Considerazioni sull'alimentazione secca per lori

Salve a tutti, chiedo agli esperti di lori qualche chiarimento sull'alimentazione secca per pappagalli nettarini: da qualche tempo ho cominciato ad alimentare i miei soggetti con un preparato/nettare secco, fornendo in disparte una ciotola piena d'acqua.
Fin da subito non ho notato particolari problemi nella conversione, ma i soggetti continuavano a prendere il nettare sulla punta della lingua e lavandosela nell'acqua, sprecando una grandissima quantità di prodotto.
Allora ho pensato di distanziare tra loro le due ciotole (circa 40 cm sullo stesso posatoio) e ho notato netti miglioramenti: mentre i giovani (quelli alimentati fin da piccoli con cibo secco) mangiano tranquillamente, gli adulti continuano a fare avanti-indietro dalla ciotola del cibo a quella dell'acqua.
Voi come fate? Nel senso, è un bene che immergano la lingua o devo distanziare ancor più i recipienti?
Naturalmente poi fornisco una dieta estremamente ricca di frutta e vegetali, molto variata, però forse sarebbe meglio somministrare una piccola porzione di nettare liquido e lasciare sempre a disposizione quello secco?
Fatemi sapere le vostre opinioni#°°))

ciao Sovral se tieni trichoglossi il secco va bene ,io lo adopero il secco da tantissimi anni ,dando un pochino di bagnato una volta al giorno tanto da integrare con miele marmellata integratori vitt e polline ,, adopero il pastoncino da canarini all'uovo ,e molte coppie mangiano solo quello senza toccare il nettare commerciale , e mele Golden bianche preferiscono solo quelle

Salve Arrigo, devo ammettere che speravo in una tua risposta, sempre competente!
Possiedo in gran parte trichoglossi, ma ho anche qualche coppia di Lorius (fuscata, garrulus, lory) e Chalcopsitta (duivembodei e scintillata).
Quest'anno durante i primi venti giorni di allevamento dei nidiacei ho sempre dato nettare liquido, per poi ritornare al secco.
Poi integro con riso e pasta bolliti e frutta-verdura.
Ai Lorius e Chalcopsitta pensi sia meglio darlo sempre liquido?

Dimenticavo: il pastone morbido per canarini lo mescolo già al nettare commerciale, così come il polline.
Ritieni che sia meglio distinguerli in due differenti recipienti?

Ciao Sovral,
I mangimi per nettarivori possono essere forniti in forma secca senza particolari controindicazioni, a patto che la consistenza si dimostri sufficientemente fine e polverosa da permettere la prelevazione per mezzo della peculiare lingua a pennello caratteristica di Lori e Lorichetti.
Ovviamente, per eludere l'incorrere di problemi epatici e renali, occorre somministrare altre tipologie di alimenti umidi: pastoni a base di sfarinati bagnati, legumi e cereali bolliti, macedonia di frutta acquosa (anche sotto forma di frullati o marmellate).

Indubbiamente i vantaggi di un simile programma nutrizionale sono innegabili: dall'ottimizzazione degli sprechi, al perfezionamento delle condizioni igieniche, nonché una più corretta regolazione dei liquidi corporei.
Le polveri reperibili in commercio, di fatto, richiedono una smisurata diluizione in acqua nei soliti rapporti di 1:3 o -talvolta- 1:5; allo stato selvatico, tuttavia, questi Psittacidi non sono usueti all'assunzione di simili quantità di liquido, basti paragonare la concretezza del polline floreale alle «brodaglie» inconsistenti che forniamo solitamenre in ambiente protetto: tali somministrazioni improprie, pertanto, influiscono sulla durezza e compattezza feci.

Le modalità di somministrazione del pastone morbido possono consistere sia nell'integrazione al nettare commerciale, che nella fornitura singola, purché la dosi vengano coscienziosamente ponderate.
Nel corso del periodo riproduttivo possiamo fornire una piccola quantità di preparato inumidito per agevolare l'imbeccata dei pullus, possibilmente sostituendo al pastone morbido altri preparati più proteici ed energetici, quali i patè per insettivori o frugivori.

Ciao sovral, io alimento i miei lori con un pastone leggermente umido.
Non lo annacquo come richiedono i nettari commerciali, semplicemente lo inumidisco con qualche goccia d'acqua in modo che non si siano sprechi e che non debbano continuamente inzuppare il becco nell'abbeveratoio.

Di polline ne uso a valanghe, cosa che mi permette di evitare qualsiasi integrazione vitaminica: lo inserisco negli sfarinati in ragione del 30%, poi durante il periodo d'allevamento dei novelli lo cospargo sulla frutta, oppure lo mescolo alla pappa da imbecco per aiutare i pulletti più sfortunati.