Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Moralisti o speculatori?

  1. #11
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    La bandiera di Vincenzo Forlino

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    Vincenco però cè da dire che in natura se un soggetto sta male instintivamente cerca di procurarsi un alimento che possa farlo guarire in modo naturale.
    Ad esempio appena un uccello soffre di problemi intestinali, diventa di sua primaria importanza cercare di procurarsi del carbone vegetale e questo di certo non può avvenire in cattività dove tutto quello che un uccello può procurarsi è ciò che noi mettiamo a sua disposizione.
    carbone veggetale credo che non sia proprio alla portata di tutti (in natura) però di certo non va in farmacia a predersi un antibiotico !!! come ho già detto se una delle mie coppie sa male la curo anch'io ma solo dopo l'esito degli accertameni del caso e solo dopo l'antibiogramma per stabilire qual'è la stategia migliore... comunque sia prima di ricorrere a medicinali cerco di prevenire il tutto

    questo di certo non può avvenire in cattività dove tutto quello che un uccello può procurarsi è ciò che noi mettiamo a sua disposizione
    hai perfettamente raggione è per questo che non mi limito a fornirgli solamente la miscela di sementi, oltre al fatto che un alimentazione sana e varia è un ottimo antistress, in special modo nei Psittacidi che col cibbo ci giocano proprio, cerco di fornirgli alimenti differenti in base alla stagione e al periodo (muta, riproduzzione ecc.) cerco di fornirgli alimenti come polline, spirulina e altri integratori naturali che sebbene non siano la panacea contro tutti i mali son un ottimo integratore di tutti quegli elementi che altrimenti mancherebbero, fornisco semi germinati, piccoli germogli, frutta e verdura, spighe immature ecc. ecc. tutto questo coadiuvato da un allevamento fatto di "selezione" col tempo renderà i nostri ceppi più resistenti che mai
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  2. #12
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    Mi trovi perfettamente d'accordo Vincenzo, l'esempio che hai fatto del canarino è giusto. I canarini di oggi non sono quelli di vent'anni fa, riuscivano a campare con il niente più assoluto. A quelli di oggi, se la compagna di gabbia scoreggia, je viene n' infarto.

  3. #13
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    purtroppo Antonio se vogliamo dei soggetti sani e robusti dobbiamo farci forza e allevare soltanto i soggetti più forti e robusti... anche se questo vorrà dire che non tutti i novelli terminerano lo svezzamento... ma anche se all'inizio non sarà piacevole nel giro di qualche generazione avremo stabilizzato un bel ceppo resistente... e dopo un po riusciremo ad avere delle buone coppie che riusciranno a svezzare da sole senza difficoltà anche più covate l'anno e senza l'ausilio di antibiotici il difficile sta tutto nel iniziare

    Ps. mi ricordo che quando ero poco più di un bambino, mio nonno aveva un canarino maschio sotto un albero, dono di un suo cugino di napoli, ebbene questo seppur rimanendo fuori tutto l'anno, seppur l'unico alimento che riceveva era un pessimo misto di sementi comprato in un discount escluso per qualche foglia di inzalata o qualche pezzetto di uovo bollito (quando avanzavano a noi) ebbene l'unico motivo per cui alla fine è morto è stato un gatto che aveva fame !!!

    questo accadeva 10/15 anni fa, questo per dirvi come in poche generazioni abbiamo rovinato tutto il lavoro di selezione fatto in secoli di selezione...

    provate a prendere un canarino da un qualsiasi allevatore affermato, che utilizza antibiotici, vedrete che seppur questo rasenti la perfezione dello stanard, se messo nelle stesse condizioni con cui mio nonno "allevava" il suo canarino, questo non durerà che pochi giorni...
    Ultima modifica di Vincenzo Forlino; 23-07-11 a 15: 16
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  4. #14
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    Ma infatti, ragionandoci un po su (io mi riporto agli indigeni, gli altri a ciò che allevano, è chiaro), da quante generazioni vengono allevati i cardellini, i verdoni, i lucherini? I ceppi più longevi (e non so in Italia quanti ce ne siano) non hanno più di 30-40 anni. Il confronto con il canarino è impietoso: 500 Vs 40. Senza considerare che se per caso e senza saperlo si inserisce del sangue non domestico (si deve pure rinsanguare e comprare nuovi soggetti) si va a fare un passo indietro i cui esiti li conosciamo bene... Ci vuole solo pazienza, allevare per il gusto di allevare, senza avere come obiettivo 10 novelli per coppia ma 1. Non si può avere tutto, almeno all'inizio.

  5. #15
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    ciao a tutti, se questi medicinali si vendono in paesi appartenenti alla comunita europea , non vedo nessun motivo perche in italia non si devono vendere, il nostro paese e ricco di contraddizioni e cose strane e assurde, viviamo in un paese di m...a bisogna dirlo chiaramente, saluto tutti con affetto e mi scuso se il mio sfogo e stato eccessivo

  6. #16
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    D'accordissimo con Vincenzo !!! allevo cardellini Mayor, mai usato farmaci di nessun genere e perderò forse un soggetto all'anno... La curiosità è che anni fà acquistavo da grandi allevatori che usavano EsB3, i soggetti non raggiungevano l'anno di vita perchè io non continuavo a somiinistrarli le stesse cose e quindi andavano in crisi... oggi questi allevatori mi chiamano per chiedermi come mai con 3 coppie ho fatto 22 pulli mutati e loro tutte uova chiare...... La risposta mi sembra abbastanza ovvia.... fai come me, non devi ingrasssare nessuno e vedrai che con quaclhe sacrificio in più otterrai un tuo ceppo che ti darà soddisfazioni..... E' brutto da dire ma la selezione naturale è la soluzione + economica..
    Alessio Pedrotti

    Il mio sito: http://cardellinieciuffolotti.jimdo.com/


  7. #17
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    Quote Originariamente inviata da pedro-70 Visualizza il messaggio
    D'accordissimo con Vincenzo !!! allevo cardellini Mayor, mai usato farmaci di nessun genere e perderò forse un soggetto all'anno... La curiosità è che anni fà acquistavo da grandi allevatori che usavano EsB3, i soggetti non raggiungevano l'anno di vita perchè io non continuavo a somiinistrarli le stesse cose e quindi andavano in crisi... oggi questi allevatori mi chiamano per chiedermi come mai con 3 coppie ho fatto 22 pulli mutati e loro tutte uova chiare...... La risposta mi sembra abbastanza ovvia.... fai come me, non devi ingrasssare nessuno e vedrai che con quaclhe sacrificio in più otterrai un tuo ceppo che ti darà soddisfazioni..... E' brutto da dire ma la selezione naturale è la soluzione + economica..
    La piu' economica e la piu' giusta secondo me,io allevo esotici del tipo gould,coda lunga diamanti mandarino e altro di passaggio,come tutti gli allevatori di esotici ho le cosidette balie(passeri del giappone) che uso esclusivamnete in caso una coppia smetta la cova o di imbeccare i piccoli,non mi interessa fare 200 soggetti l'anno ,magari 30 ma possibilmente in purezza,1 per soddisfazione personale,2 perche' con l'uso spropositato di balie questi nostri amici hanno perso negli anni qualunque istinto.
    Saluti

  8. #18
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    Giustissimo !allevare mantenendo il più integro possibile gli istinti naturali di ogni singola specie, la selezione naturale contribuisce ad avere ceppi resistenti alle malattie, salvare un soggetto debole non serve a nulla muore l'anno dopo, l'unica cosa da stare attenti è l'intromissione di nuovi esemplari in allevamento, questo può rivelarsi molto pericoloso.

  9. #19
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    anni fa avevo una ciuffolotta, una delle prime che fossi riuscito ad acquistare, presa già malconcia, ma allora dovevi accontentarti di quello che capitava.
    dopo un paio di mesi la ciuffolotta peggiorò notevolmente e quando ormai era impallonata e senza speranza la appoggiai su di un cespuglio perchè morisse almeno libera, rimasi ad osservarla per evitare che qualche gatto o qualche gazza rendesse inutile il mio gesto.
    Un raggio di sole la riscaldav e dopo un 20 minuti di immobilità e stupore fece un breve volo in una siepe dove cresceva folto del geranio molle, rimase li per oltre un ora nutrendosi di fiori, semi e germogli, le sistemai allora due mangiatoie con acqua e cibo e cominciò a fare avvnti indietro dal cespuglio all'aiuola, beveva ma non toccava cibo, solo piante, dopo 2 giorni si ra completamente ripresa e quando tentai di catturarla volo via con battito sicuro.
    Questo per dire che va bene la selezione naturale, ma a volte il farmaco sostituisce quel componente naturale che noi non possiamo fornire e che i nostri amati non possono chiederci.
    Io amerei avere un ceppo sano e spartano, ma prima che uno dei miei animali muoia tento di tutto, senza accanimento, perchèsopravvivano, anch se poi non saranno atti alla riproduzione, almeno li avrò salvati.

  10. #20
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    Riprendo un attimo questa interessante discussione
    invocare la selezione di un ceppo sano e robusto non vuol dire non voler curare i propri uccelli, lasciandoli spietatamente (e sventatamente, se di valore) morire ogni volta che si ammalano.
    Vuol dire invece, come correttamente Vincenzo ed altri hanno esposto, mantenere gli animali nelle condizioni migliori con accorgimenti igienici e gestionali, limkitando l'uso dei farmaci solo all'effettiva necessità e in seguito a diagnosi e prescrizione del veterinario.
    La filosofia di molti allevatori, purtroppo, è quella di cercare di rimediare con beveroni chimici al fatto che i propri uccelli vivono in ambienti non aereati, sovraffollati, saporchi, con microclima inadatto e nutriti con alimenti scadenti o insufficienti. Questo è irrazionale.
    Se invece uno osserva le giuste precauzioni igieniche (spazio, temperatura, cibo...) allora non avrà bisogno di utilizzare medicine in generale (come noi non ne assumiamo regolarmente, a meno che non abbiamo malattie croniche... ma di cardellini diabetici o calopsitte cardiopatiche non ci occupiamo, per adesso :-D) : in questa situazione il novello più debole occasionalmente perirà e quella sarà selezione naturale; un riproduttore occasionalmente si ammalerà e allora lì interverrà il veterinario risolvendo, quando possibile, la situazione. In maniera non diversa da come si svolge la vita nostra e degli altri animali domestici.
    La massiccia farmacologizzazione è stata secondo me la singola cosa più dannosa che è stata fatta all'ornicoltura e il canarino è purtroppo solo l'esempio più lampante.

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