieci, tutte belle pimpanti... ma alla fine troppe per le mie seppur buone intenzioni. Se qualcuno fosse interessato posso regalargliene alcune, basta mi contatti in privato così da metterci d'accordo.
Altra cosuccia... a febbraio probabilmente saranno pronte per deporre. Qualcuno ne vuole un pò?
=(^