Molto belli questi robustus -rubustus.i miei erano robustus sottospecie suelicus ,marco porta na foto qui ,vediamo la differenza e grazie
P come POICEPHALUS
PAPPAGALLI DEL GENERE POICEPHALUS
La gamma dei colori fondamentali della livrea dei pappagalli Poicephalus africani è notevole.
Il dimorfismo sessuale può essere assente oppure molto marcato, e in due specie la femmina è più colorata del maschio.
Allevati dai genitori o allevati artificialmente sono animali da compagnia deliziosi; come uccelli da voliera sono attraenti ed alcune coppie sono decisamente prolifiche.
Possono forse essere considerati la controparte africana di Pionus in quanto sono piccoli (22-31 cm di lunghezza).
È opportuno offrire loro una dieta piuttosto variata: semi di girasole inzuppati, mais bollito, fagioli germogliati, arachidi, pinoli, una miscela di piccoli semi, che vengono gustati solo qualche volta, abbondante frutta fresca e verdura (comprese pannocchie di granoturco nel periodo dell'allevamento dei piccoli) e noci frantumate.
I Pappagalli del Capo (P. robustus) sono avidissimi di noci e gradiscono anche le bacche di biancospino. Le coppie che allevano i piccoli accettano volentieri pane e latte e gli alimenti speciali per allevamenti in commercio e anche tarme della farina.
Come alcuni altri pappagalli africani in cattività, i Poicephalus molto spesso si riproducono durante l'inverno. In pratica questo significa che spesso i piccoli devono essere allevati artificialmente; però poi diventeranno degli animali da compagnia veramente deliziosi.
La maggior parte delle specie è formata da individui piccoli e tranquilli, caratteristiche che li rendono ancora più adatti ad essere tenuti in casa. Sono tranquilli e affezionati e possono imparare a ripetere alcune parole. Invece molti Poicephalus catturati nel loro ambiente selvatico sono nervosi e adatti solo ad essere tenuti in voliera.
Le cassette nido per le specie più piccole devono avere la base quadrata di 23-24 cm per lato e l'altezza di 60 cm.
Quelle per i pappagalli di Jardine e del Capo dovrebbero avere la base di circa 28 cm di lato. La covata è di tre o quattro uova e l'incubazione dura ventisei o ventotto giorni.
Cova soltanto la femmina.
I piccoli rimangono nel nido per dieci o undici settimane.
Per molti anni il Pappagallo Jou-jou (P. senegalus) fu il solo rappresentante
del genere ad essere disponibile sul mercato. È stato per lungo tempo uno dei pappagalli meno cari, in paste perché venivano importati molti adulti che erano difficili da vendere perché molto nervosi. Questa specie ha la testa grigia, il dorso e il petto verdi e l'addome giallo intonato ai brillanti occhi gialli.
Gli immaturi sono più pallidi ed hanno l'iride nera che poi tende al grigio, per diventare in seguito grigio-gialla.
La loro voce non è molto piacevole.
Il secondo per quanto riguarda la disponibilità sul mercato è il Pappagallo di Meyer (P. meyeri), anche questo di costo abbastanza ragionevole.
Ha le stesse dimensioni del Jou-jou (circa 23 cm di lunghezza). Si riconosce per il giallo a livello della piega delle ali, sulle cosce e sulle copritrici inferiori delle ali; il resto del piumaggio è prevalentemente grigio-bruno con il codione e le parti inferiori del corpo grigio-bluastre o verdi. Si conoscono però numerose sottospecie in cui i colori della livrea sono significativamente diversi; nella maggior parte è presente una banda gialla sulla corona e il codione può essere verde o blu. Gli immaturi hanno colori più smorti e mancano di giallo nella livrea.
Malgrado la sua colorazione cupa, il Pappagallo dalla testa bruna (P. cryptoxanthus) può essere consigliato perché, soprattutto se giovane, diventa un meraviglioso animale da compagnia. E lungo soltanto 22 cm e il suo piumaggio è prevalentemente verde con la testa bruno scura e le copritrici inferiori delle ali gialle. L'occhio è di un giallo brillante. Gli immaturi hanno l'iride bruna. Come il Jou-jou questa specie può riprodursi in gabbia (che deve avere una lunghezza minima di 90 cm) anche in luogo chiuso.
Il Pappagallo di Ruppe! (P. rueppellii) dall'insolito colore, si trova meno spesso sul mercato. Il maschio ha la livrea di un grigio scuro quasi uniforme, su cui contrastano il giallo delle spalle, delle cosce e delle copritrici inferiori delle ali. La femmina è più graziosa ed ha il dorso, il codione, le copritrici superiori della coda, la parte inferiore dell'addome e parte delle cosce di colore blu. L'iride è di un rosso molto vivo nell'adulto e bruna nei giovani che somigliano alle femmine ma sono un po' meno colorati.
I miei favoriti sono il Pappagallo dal ventre rosso e quello del Capo. Il maschio del primo ha colori splendidi (non riesco mai a passare davanti alla voliera del maschio, al Loro Pasque, senza fermarmi ad ammirarlo). Sulle parti dorsali è di colore bruno tenue con la parte inferiore del petto, l'addome e le copritrici inferiori delle ali di colore arancione e il codione verde. Tutti i colori solo delicati. Il becco e la pelle attorno agli occhi sono neri e fanno da contrasto agli occhi rossi. La femmina ha colori molto più smorti, la maggior parte della livrea è di colore bruno tenue, con il codione e le parti inferiori verdi.
Gli immaturi sono come le femmine, ma i maschi hanno alcune penne color arancione a livello delle copritrici delle ali e sull'addome.
Le sole due specie di dimensioni superiori a 23 cm sono il Pappagallo di Jardine (P. gulielmi) e il Pappagallo del Capo (P. robustus). Entrambi hanno il piumaggio del corpo di colore verde scuro. Nel primo tutte le penne delle ali hanno un margine nero molto netto e il capo è verde e nero con la fronte arancione, mentre nel secondo la fronte è grigiastra o bruniccia (con differenze secondo la sottospecie) e di solito solo la femmina ha la fronte di color arancione. Il Pappagallo del Capo si riconosce facilmente per il suo enorme becco.
Entrambe le specie, ma in particolare quella del Capo, tendono ad essere nervose. Non si adattano facilmente alla cattività ed anche gli esemplari nati in allevamento possono essere molto timidi. Allo stato selvatico questa specie è minacciata di estinzione, ed è allevata in pochi allevamenti privati.
Bisogna moltiplicare gli sforzi e introdurla stabilmente in cattività.
R.M.Low
Molto belli questi robustus -rubustus.i miei erano robustus sottospecie suelicus ,marco porta na foto qui ,vediamo la differenza e grazie
Sono pappagalli bellissimi e molto interessanti, molto adatti che chi alleva in zone densamente abitate perche sono relativamente silenziosi.
Mi farebbe piacere sapere se qualcuno alleva robustus e jardine in Italia: avete informazioni?
Cape Parrot
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
ciao genova, ho appena trovato un signore che alleva i robustus in italia...se ti interessa ti posso dire in privato......
E' un peccato che nella trattazione siano stati esclusi il Poicephalus crassus e il Poicephalus flavifrons, entrambi non presenti in cattività allo stato attuale, per via delle zone impervie in cui vivono, ma comunque molto molto interessanti. Se qualcuno ha delle foto da postare di queste 2 specie lo prego di inserirle, io ho solo materiale cartaceo.
A proposito del P. flavifrons, orgogliosamente per l'Italia, vorrei ricordare che il ben noto Paolo Bertagnolio, ha detenuto in cattività 2 individui di sesso sconosciuto attorno agli anni 60 se non vado errato. Reperì questi due soggetti da un marinaio imbarcato su una bananiera (a quei tempi era tutto legale e lecito). I pappagalli furono sistemati in una voliera spaziosa con un bel nido per il quale non nutrirono mai interesse. Purtroppo morirono a circa 5 anni dal loro arrivo...
ecco....questo dovrebbe essere un flavifrons.......il crassus, nono riesco a trovare foto sicure e decenti.......peccato per quegli esemplari, avrebbero potuto aumentare il numero in cattività........
geelkoppapegaai[1].jpgflav.jpg
Ultima modifica di pietro 96; 02-08-11 a 12: 50
Bellissimi, è un peccato che non siano presenti in cattività.
Grazie delle belle foto che hai trovato!
E' un vero peccato che non sia nato niente da quei soggetti, ma credo che non sarebbero comunque pervenuti ai giorni nostri altri flavifrons. C'è chi vocifera che sono presenti diversi individui in europa, tenuti ben nascosti per via delle origini illegali, ma onestamente credo molto poco a queste voci. Il motivo della mia diffidenza è dettato dal fatto che se esistesse qualche individuo in gabbia di certo girerebbe qualche foto su internet o qualche testimonianza diretta, ma come possiamo constatare è molto difficile reperire immagini...
Il Dott. Crosta ci raccontava al WIAP tenuto a Rimini all'inizio di quest'anno che il curatore del Loro Parque ne voleva assolutamente qualche esemplare ma non c'è riuscito: a quanto pare non esistono soggetti in cattività in Europa, America e Asia.
Qualche tempo fa è apparso un articolo su PsittaScene sul P. flavifrons e dei progetti per la sua protezione in natura. Solo in alcuni limitati areali pareva relativamente abbondante, ma in generale sembra una specie in declino.
Credo che se non si faranno anche tentativi di riproduzione in cattività, come con l'Ara di Spix, il rischio di perdere questo bel pappagallo non è remoto...
Ciao, Roberto
(allevo parrocchetti australiani)