Oggi una cinquantina di esemplari di parrocchetto monaco erano in un campo, su alcuni alberi da frutto a Vaprio d'Adda (MI). È la prima volta che mi capita di vederne da queste parti.
Intervento di VV.F. Corpo Forestale e LAC per rimuovere nidi di pappagalli
MOLFETTA - Rimozione forzata per decine di pappagalli della specie parrocchetto monaco da un cedro ubicato nella zona di espansione di Molfetta (di fronte alla nuova chiesa della Madonna delle Rose).
L'intervento è stato necessario perché l'area su cui insisteva l'albero, che è stato abbattuto poiché tecnicamente non era possibile trapiantarlo, sarà oggetto di lottizzazione. All'operazione hanno partecipato i Vigili del Fuoco di Bari e del distaccamento di Molfetta con una autoscala e una piattaforma aerea, il nucleo Cites del corpo forestale di Bari ed i volontari della LAC Puglia.
L'operazione si è resa indispensabile per evitare eventuali maltrattamenti ai nidiacei ancora presenti nei nidi. Fortunatamente non sono stati rinvenuti piccoli mentre la maggior parte dei pappagalli si è allontanata cercando una nuova residenza.
Sull'albero erano presenti complessivamente sette nidi ed oltre una sessantina di pappagalli (è bene ricordare che ogni nido è abitato da più famiglie di pappagalli).
Il parrocchetto monaco è ormai presente nel nostro territorio da oltre 35 anni. Gli esemplari si sono adattati al nostro clima e soprattutto ai prodotti della nostra agricoltura. Rimangono, però, ancora inseriti in allegato B della Cites pertanto è vietata la loro detenzione in assenza delle dovute autorizzazioni.
Per Pasquale Salvemini, delegato regionale della LAC Puglia, proprio in considerazione dell'espansione del parrocchetto monaco su tutto il nostro territorio provinciale (alcune famiglie sono presenti anche nella capitale), sarebbe necessaria, una rivalutazione normativa dell'animale ai fini della sua salvaguardia ma anche la previsione da parte della Provincia di indennizzi agli agricoltori per i danni ai raccolti provocati da questi simpatici "compagni di viaggio".
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
Oggi una cinquantina di esemplari di parrocchetto monaco erano in un campo, su alcuni alberi da frutto a Vaprio d'Adda (MI). È la prima volta che mi capita di vederne da queste parti.
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Abbiamo cercato di ricostruire in base alle Vs. segnalazioni di questi anni una cartina con inseriti i punti geografici degli avvistamenti
Ne produrremo un'altra aggiornata l'anno prosimo
grazie a tutti Voi per le notizie fornite
Da marco Congiu riceviamo e pubblichiamo
ti segnalo una 2 colonie di monaci a cagliari, una delle quali mista con dei collari, inoltre esemplari di varie specie nella zona di cavaglia (BI)
Marco Cotti FEO 0004
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Ippolito Nievo
Nuove segnalazioni per la Toscana:
Luca Angelotti
nella pineta della Versiliana in provincia di lucca c'è una colonia di parrocchetti dal collare ,invece tra lido di camaiore e pietrasanta c'è una coppia di araruna.
Allevamento Piuma
a firenze,zona isolotto ho avvistato coppia di collari con piccoli al seguito
oggi nel mio giardino ho visto sul pino che dista circa 10 mt dall'abitazione dei papagallini di colore verde e dalla coda molto lunga
:o
Confermo la presenza di varie Amazona aestiva a Genova: nelle ultime settimane le ho viste varie volte, sempre a coppie e sempre nella zona compresa tra Acquasola e Corso Magenta. Sono facili da riconoscere, grazie al loro volo vigoroso ma piuttosto pesante, e alla coda tronca. Talvolta le si può sentire lanciare grida veramente forti. Difficile riuscire a vederle in mezzo al fogliame, invece, sono molto mimetiche e di solito si posano parecchio in alto.
Temevo che potessero avere avuto gravi problemi a causa della lunga ondata di freddo dello scorso inverno, con ripetute punte di -5 che a Genova non si toccavano da chissà quanti anni e intere giornate al di sotto dello zero... invece, ho osservato più Amazona nell'ultimo periodo che nei precedenti 5 anni. :D
Io stormi di pappagalli in libertà non ne ho mai visti, mi è capitato di imbattermi più volte in uno stormo di usignoli del giappone mentre portavo il cane a passeggio nei campi vicino casa (poco fuori Lucca).
Nei giorni addietro ho visto per la prima volta dei monaci sui platani della piazza sotto casa mia a Roma zona tiburtina. Pensavo ci fossero solo i collari ora una piccola colonia sembra esseri stabilzzata tra platani, lecci, pini e ulivi che formano la vegetazione dello spazio citato. Ho timore che la loro presenza abbia allontanato almeno in parte la bella popolazione di cardellini, verzellini e verdoni che nidifica da sempre tra quella vegetazione. Non perchè siano predatori di nidi (chissà) ma per il loro modo di muoversi sui rami fino ad arrivare agli apici per cui se incappano in qualche nido non avranno certo il timore di passarci sopra e magari eliminarlo per avere la strada libera. Li ho visti infatti staccare delle foglie per avere la strada libera verso le "pallette" dei platani di cui si nutrono in questo periodo.
Maurizio - RNA FOI 223C
i onaci costruiscono nidi in colonia, nidi molto grandi intrecciando legni e erba, dove ci sono loro in lonia difficle possano convivere sugli stessi alberi altre specie indigene
ciao e buona serata
Marco Cotti FEO 0004
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Ippolito Nievo