tutto è iniziato quando da piccolo, all'incirca all'età di 9 anni, accompagnai un bambino che abita nel palazzo accanto al mio, con il quale giocavo nel giardino condominiale, a comprare un fischeri da allevare a mano. Entrai in una casa, era di un privato, che aveva calopsiti, cenerino, e tanti inseparabili. Rimasi colpito dal cenerino che volava fuori dal balcone sui pini di un parco a 100 metri dall'appartamento, e poi tornava con un fischio... Anche i colori dei fischeri mi colpirono oltremodo.. Così, alla morte del pullo acquistato da questo mio amichetto, lo riaccompagnai per la seconda volta a prenderne un altro, e questa volta comprai anche il mio. Il primo fu un fischeri ancestrale, Teodoro, era bellissimo, quando tornavo da scuola la prima cosa che facevo era aprire la gabbietta, poi andavo subito a togliermi la cartella dalle spalle e non facevo in tempo a sfilarmi il cappotto che già si era posato sulla mia testa dopo avermi cercato per tutta casa volando... Mi svegliavo alle 6 e mezzo ogni mattina per imboccarlo e ogni volta era una gioia.. Il primo volo lo fece sul bricchetto del latte che stava sul gas!!! Mi spaventai tantissimo... Un giorno, d'estate, andai due settimane al mare, lasciandolo a roma, ignaro di cosa significhi "inseparabile" e quando tornai lo trovai normale, tutto ok, lo feci volare un po' e poi andai a letto. Il giorno dopo era morto e aveva tutte le piume del petto strappate. La cosa mi fece sentire in colpa, e capii il peso della responsabilità di questo "legame" che si viene a formare tra pappagallo umanizzato e umano.

Dopo un paio d'anni il secondo, fu un inseparabile roseicollis, meraviglioso il modo in cui volava: si buttava dal punto + alto della libreria quasi come se svenisse, e arrivato a 20 cm da terra apriva le ali e si lanciava in volo passando velocemente sotto al tavolo e arrivava a me in un secondo...
lui fu regalato a mia insaputa a persone che non sapevano che era allevato a mano, e passò la sua vita chiuso in una gabbia, forse con una compagna, ma senza avere più rapporti con gli umani.

Storia molto più lieta racconta Rocchetto, parrocchetto monaco, preso da me un paio d'anni fa.. Era ed è tuttora meraviglioso, qualcosa di incredibilmente affettuoso, ma solo con me xk agli altri morde! Dolcissimo e ciccione, è il pappagallo più bello del mondo, ma ho deciso di non fargli passare in solitudine questo anno, in cui ho la maturità e dovrò studiare moltissimo: infatti l'ho regalato a un mio carissimo amico allevatore, che l'ha sistemato ormai da mesi in una voliera con una femmina, con la quale si sta ora preparando alla riproduzione!
eppure quando mi vede sale sul dito, si fa toccare come prima, non è cambiato nulla!

L'allevato a mano mi richiede infatti di più di semplice cibo, pulizia e acqua rispetto a un pappagallo cresciuto normalmente.. infatti ho due coppie di parrocchetti testa di prugna, che a maggio-giugno formerò per la riproduzione dei prossimi anni, e due coppie di inseparabili roseicollis, delle quali una è quella che ora sta covando 4 uova!!!

Non smetterò mai di amarli, MAI