Ciao Goffredo.
Non sono professore e non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno.
Il mio è un modesto tentativo di stimolare il pensiero "autonomo".
Non mi pare di aver mai censurato nessuno dall'esprimere il proprio parere anche se fosse stato il più stravagante.
Sinceramente non capisco perchè Francesco se la sia presa, la penso diversamente da lui così come la penso diversamente da tanti altri ma non per questo mi pare di aver offeso nessuno o innescato alcuna polemica.
Ho semplicemente argomentato le mie tesi invitando tutti a fare dei test e verificare di persona.
A volte l'occhio inganna, non bisogna dimenticarlo mai.
Ultimo giochino tanto per dimostrare che a volte le cose non sono così come vi suggerisce l'occhio.
Disegnate due quadrati su un foglio di carta bianca, uno di 10 cm. di lato e l'altro di 5 cm. di lato.
In ognuno dei quadrati poi disegnate 100 puntini con un pennarello nero cercando di coprire al meglio l'area degli stessi.
Ora guardate i due disegni. Quale vi sembra più scuro?
L'occhio vi suggerisce immediatamente il quadrato più piccolo..... ma in realtà i due quadrati sono scuri allo stesso modo (oguno ha 100 puntini).... quello che cambia è la concentrazione della distribuzione degli stessi.
Ora immaginate i quadrati come il piumaggio di due soggetti (uno con una "superfice" maggiore dell'altro) ed i puntini fatti col pennarello la identica carica melanica indotta da un fattore mutante.
Potrebbe succedere che uno dei due all'occhio vi appaia più chiaro dell'altro?
e questo senza scomodare condizioni di eterozigosi. Semmai è una questione di concentrazione della melanina.... ma questo è uno spunto di riflessione nulla più!!!!
Nessuno me ne voglia ma "liquidare" un fenotipo più chiaro come il "normale" risultato di un accoppiamento eterozigote tra alleli credo sia piuttosto superficiale e sbrigativo a maggior ragione se il discorso si trasferisce su specie di allevamento quali ad esempio il verdone mutato che ormai "beneficia" di una selezione lunghissima. Per il cardellino "temo" presto ci arriveremo.
Un saluto a tutti
Renato Gala