Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Indagine su colonie di pappagalli in libertà in Italia

  1. #121
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    scusate se posso in questi giorni mi armo di telecamera e vi mando il video

  2. #122
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    Quote Originariamente inviata da amato Visualizza il messaggio
    scusate se posso in questi giorni mi armo di telecamera e vi mando il video
    perfetto
    sarebbe interessant e utile alla ricerca
    saluti e a presto
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  3. #123
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    Ho fatto una piccola indagine (ma abbastanza dettagliata) nella mia zona, cioè il nord barese, e questa è una piccola cartina per chiarire la situazione.
    http://www.tuttitalia.it/puglia/prov...bari/81-mappa/


    Io sto a Ruvo di puglia, a 13 km da Molfetta, e di pappagalli in città e nelle campagne non se ne sono mai visti.
    Però, la colonia di Molfetta è ormai così grande che sta colonizzando le città più vicine.
    I pappagalli di Molfetta, via costa stanno a sud colonizzando Giovinazzo e credo che le nuove ondate di novelli, trovando Giovinazzo ormai abbastanza piena, si stiano spostando sia verso i quartieri baresi di palese e di S. Spirito e sia verso l'interno, verso Terlizzi (8 km da Molfetta) e sia verso Bitonto (5 km da Giovinazzo).
    E' probabile che anche le piccole colonie di Bari siano tutte discendenti da quella grandissima di Molfetta.
    I pappagalli di Molfetta, via costa stanno a nord colonizzando Bisceglie e Trani e credo che le nuove ondate di novelli, trovando Trani ormai abbastanza piena, si stiano spostando verso l'interno, cioè verso Andria (8 km da Trani) e sia verso Corato (10 km da Trani e 16 da Molfetta).
    Non mi sono informato se i Monaci siano passati, via costa, da Trani anche a Barletta, ma basta chiedere a qualche allevatore di quella città.
    A Corato mi hanno detto che si è stabilita una piccola colonia, una quindicina di esemplari, nei pressi della cantina vitivinicola (ma non so quale sia, visto che ce ne sono tante).
    A Terlizzi, i Monaci vivono nelle campagne tra Terlizzi e Sovereto (frazione di Terlizzi, a 1,5 km dalla città, verso Bitonto ) ho visto di persona 3 Monaci su un nido (dopo vi metto la foto che ho fatto), poi uno storno di 8 esemplari che è passato 2 volte, poi una coppia singola e altri 5 esemplari che vagavano. Forse alcuni di questi esemplari magari li ho contati 2 volte... ma di sicuro ci sono almeno una decina di esemplari a Sovereto.

    Prima o poi, i Parroccheti Monaco arriveranno anche nella mia città, visto che siamo a 13 km da Molfetta, a 6 km da Terlizzi e a 8 km da Corato, cioè in mezzo alle ultime 2 città nominate.
    Spero che ciò avvenga il più tardi possibile, visto che la mia città è ricchissima di giardini pubblici e grandi viali alberati.
    Nella mia città è facilissimo avvistare i Cardellini, i verzellini, i Verdoni, i Fringuelli, ecc.
    Se arriveranno questi pappagalli, tutti i fringillidi di piccola taglia dovranno scappare via... quindi mi auguro che questa calamità venga posticipata il più possibile.

    Foto scattata a Sovereto, una quindicina di giorni fa.
    http://img841.imageshack.us/i/foto0018g.jpg/
    Purtroppo la luce non era delle migliori, anche se si vede bene il nido, ma non si vede molto il soggetto che era a lato del nido e l'altro che vi era dentro, forse occupato nella cova.
    Purtroppo non si vede cosa c'era sotto ogni albero di questo viale: tantissimi rami (anche abbastanza grossi) e germogli tagliati dai poderosi becchi di questi ospiti sudamericani.
    Davvero una visione che ti spezza il cuore...


    Vorrei concludere con una riflessione: spero che i Monaci non imparino mai a mangiare olive, ciliege, uva, mandorle (questa sono le 4 coltivazioni agricole più diffuse nella mia zona) e frutta varia direttamente dagli alberi... sennò diventeranno i nemici numeri uno dei contadini... e saranno sterminati tutti nel giro di pochissimi anni.
    Già i prezzi dei prodotti agricoli sono molto bassi e, se poi ci si mettono pure i pappi randagi, allora i raccolti crolleranno e l'estinzione sarà sicura: tutti si metteranno a cacciare i pappi e a distruggerne i nidi.
    Inoltre, questi pappagalli hanno dei becchi forti come tenaglie e distruggono gli alberi per costruire i loro voluminosi nidi... quindi le amministrazioni pubbliche ringrazierebbero tantissimo!
    Le amministrazioni pubbliche sono lente a decidere e non faranno mai niente in tempo, anche perché ci sono sempre di mezzo le associazioni animaliste che si opporrebbero, ma i privati cittadini possono agire subito e definitivamente.
    Ho avuto modo di parlare con alcuni cittadini di Sovereto e di Corato e tutti sono incaxxati neri per via degli alberi distrutti e per il casino che fanno questi pappagalli.
    Ho visto di persona le devastazioni fatte sugli alberi da cui i pappi hanno prelevato i rami per costruire i nidi.
    Sotto ogni albero c'è un tappeto di frasche e foglie, come se ci fosse passata una tromba d'aria!
    E meno male che gli struzzi non hanno quei becchi storti e che non vanno sugli alberi... sennò sarebbero peggio delle motoseghe!


    Nella speranza che qualcuno cominci a fermare l'invasione con le buone, prima che i contadini la fermino con le cattive, vi auguro una buona giornata primaverile.


    Biagio

  4. #124
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    Questa discussione è davvero interessante,ho letto che ci sono colonie molto numerose nel lazio,ma non ho visto ne sentito di colonie di esotici in Abruzzo, forse è il clima poco favorevole che non aiuta l'adattamento di queste specie....ma non ci metterei la mano sul fuoco nelle zone del teramano e del pescarese,vicino la costa,dove il clima è molto mite e le coltivazioni,di mais,uva e olive sono molto abbondanti! Devo informarmi e appena posso vi metterò al corrente.

  5. #125
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    ciao a tutti a malincuore volevo informarvi che gli esemplari di parr.dal collare nelle mie zone sono aumentati...........................
    per mia culpa una banale distrazione un bell'esemplare ancestrale a preso il volo.

  6. #126
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    Oltre a monaci e collari, nel lazio vi sono colonie di usignoli del giappone che superano abbondantemente i 100 esemplari, oltre a bengalini moscati che hanno colonizzato i canneti palustri...
    Simone Durigon

    Allevatore amatoriale


    www.allevamentodurigon.com

    (Pionites / Pionus / Poicephalus)




  7. #127
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    Ne hanno parlato al Tg sabato sera,praticamente hanno detto le stesse cose che abbiamo scritto,le principali specie avvistate sono: parrocchetto dal collare e parrocchetto monaco.Le città con più alta densità di colonie riproduttive sono Genova e Roma.

  8. #128
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    Ragazzi ormai è definitivo: proprio ora, avendo le finestre dell'ufficio al 6° piano aperte ho sentito dei "versi conosciuti", mi affaccio alla finestra e ho visto in lontananza 3 Parrocchetti del collare che volavano e hanno una forma davvero bella da vedere in volo!!
    Mentre 2 settimane fa a poche decine di metri dalla mia finestra dell'ufficio ho visto sfrecciare un Parrocchetto dal collare verde... Bellissimo!! Credo che abbiano colonizzato la foresta di alberi al di la del fiume vicino la zona industriale... quasi quasi vorrei provare a portare del mangime e dell'acqua sopra nel tetto proprio sopra di me perchè lavoro all'ultimo piano che abbiamo perchè è un tetto dove poterci andare... e avendo sempre le finestre aperte li sentirei benissimo!! poi però... non lavoro più per andarli a vedere!
    "Abbia fede e troverà esauriente risposta a tutti i perchè, e tutte le prove saranno sopportabili, e il dolore si rivestirà di luce" P. Leopoldo

  9. #129
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    Colibrì e pappagalli nei giardini vaticani di papa Ratzinger

    Colibrì e pappagalli nei giardini vaticani di papa Ratzinger
    Un vero e proprio Eden dove hanno trovato riparo sicuro tanti animali


    Dai pappagalli ai colibrì fino alle raganelle, senza dimenticare tritoni e orbettini, nei giardini dove passeggia papa Ratzinger hanno trovato il loro habitat naturale parecchi animali domestici, ma anche tante specie in via di estinzione. Di tanto in tanto si vedono passeggiare anche un topo di campagna, l’arvicola terrestre, e due gatti neri.

    “Nei giardini del Papa - racconta all’Adnkronos l’ispettore ecologico Beniamino Beccia – hanno trovato ricovero sicuro delle autentiche meraviglie: dagli animali domestici alle specie ormai in via di estinzione nel Lazio“. I pappagalli si sono costituiti in colonie. “Si tratta di pappagalli che sono riusciti a fuggire dalle gabbie e hanno trovato un ricovero dietro la stazione vaticana”. Qui, appunto, i pennuti variopinti hanno costituito una vera e propria comunità. Non si contano poi le altre specie di uccelli, “un patrimonio unico”, dice l’ispettore ecologico.

    Tanti, dunque, gli animali che si aggirano nei giardini vaticani. “Qui vivono come in un vero e proprio Eden – afferma l’ispettore ecologico - e sono mantenuti in maniera francescana”.

  10. #130
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    E' interessante questo video che ho girato... Guardate che bello:


    A Roma di questi è strapieno, e ci sono anche moltissimi krameri krameri, solo che quelli non si fanno MAI e dico MAI avvicinare così tanto! Non li ho mai visti da vicino, solo una volta a VIlla Pamphili uno si è posato a terra e l'ho visto per 5 secondi davanti a me... Ma erano le 7 di mattina e non c'era nessuno!
    sono cosparsi di soffici piume, non avranno un ottimo odore, nè delle labbra morbide, e ai piedi zampette rugose, ma almeno si legano per tutta la vita.. E se uno dei due si ritira, l'altro muore.

    Io posso imparare a parlare, tu puoi imparare a volare?
    http://www.youtube.com/watch?v=RTiUy5QY4gM

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