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Discussione: L'allevamento dei Gola tagliata

  1. #1
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    L'allevamento dei Gola tagliata

    L'allevamento del Gola tagliata

    Tra gli esotici reperibili con regolarità sul mercato, il Gola tagliata (Amadina fasciata) è senza dubbio uno dei più popolari; assai caratteristico per l'ampia fascia rossa che nei maschi sembra tagli il collo, donde la denominazione, questo uccelletto si lascia preferire per la sua rusticità e robustezza, tanto da poter essere consigliato senza timore anche ai principianti.

    Allo stato libero è comunissimo: la sua area di distribuzione è assai vasta, comprendendo la maggior parte dell'Africa centromeridionale. Oltre alla sottospecie tipica, cui appartengono pressoché tutti i soggetti posti in vendita, se ne riconoscono altre due, la A. f. alexanderi e la A. f. meridionalis, che si differenziano dalla precedente per avere colorazione generale un po' più scura e più ampie striature nere sia sulle parti superiori sia su quelle inferiori del corpo; la meridionalis ha pure il becco leggermente meno massiccio.

    Nel passato ospitai più d'una volta una o due coppie di Gola tagliata, ma senza mai cercare veramente di ottenerne la riproduzione.
    Nelle varie occasioni in cui si schiusero le uova, i piccoli di solito vivevano per qualche giorno, poi morivano; le coppie deponevano due o tre covate l'anno, ma non un solo piccolo venne allevato fino a completa maturità.
    L'anno scorso decisi di seguire attentamente una coppia durante il ciclo riproduttivo, con l'intento di creare un ceppo di Gola tagliata nati in cattività. Infatti, sebbene tanto nei libri quanto negli articoli delle riviste specializzate il Gola tagliata sia spesso indicato anche come uccello di facile e semplice riproduzione, la maggior parte degli allevatori con cui ho parlato hanno avuto la mia stessa esperienza, e cioè genitori che allevano la prole per i primi giorni, quindi l'abbandonano.
    La coppia in questione, ovviamente della razza tipica, l'avevo acquistata in autunno ed aveva svernato in una voliera interna insieme con altri piccoli esotici e senza che per mantenerla in buone condizioni di salute avessi dovuto ricorrere a particolari attenzioni.

    Verso maggio la immisi in una voliera esterna lunga 3 metri, alta circa 2 e larga altrettanto; mancava di un vero e proprio ricovero, tuttavia la parte posteriore era in muratura e le due laterali erano ricoperte con lamiera e plastica, il che offriva una sufficiente protezione dalle intemperie sia agli uccelli sia ai contenitori del cibo.

    Oltre ai due Gola tagliata, nella voliera erano ospitati alcuni nostrani nonché una coppia di Calopsitte bianchi, una di Becchi d'argento e tre di Diamanti mandarini; quest'ultime avevano occupato quasi immediatamente delle cassette-nido semiaperte sul lato frontale, mentre la coppia di Gola tagliata mostrò di preferire una vecchia cassetta per Ondulati. Tutte le cassette-nido erano state preventivamente riempite per metà di fieno secco e soffice, in modo da stimolare gli alati ad intraprendere la riproduzione.

    Ben presto la femmina Gola tagliata depose le prime quattro uova, alquanto grosse e di colore bianco; entrambi i riproduttori covavano con assiduità e le volte che guardai nella cassetta-nido (due in tutto), il soggetto che stava covando rimase immobile sulle uova, costringendomi a spostarlo leggermente per controllare se tutto procedeva bene (debbo aire che osai fare ciò solo perché gli uccelli erano ben abituati alla mia presenza).

    La schiusa avvenne dopo 14 giorni d'incubazione: sapendo che da quel momento cominciavano le difficoltà e considerato che probabilmente esse erano dovute alla mancanza di certe sostanze nell'alimentazione, mi preoccupai di mettere a disposizione dei Gola tagliata una quindicina di tarme della farina ogni giorno nonché biscotti bagnati con acqua mielata e arricchita di alcune gocce di Aviovitamina. Entrambi gli alimenti furono subito accettati assai volentieri dalla coppia e i piccoli crebbero rapidamente.
    Alla nascita, diversamente dai nidiacei della maggior parte dei Ploceidi, essi avevano la pelle scurissima, d'un colore nerastro piuttosto lucido: aprirono gli occhi verso il decimo giorno di vita. All'età di circa tre settimane il primo piccolo lasciò il nido, seguito dagli altri il giorno successivo; apparivano pressoché identici alla madre, il che allora non mi sorprese in quanto i testi in mio possesso riportavano appunto che i piccoli di ambedue i sessi assomigliano alla femmina adulta e che soltanto dopo la prima muta quelli di sesso maschile assumono la caratteristica fascia rossa sulla gola.

    Liberatosi il nido, la femmina intraprese subito un'altra covata, deponendo anche
    questa volta quattro uova, che poi s'interessò di incubare da sola giacché il maschio era occupato a portare a termine lo svezzamento dei piccoli della covata precedente. Questi vennero separati dai genitori circa 12 giorni dopo l'inizio dell'incubazione: posti in una volieretta tutta per loro, erano ormai completamente indipendenti e senza alcuna titubanza presero a nutrirsi dei vari tipi di semi e degli altri alimenti che avevano a disposizione.

    Due giorni più tardi schiusero tre delle quattro uova della seconda covata: visti gli ottimi risultati ottenuti in precedenza, non apportai alcuna modifica al tipo di alimentazione fornita ai genitori per l'allevamento della prole, e anche questa volta i nidiacei crebbero bene e rapidamente. Mi attendeva però una sorpresa: quando lasciarono il nido, uno dei tre ostentava sulla gola la fascia rossa tipica dei maschi adulti.

    Ciò metteva chiaramente in dubbio la veridicità di quanto asserito nei testi in mio possesso; del resto, la prova di tale inesattezza, oltre che dalla mia esperienza, la ebbi pure da alcuni esperti allevatori e da altre pubblicazioni consultati in seguito: i maschi possiedono il semicollare rosso fin da giovani e non solo dopo l'assunzione del piumaggio definitivo.
    Senza che per accertarmene dovessi attendere la prima muta, in due covate avevo dunque ottenuto 6 femmine ed un solo maschio.

    Dimenticavo un fatto interessante accaduto durante questa seconda covata: una delle femmine di Diamante mandarino presenti nella voliera deve essere entrata nel nido dei Gola tagliata approfittando d'una loro assenza e vi ha deposto un uovo. Infatti, quando controllai la nidiata vi scorsi pure un piccolo Diamante mandarino, che i due genitori «adottivi» allevarono regolarmente per una decina di giorni e poi cacciarono fuori dal nido, essendosi presumibilmente accorti delle differenze a mano a mano più evidenti che avevano un intruso in mezzo alla loro prole.

    Alcuni allevatori di mia conoscenza, a dire il vero, hanno criticato il mio comportamento, sostenendo che sarebbe preferibile sfruttassi le voliere di cui dispongo solo per allevare specie rare anziché uccelletti così comuni e reperibili regolarmente in qualsiasi uccelleria; tale punto di vista, però, è a mio avviso errato in quanto credo che ogni specie meriti il nostro interesse e che di tutte, nei limiti del possibile, sarebbe opportuno esistessero ceppi domestici in grado di fornire ogni anno discrete quantità di soggetti nati allo stato captivo.
    Paolo Eoli





  2. #2
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    Bellissimo articolo!!!!!





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    Disse la verità alla falsità: “Io sono il sole e tu sei il fulmine. Io illumino, tu abbagli. Io sono l’ora e tu sei l’attimo.
    Per quanto tu possa anticiparmi, io ti raggiungerò sempre”......


    http://www.allevamentofringillidiepa...i.sigratis.it/

  3. #3
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    E bellissimi soprattutto questi uccellini!
    Leo



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  4. #4
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    sono bellissimi uccellini ma il loro prezzo e' un po'esagerato secondo il mio modesto parere io gli ho visti in un negozio fornitissimo e ne chiedeva 40 euro cad.io ricordo che nel 95 con 10 mila lire ne prendevi una coppia possibile che siano arrivati a questi prezzi?

  5. #5
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    Nel '95 erano uccelli di cattura, come la maggior parte degli esotici e specialmente gli africani...oggi sono di allevamento e 40 euro non è un prezzo poi tanto eccessivo, specialmente se sono ben selezionati e con una buona taglia. Credo che da una parte sia un bene che non vengano più considerati "uccelletti da quattro soldi"...
    Leo



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  6. #6
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    pantaleo la mia era una riflessione, ma come i gola taglaita ce ne sono tanti piccoli uccelli dal costo secondo il mio modestissimo parere.ho sentito che gli xandocaster arrivano a prezzi da capogiro sono contento per chi gli alleva!!!!!!sarebbe giusto anche capire come mai sono arrivati in pochi anni a quadruplicare il loro prezzo.
    P.S: NO ALLA CATTURA DEGLI UCCELLI!!!!!!!!!!!!!!!!!

  7. #7
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    io li ho acquistati a 50 Euro alla coppia alla mostra di Reggio Emilia

  8. #8
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    articolo bello ed esauriente, st opensando da un po' di prenderne una coppia...

  9. #9
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    li trovo assolutamente affascinanti!! ti consiglio di prenderli senza ombra di dubbio!!!! occhio solo ai prezzi!!!!!!!
    Se tra il dire ed il fare c'è il mare..... tra la teoria e la pratica c'è l'oceano!




  10. #10
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    Articolo molto bello e foto altrettanto...
    R.A.E 331

    "L'Italia e' un paese fondato sul lavoro...In nero sull'evasione fiscale, sull' approfittarsi di tutto l'approfittabile, sulla mancanza di rispetto per il prossimo e per la cosa comune"


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