Ibridazione e mutazioni
Il Verdone testa nera, pur non manifestando un fenotipo eccelso ricco di lipocromo, nel tempo è stato ibridato con diversi fringillidi sia esotici che indigeni quali: il Cardellino, il Lucherino, il Lucherino testa nera, il Negrito della Bolivia, il Canarino del Mozambico, il Canarino petto giallo, il Cantore d’Africa, il Ciuffolotto messicano, il Fanello, il Fringuello e il Canarino.
Si sono realizzati inoltre ibridi intraspecifici con il Verdone, il Verdone della Cina, il Verdone dell’Himalaya e il Verdone del Vietnam generando con quest’ultimo, molto simile al C. ambigua, meticci molto vicini al testa nera con un bel lipocromo giallo intenso e un cappuccio ben marcato.
In alcune riviste si è spesso scritto che dall’unione di questo Verdone asiatico nascono svariati ibridi.
Personalmente ho provato per diversi anni in un’unica direzione (esotico per canarina) con diversi soggetti tutti molto affiatati fra loro (come testimoniano le soventi copule) ed il risultato è stato negativo con l’80% di uova infeconde e con una percentuale di nascita molto bassa se si aggiungono le uova non schiuse per morte dell’embrione. Girando per le mostre ho avuto la possibilità di osservare alcuni Verdoni testa nera mutati nelle varianti bruno, agata, satinè (bruno+lutino); purtroppo il livello dei soggetti esposti non era eccelso e questo perché, come tutti sanno, queste mutazioni di colore sono state introdotte per travaso dal Verdone europeo (con ripetuti incroci sino a giungere all’R4) ed è per questo che partendo sicuramente da soggetti scadenti si sono generati C. ambigua di scarso valore espositivo. Uno standard per il Verdone testa nera mutato non esiste ma come avviene per il Verdone indigeno la regola è quella di ricercare nei soggetti affetti da alterazione ereditaria del piumaggio la massima saturazione delle melanine residue. Nell’agata (quando agisce sul tipo ancestrale) ad esempio è richiesta la forte carica di eumelanina nera su remiganti e timoniere con la forte riduzione di feomelanina.
Nell’isabella la feo deve essere ridotta il più possibile, anche se un residuo feomelanico di color beige chiaro si deve manifestare; questa mutazione, impropriamente detta, altro non è che l’interazione della mutazione agata con la bruno (nell’isabella, il gene “br” cioè brown e “rd” ovvero reduction, si trovano in posizione “cis”) dove il gene predisposto per l’agata ha il compito di ridurre la feo e diluire le melanine e l’altro, gene per il bruno, impedisce il completo ciclo di polimerizzazione dell’eumelanina nera che rimane brune. Nella selezione l’isabella trae vantaggio dall’utilizzo, al contempo, della mutazione satinè (bruno+lutino) in quanto i soggetti eterozigoti (isabella/satinè) sfruttando il rapporto di parziale codominanza delle due mutazioni (all’eliche tra loro) manifestano una riduzione più accentuata della feomelanina garantendo così una maggiore nitidezza del piumaggio.
Tra le mutazioni recessive sesso-legate di tipo mendeliano va menzionata la lutino, dove lo standard è esplicito al riguardo, ribadendo la totale assenza di feo e eumelanina, con quest’ultima accettata in maniera poco percettibile (su timoniere e remiganti). Tralasciando le mutazioni manifeste nei vari soggetti di allevamento vorrei ricordare che per ottenere dei C. ambigua mutati andranno meticciati con dei Verdoni indigeni estremamente tipici come richiesto dagli standard di selezione delle varie mutazioni e dalla taglia ridotta, o preferibilmente allo scopo saranno utilizzati dei tipici C. sinica mutati più vicini alle dimensioni dei testa nera con la necessità di non sconvolgere troppo la misura del C. ambigua che deve oscillare tra i 13 e non oltre i 14 cm.
Fra tutte le mutazioni di colore che possono esprimersi sul fenotipo del Verdone testa nera la più appariscente è sicuramente l’agata dove i soggetti migliori dovranno presentare un cappuccio nero lucidissimo privo di infiltrazioni brunastre con remiganti e timoniere molto ossidate dove dovrà spiccare la barra alare gialla intensa.
Per chi volesse allevare C. ambigua bruni è necessario che questi soggetti vengano selezionati verso il massimo grado di ossidazione dell’eu bruna in modo da localizzarla sulle zone tipiche quali cappuccio, disegno dorsale ecc., onde evitare una distribuzione uniforme di colore marrone su tutto il piumaggio, che annullerebbe inevitabilmente i disegni caratteristici della specie.
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Allegato 1645
Allegato 1646
Francesco Giacalone