Il fatto che le mutazioni di piumaggio siano piuttosto rare in natura è dato dalla bassa percentuale di mutati sull'intera popolazione selvatica. A questo si aggiunga che i parziali spostamenti o le vere e proprie migrazioni finiscono per disperdere ulteriormente i soggetti interessati dalla variazione genetica ed impedendo spesso la condizione di omozigosi necessaria a buona parte delle mutazioni conosciute (recessive).
Se in cattività la selezione è guidata dall'allevatore a fini estetici in natura invece la selezione segue altre regole per lo più tese a garantire la continuità della specie.
Probabilmente al già basso numero di soggetti mutati realizzati in natura si aggiungono i tassi di mortalità statistica (predatori, malattie e conseguente morte dei più deboli) tipici per ogni specie. Questa selezione porta alla stagione riproduttiva solo i soggetti più robusti tra i quali probabilmente arriveranno anche i mutati ma in numero statisticamente ridotto.
Questo meccanismo di controllo naturale lascia per così "stabile" la quota di mutati sull'intera popolazione.
Tutto questo senza considerare l'incidenza umana su gran parte della popolazione di selvatici... quella oltre ai mutati riduce anche i "normali".
Saluti a tutti
Renato Gala