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Discussione: I Tucani del Genere Ramphastos (A.Capecchi)

  1. #1
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    I Tucani del Genere Ramphastos (A.Capecchi)

    [LEFT]I Tucani del Genere Ramphastos Linnaeus 1758

    di Alamanno Capecchi

    Al Genere Ramphastos appartengono i Tucani più grossi e appariscenti. La classificazione di questi Uccelli basata, ma non per tutti, sul colore e la forma del becco dà adito a incertezze e a pareri non univoci tra gli studiosi di
    tassonomia.
    Nel caso in esame, per Gruson le Specie del Genere Ramphastos sarebbero dieci; per Walters quattordici; per Howard e Moore otto; di uguale parere Perrins; infine per Sibley, undici.

    Qui di seguito la classificazione di Howard e Moore.

    RAMPHASTOS

    Ramphastos dicolorus
    SE Brazil, Paraguay, NE Argentina
    Ramphastos vitellinus
    R.v.culminatus Upper
    Amazonia
    R. v. citreolaemus
    C Colombia
    R.v.vitellinus
    Trinidad, Venezuela, the Guianas, N Brazil
    R. v. ariel
    C & S Brazil
    R.v.pintoi
    SE Brazil
    R. v. theresae
    NE Brazil
    Ramphastos brevis
    E Panama, W Colombia, W Ecuador
    Ramphastos sulfuratus R.s.sulfuratus
    S Mexico, N Guatemala, Belize
    R.s.brevicarinatus
    SE Guatemala to N Colombia, NW Venezuela
    Ramphastos toco
    R. t. toco
    the Guianas, N & E Brazil
    R. t. albogularis
    E & S Brazil, Paraguay, Bolivia, N Argentina
    Ramphastos tucanus
    R. t. tucanus
    SE Venezuela, the Guianas, N Brazil
    R. t. cuvieri
    Upper AmazoniaR.t.oblitus
    NC Brazil
    R. t. inca
    E Bolivia
    Ramphastos swainsonii
    SE Honduras to W Ecuador
    Ramphastos ambiguus
    R.a.ambiguus
    N Upper Amazonia
    R.a.abbreviatus
    W Venezuela, NE Colombia

    e la classificazione di Sibley con i corrispettivi nomi italiani a cura di Renato
    Massa, Luciana Bottoni e Carlo Violani. Lista pubblicata nel 1993 dall’
    Università degli Studi di Milano.
    RAMPHASTOS
    R. sulfuratus (Tucano solforato)
    R. brevis (Tucano cioco)
    R. citreolaemus (Tucano golagialla)
    R. culminatus (Tucano crestagialla)
    R. vitellinus (Tucano beccoscanalato)
    R. dicolorus (Tucano bicolore)
    R. swainsonii (Tucano di Swainson)
    R. ambiguus (Tucano ambiguo)
    R. tucanus (Tucano beccorosso)
    R. cuvieri (Tucano di Cuvier)
    R. toco (Tucano toco)

    I Tucani del genere Ramphastos hanno il piumaggio in prevalenza nero,
    salvo sulla gola, sul petto sul dorso vicino alla coda che, a seconda della
    Specie o della Sottospecie, è bianco, arancio, rossoaranciato, rosso o giallo. Il
    sottocoda è sempre rosso. L'enorme becco può essere quasi completamente
    nero, oppure vivacemente colorato; di varii e appariscenti colori anche la
    pelle nuda intorno agli occhi. La L.T. nel Toco, che è il più gross
    rappresentante del Genere, raggiunge e supera i 60 cm.
    Vivono nelle foreste e nelle radure limitrofe, spostandosi in gruppi di
    dieci-dodici individui per brevi tratti e con il caratteristico volo ondulato. Si
    cibano in prevalenza di frutti ma anche di insetti, ragni e piccoli invertebrati. Saccheggiano i nidi per divorare uova e pulcini. Depongono nelle cavità degli alberi, su uno strato di semi rigurgitati. Le uova, bianche, schiudono dopo 15-16 giorni d'incubazione. I piccoli, uno o due, crescono piuttosto lentamente, aprono gli occhi a tre settimane di età e abbandonano il nido a circa 50 giorni.


    Ricordi.

    Tra gli uccelli che ancor oggi mi evocano, in modo sicuramente irreale, plaghe
    sperdute, esotiche terre lontane piene di fascino e di mistero, accanto ai Pappagalli e ai Colibrì, io ci metto i Tucani. La causa ha radici lontane: nel mio passato di bimbo quando, non visto, mi arrampicavo sullo scaleo per curiosare tra i libri in biblioteca. Era questa una stanza un po' tetra, di forma rettangolare con il pavimento di legno, travi quasi nere, grandi mobili addossati ai muri e una fratina al centro. "Sacrario" di famiglia ne conservava i ricordi.
    Spade e sciabole, già appartenute ad antenati, pendevano dalle pareti insieme alle carte nautiche del bisnonno , naufragato nel Mar Nero con la sua nave nel 1850, perché non volle abbandonarla, secondo l'inflessibile codice d'onore di quei tempi, e molti dagherrotipi sfuocati e ingialliti dal tempo.

    Tra i numerosissimi libri, in buona parte scritti in latino o in italiano latineggiante, uno, intitolato: "Letture avventurose per giovinetti", edito nella prima metà dell"800, descriveva la vita degli esploratori, delle loro straordinarie
    avventure, di paesaggi da fiaba, di animali strani. Numerose le illustrazioni e alcune erano dedicate ai Tucani.

    Passarono gli anni e passò anche la guerra. I Tedeschi minarono la casa, gli Americani usarono le macerie per il vicino campo di aviazione e della stanza, con tutto ciò che conteneva, non restò traccia; ma il ricordo di quei Tucani raffigurati nel libro e la voglia di poterli avere in cattività, rimase.

    Il mio primo tucano fu un Tucano becco scanalato di Ariel, una tra le
    Sottospecie più belle e colorate. Mi fu regalato dall'importatore, perché
    mostrava chiari segni di malattia: aspetto sofferente, feci esageratamente
    acquose, magrissimo. "Portalo a casa; forse riuscirai a guarirlo". Non ci fu niente da fare, i farmaci prescritti dal veterinario non ebbero effetto: le condizioni del malato si aggravarono progressivamente e dopo poche
    settimane morì.

    Il secondo fu un Toco.





    Lo acquistai per 80.000 lire nel febbraio del 1972: era giovanissimo, ancora incapace di volare ed alimentarsi da solo; decisamente bruttino con le piume della testa sporche e appiccicate e il becco sempre aperto in attesa del cibo. Dopo due anni divenne un esemplare splendido: un maschio bellissimo, intelligente ed affezionato.

    Lo tenevo in una grande voliera interna in soffitta; appena mi vedeva
    cominciava a gridare per uscire e prendere dal palmo della mano un pezzo di carne o uno spicchio di arancia ben matura; poi volava su una trave nel
    punto più alto della stanza, buttava per aria il cibo, apriva il becco e lo ingoiava.

    Dotato di un enorme appetito e di una rapida digestione vuotava in poco
    tempo il grosso recipiente pieno di frutta, tagliata a cubetti, mescolata a riso
    bollito, carne e pane. Anche con l'acqua non scherzava, beveva molto,
    specialmente d'estate, e si bagnava frequentemente.
    L'impegno per tenere pulita la stanza si può facilmente immaginare: più che un
    uccello sembrava di avere un maialino.
    Quando per lavoro mi assentai a lungo da casa, fui costretto a disfarmene. Prima di partire telefonai al solito amico importatore:
    "Vieni a prendere il Tucano nel pomeriggio; io non ci sarò: non voglio vedere".

    Così fece.
    Qualche anno dopo fu la volta di un Tucano solforato: un maschio adulto con le remiganti e le timoniere completamente rovinate.






    LO alloggiai in voliera:
    fece la muta benissimo senza problemi. Al sopraggiungere della cattiva stagione lo trasferii in casa in un gabbione per Pappagalli. Non era domestico come il Toco allevato a mano, comunque molto calmo e per niente pauroso, anzi dimostrava grande curiosità per quanto avveniva nella stanza.

    L'alimentazione era quella consueta, ma sia per la taglia più piccola, sia per l'appetito più contenuto, sporcava meno.
    Un pomeriggio, osservandolo da vicino, mi accorsi che alla parte inferiore del
    becco mancavano più di due centimetri. Quasi sicuramente, battendolo per gioco (lo faceva spesso) contro le pareti del gabbione, gli era rimasto impigliato tra le maglie della rete rompendoselo.
    Per la grave menomazione cominciò a non mangiare a sufficenza e fu necessario alimentarlo a mano, operazione per altro non facile perchè spesso rifiutavaa o rigurgitava il cibo.
    Dopo un po' di tempo lo cedetti a un commerciante, in cambio di alcuni Canarini.
    Così si concluse la mia esperienza con i Tucani. Ogni tanto ho nostalgia per questi bizzarri abitanti delle foreste della America latina e per consolarmi
    riguardo le belle e colorate litografie di J. Gould.



    Alamanno Capecchi
    nato a Pontedera (PI) il 25 settembre 1927.
    Laureato in farmacia. Zoofilo. Ornitologo dilettante.
    Menbro della Società Italiana di Scienze Naturali (Milano)
    Rappresentante nazionale C.R.O. ( Commission de ricerche ornithologique) della C.O.M.

    Autore di circa trecento articoli pubblicati da riviste italiane ed estere (Avifauna, Uccelli, Italia Ornitologica, Atualidades Ornitologicas, O Paporrubio
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  2. #2
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    Bellissimi animali e bellissimo racconto!!!!!!!!!!!! //[[]]
    Fioravante Prontera - R.A.E 0017



  3. #3

    Concordo, meravigliosi i Tucani ed il racconto, come sempre.
    C'è qualcuno che li alleva attualmente in Italia?

  4. #4
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    Bellissimi e maestosi , dev essere stata comunque una bella esperienza. //[[]]

  5. #5
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    sembrano finti

    sono talmente belli ....ottimo pure il racconto
    //[[]]AlexCavaliere RNA 31LZ

  6. #6
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    Ho letto questo vecchio post con grande piacere. I Tucani sono veramente meravigliosi...
    RNA 68NR
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  7. #7
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    all esposizione aquilana in mostra scambio c'era una coppia di uccelli che penso appartenessero alla famiglia dei tucani. erano tuttavia diversi da queste immagini. piu piccoli e con il becco piu sottile con delle striature bianche...questa descrizione vi suggerisce qualcosa?
    Step

  8. #8
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    Forse hai visto dei tucanetti o dei buceri. Se volete un consiglio io sto leggendo un libro molto bello e impegnativo edito dalla Oxford University: Toucan, barbets and Honeyguides.
    é praticamente il Forshaw dei tucani e barbets (in inglese Softbills).
    Simone Durigon

    Allevatore amatoriale


    www.allevamentodurigon.com

    (Pionites / Pionus / Poicephalus)




  9. #9
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    Deve essere un bel libro davvero. Il prezzo è da pubblicazione scientifica (circa 300 Euro)...
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  10. #10
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    che dire! Fantastici!
    Davide
    Rna 47dr
    Sv 835
    Veneti che aspettate iscrivetevi all'A.O.V!!!



    Il mio sito: http://digilander.libero.it/ornitorreglia

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