Indagine su colonie di pappagalli in libertà in Italia

[Luigi2000]

Anche A Milano, da anni avvisto dei parrocchetti in volo nei pressi di P.zza della Republica (centro)

[Luca Anniballi]

Il primo avvistamento di pappagalli nel siracusano, risale al 1999, ed anche la stampa locale si è occupata di questa vicenda. Si è osservato che una piccola colonia di parrocchetti (6 o 7 soggetti) frequentava sempre lo stesso giardino privato, di una villa in zona balneare, sempre alla stessa ora(curiosità), per cibarsi di bacche di palma. Ricordo l'intervista fatta al padrone della villa, che andava li nel periodo estivo e, scherzosamente disse che questi pappagalli simpaticissimi, venivano anch'essi in vacanza!
Con molta probabilità, i pappi in giro per l'italia, sono frutto di fughe accidentali e, come accennato da Roberto, risale sicuramente al periodo delle importaioni di specie di cattura. Conseguentemente, specie forti come i collari per esempio, non hanno perso tempo ad adattarsi e stanzializzarsi.
Da quando hanno aperto il canale di Suez, molte speci di carangidi sono entrate facilmente nel mediterraeo e creato squilibri nella fauna marina, speriamo non assisteremo ad un fenomeno simile per i nostri uccelli autoctoni.

[StefanoC]

Ragazzi, sò di essere un po' crudele, ma per eliminare il problema non si potrebbero ingaggiare falconeri e risolvere in parte il problema?

[marco cotti]

ciao StefanoC
dobbiamo puntualizzare che questa è un'indagine conoscitiva, per fare una mappatura delle colonie esistenti in Italia, ci è stata richiesta, e nel nostro piccol,o tutti gli utenti del forum possono contribuire se hanno notizie e foto di avvistamenti.

Tutto il resto sarà materia di studio da parte degli organi competenti.


ciao e a presto

[orazio]

Ma che vuoi falconare.........Falcona le cornacchie , le gazze e i piccioni che fanno più danni del parrocchetto monaco.

[Luca ZZ.]

è molto bella questa discussione!! il mio punto di vista in realtà è sbagliata ma mi vien sempre da pensare ai classici animalisti che dicono: "quando li vedo nelle gabbie vorrei liberarli..."
Io nel mio piccolo non sono ancora sicuro ma nel giro di un paio d'anni davanti al mio ufficio che si trova al 6° piano della zona industriale di Padova ho visto (e sentito) dei parrocchetti dal collare... almeno lo sembravano!! e vedevo in lontananza che andavano in un folto bosco nei pressi dell'argine nelle vicinanze della zona industriale... mi ha incuriosito la questione che un giorno prenderò la bici e andrò a vedere se c'è qualcosa!!!

[maurizio44]

A barcellona nel 2005 c'erano più collari che piccioni. Secondo me è una favola che tanta invasione sia frutto di fughe casuali, la classica leggenda metropolitana. Gli animali ampliano il loro abitat con molta più facilità di quanto non pensiamo.Alcuni esempi: gli storni, le gazze, le tortore dal collare, i fenicotteri, ma se ne potrebbero includere anche di non uccelli tipo lo sciacallo dalla gualdrappa. In realtà tutte queste nuove presenze in luoghi ove prima non si riproducevano, hanno fortemente danneggiato le popolazioni autoctone. Ad esempio i collari con la necessità di nidificare nelle cavità e col loro sistema di vita in colonie, danneggiano tutti quegli animali che hanno la stessa abitudine. Penso ai rapaci notturni tipo assiolo, gufo, civetta, ma anche il loro regime alimentare priva gli uccelli autoctoni della loro fonte primaria di sopravvivanza. Gli storni ad esempio non nidificavano erano solo di passo. Ora sono forse più di trent'anni che qui a Roma sono stanziali. Ultimamente circa quattro o cinque anni circa li ho osservati anche in alta collina dove non li avevo mai visti in estate. Competono con i rondoni nell'uso di cavità sugli edifici per nidificare e come se non bastasse, essendo onnivori, fanno strage di uova e di piccoli dei fringilidi. Anche le gazze negli ultimi anni hanno avuto un incremento di popolazione notevole tant'è che quest'anno per la prima volta ne ho vista una famiglia con i novelli svezzati da poco in un paese a mille metri d'altezza dove sono solito andare il mese di agosto. Tutto questo discorso per dire che ogni specie che si espande non lo fa in maniera indolore ma a scapito dei legittimi abitanti dei luoghi già tanto tartassati da vicende proprie della specie.

[StefanoC]

ciao StefanoC
dobbiamo puntualizzare che questa è un'indagine conoscitiva, per fare una mappatura delle colonie esistenti in Italia, ci è stata richiesta, e nel nostro piccol,o tutti gli utenti del forum possono contribuire se hanno notizie e foto di avvistamenti.

Tutto il resto sarà materia di studio da parte degli organi competenti.


ciao e a presto

Vabbè certo, la mia era solo una supposizione !

[marco cotti]

Condivido la tua analisi
il cambiamento climatico e la facilità di adattamento può permettere ad alcune specie "rustiche" una diffusione in habitat e areali non propri.

Devo anche dire che particolari tipi di pappagalli anche se robusti e resistenti alle temperature rigide non potrebbero espandere il loro numero a causa dei colori sgargianti che li farebbero diventare facili prede per uccelli predatori.
per fare un esempio colonie di conuri del sole al momento non ne sono state segnalate.

Dopo questi primi post possiamo concordare che le tre specie che hanno oramai quasi un decennio di vita in colonie libere
sono
I Monaci
I Collare
e le Amazzoni ronte blu, queste in misura minore

sono queste ormamai consolidate sul territorio

ma se come Luca ZZ iniziamo un operazione di controllo nei vari territori questa potrebbe riservarci sorprese

salutoni a tutti

[pierre]

x Maurizio:quindi tu pensi che i pappagalli che vivono e si riproducono nel nostro paese in libertà siano migrati autonomamente dai loro paesi d'origine?x le amazzoni fronte blu mi sembra un viaggio un pò troppo lungo,visto che sono originarie del Sud America.magari i parrochetti dal collare ,essendo asiatici,potrebbero essere arrivati da soli,ma sinceramente faccio fatica a crederlo.mi sembra molto piu probabile un rilascio intenzionale da parte di animalisti senza cervello