Quote Originariamente inviata da Enzo Patané Visualizza il messaggio
Roberto il problema dei piccoli cordon blu e di tutti gli uraeginthus è che escono dal nido molto presto a 12-14 giorni. In natura ciò è dovurto probabilmente a una strategia anti predazione.
I passeri invece, per natura, tendono ad tornare al nido e imbeccano male i piccoli per terra.Il prblema si risolve in modo abbastanza semplice. basta togliere il nido ai passeri. In questo modo aumenteranno le imbeccate dei piccoli usciti e non avrai più soggetti apatici.
I piccoli africani chiamano come gli a tri piccoli ma hanno l'abitudien di dondolare la testa. Nei primi 5-6 giorni i genitori gli toccano il becco per stimolare la chiamata del cibo. I passeri invece usano la vibrazione del nido quando rientrano. Per tale ragione iniziano ad imbeccarli dopo alcuni giorni, quando iniziano a reagire alle vibrazioni. Se è necessario imbeccarli per più di una settimana o i passeri non sono capaci (non tutte le coppie allevano gli africani e bisogna selezionare i ceppi di femmine) o l'alimentazione non è corretta e crescono troppo lentamente.
Le proteine per questo sono indispensabili. Quando sono allevati dai passeri gli uraeginthus escono e sono piccoli e spiumati e rimangono sul fondo della gabbia. Se allevati dai genitori escono sempre a 12-14 giorni ma completamente impiumati e in grado di volare dietro ai genitori.Purtroppo i passeri non danno le proteine necessarie.I avevo risolto il problema abituando i passeri a mangiare un pastone con pinkies.
Roberto, per quanto riguarda il numero di piccoli, tieni conto che, con l'ausilio dei passeri, allevai in un inverno (gli esotici africani si allevano meglio in inverno che coincide con la loro stagione riproduttiva in natura) allevai 40 granatini, una ventina di cordon blu euna ventina di testa azzurra. Con i testa azzura smisi di allevarli dopo la settima generazioen nata nel mio allevamento.
Per ultimo vorrei spendere una parola sulla qualità dell'alimentazione.
Per primo è vero quanto scritto in precedenza che gli insetti che forniamo sono poveri di nutrienti. Io fornisco gli nsetti sempre spolverati di calcio e, ogni 2-3 giorni di multivitaminico.
Per estremizzare, le giovani tangare escono dal nido piccolissime a 10 giorni se alimetati con semplici insetti e muoiono all'80%. Se viene fornito calcio insieme agli insetti, escono più tardi, e volano benissimo con sopravvivenza del 70-80 %.
Per secondo vorrei sottolineare una cosa che pochi considerano. L'allevamento inizia molti mesi prima di mettere il nido con gli esotici africani. Per molti mesi bisogna abituare i genitori al tipo di cibo che gli forniremo per allevare i piccoli. Fornire insetti solo durante la stagione riproduttiva ha poco senso. I riproduttori li conoscono poco e li usano solo per istinto ma mai con ala dovuta voracità.
Per alcuni mesi bisogna fornire settimanalmente l'alimentazione che si darà per l'allevamento, salvo aumentarla man mano che si avvicina il periodol riproduttivo fino a fornirlo a volontà durante l'allevamento. I riproduttori faranno affidamento su qull'alimento per allevare. Se le femmine riproduttive sono nate nel nostro allevamento il problema si porrà molto meno perchè riconosceranno il cibo per allevare i giovani.
Femmine allevate dai passeri useranno di preferenza il cibo fornito dai passeri, per questo occorre con pazienza abituarli a cibi più proteici e più completi.
Enzo complimenti e grazie per le importanti nozioni condivise con noi

condivido quanto detto da Roberto, perche non scrivere un bel libro? o comunque fare degli articoli approfonditi su Ornieuropa, trattando quelle specie un tempo comuni ma oggi divenute rare