Fabio Musumeci scrive:
Ora la sparo grossa: è possibile che una ibridazione tra Cantore d'Africa e Verzellino abbia potuto aprire la porta ad un poliibrido fertile con il canarino e da qui poi arrivare al tipo "lizard"?
Ed anche:
la mia domanda non era sulle capacità ibridatorie degli Ugonotti, ma piuttosto sulla possibilità "genetica" di un simile poliibrido
Quando i Cantori d'Africa erano degli animali massicciamente importati, gli ibridi tra questi ed il Canarino erano relativamente frequenti. Alcuni ne ho prodotti anche io e molti li ho giudicati nelle varie mostre. Nei tanti anni che questa contingenza favorevole è andata avanti, non c'è stata a mia conoscenza neanche una segnalazione di ibridi fecondi.
Ad un certo punto sulla rivista "Avifauna" sono apparsi un paio di articoli di un allevatore che riferiva della sua intenzione di arrivare al Canarino del Mozambico ardesia grazie alla ibridazione con il Cantore d'Africa. Secondo tale autore, la fecondità degli F1 tra queste due specie era da considerare elevata. Giovane ed inesperto trovai tale tentativo estremamente affascinante ed interessante. Purtroppo di tale lavoro non se ne seppe più nulla. Così dopo qualche tempo presi la decisione di tentare in prima persona la stessa avventura. Produrre i primi ibridi fu una cosa relativamente semplice, tra l'altro mi permise di fare delle osservazioni interessanti, ad esempio che la direzione dell'accoppiamento influisce sul colore della prole. Notai infatti che gli F1 la cui madre era la Cantore, apparivano assolutamente privi di lipocromo, mentre i reciproci, cioè i figli di mamma Mozambico presentavano una evidente soffusione gialla, diciamo di intensità intermedia tra quella dei genitori, per la verità con una discreta variabilità tra un soggetto e l'altro. Mi arrovellai molto su tale fenomeno, alla fine arrivai ad una complicata conclusione di cui non ricordo bene i contorni, aveva comunque a che fare con la maggiore complessità della cellula uovo e con il ricco citoplasma di origine materna che viene trasmesso allo zigote. In definitiva il messaggio che colsi era che ereditando il citoplasma dalla mamma, e manifestando il fenomeno descritto, il segnale era che la sintesi dei lipocromi è una reazione che deve avere una collocazione (anche) nel DNA mitocondriale. Altra osservazione che feci è che la differenziazione che consentì l'isolamento e la speciazione del Cantore d'Africa fu probabilmente innescata da una repentina perdita di lipocromo, certamente per una mutazione. Nel genoma del Cantore, alcuni geni della catena preposta alla codificazione dei carotenoidi hanno perduto la loro funzionalità causando una differenziazione che nel tempo si è perfezionata con un isolamento genetico del nuovo gruppo.
Tutte osservazioni che riversai in un articolo inviato alla rivista Uccelli, ma ci fu anche un’altra osservazione interessante, anche se spiacevole in direzione del tentativo che mi ero prefisso: gli ibridi, bellissimi, strutturalmente molto simili ai Mozambico, con gli stessi disegni, che anche in questo incrocio risultano dominanti, si rivelarono inesorabilmente infecondi dando un repentino stop all’esperimento.
Successivamente tentai l’accoppiamento Verzellino x Cantore. Sia mai che con il Serino europeo gli F1 siano fecondi? Purtroppo, la timidezza del Verzellino, contrapposta alla intransigenza violenta della femmina Cantore, ha fatto naufragare in fase embrionale il tentativo. In realtà un piccolo ibrido riuscii a farlo, frutto del primo approccio, quando il Serino europeo ancora non si era reso conto della natura della compagna che gli avevo assegnato. Si accoppiarono al volo, ma subito dopo la femmina si mise in posizione di attacco terrorizzando il tapino. Li ho prontamente separati e la femmina ha deposto e covato quattro uova, dal cui unico fecondo è nato un piccolo. La mamma sembrava accudirlo amorevolmente…troppo amorevolmente! Allora usavo uovo sodo che amalgamavo con uno sfarinato in parti uguali. Ad un certo punto mi accorsi che lei, per imbeccare il figlio, riusciva a recuperare solo i pezzettini di uovo senza raccogliere il resto. Pensando fosse una cosa positiva lasciai fare. Invece, con il passare dei giorni, il pullo cominciò a virare la sua colorazione dal classico rosato ad un giallognolo traslucido. Quando mi resi conto di un problema incombente, era tardi, ad otto giorni il piccoletto è morto. Probabilmente troppe proteine per dei granivori puri come sono questi uccellini.
Ho provato a rimettere il Verzellino nella gabbia, ma oramai, avendo capito il meccanismo, reagiva con sbatacchiamenti scomposti ad ogni mossa della femmina. Il tentativo finì li.
Quella che ho riportato Fabio è una piccola esperienza, l’ho messa giù, oltre che per la mia vena di grafomane, anche per farti comprendere le problematiche pratiche a cui si va incontro in questi esperimenti.
Inoltre aggiungici anche quanto ho riportato in un post precedente circa la sterilità degli accoppiamenti ibridi che vedono coinvolti i Serini africani, per farti un quadro circa la possibilita che un poliibrido come quello da te proposto, ammesso che si riesca a farlo, possa diventare un punto di partenza per assemblare un ceppo di “nuovi” Lizard.
Aggiungo, per evitare che lo faccia qualcun altro, che il poliibrido in questione, praticamente impossibile da produrre nella direzione da te indicata, sarebbe di più facile realizzazione partendo da un ibrido Verzellino x Canarino da riaccoppiare con una femmina di Cantore d’Africa. Relativamente più facile ma, anche lui, con altissime probabilità di essere irrimediabilmente sterile.