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Discussione: Il Papa della Luisiana (A.Capecchi)

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    Il Papa della Luisiana (A.Capecchi)

    Il Papa della Luisiana Passerina ciris (Linnaeus) 1758
    Alamanno Capecchi.


    Premessa.
    Questa è la descrizione di un grande insuccesso, sicuramente legato a miei errori.
    Ma, si sa, dagli errori degli altri è sempre possibile imparare qualcosa.

    Di questo interessante Cardinalinae ebbi occasione, anni fa, di segure per cinque anni il comportamento in cattività di una coppia. Successivamente passai lo “studio” all’amico Mignone che lo completò con opportune e pertinenti note: una introduttiva e una coonclusiva.

    L’articolo, a doppia firma, apparve su “Italia Ornitologica” nel novembre del 1989.

    Ora, in questo nuovo articolo, vengono riproposte le mie osservazioni, tratte dai vecchi appunti, precedute da due brevi schede sulla vita della specie in natura.
    Il Papa della Luisiana Passerina ciris è un piccolo uccello del quale sono note due sottospecie così distribuite:
    Passerina ciris
    P. c. ciris
    SE USA » SE Mexico, Bahama Is
    P. c. pallidior
    S USA » Mexico. Central America



    femmina di Passerina ciris

    Particolarmente bella e appariscente è la livrea del maschio adulto. La testa, la nuca e le spalle sono blu brillante. Il dorso le ali e la coda: verdi con sfumature rosse su talune piume della coda. Groppone: arancione. Parti inferiori: rosso vermiglio. Il becco e zampe sono di colore grigio - avorio.
    Le femmine hanno una colorazione più modesta e uniforme. Le parti superiori,
    infatti, sono grigio-verdi e quelle inferiori: giallo sporco.
    Vive nelle macchie e al margine delle foreste ma anche nei terreni aperti nei parchi e nei giardini: si trattiene volentieri nei frutteti.
    Costruisce il nido a coppa nel fitto dei cespugli. Depone 3-4 uova bianchemacchiettate di bruno che vengono covate solo dalla femmina per circa 13 giorni.
    Dopo altrettanto tempo i piccoli abbandonano il nido. L’alimentazione è a base di grani e insetti. Di questa Specie se ne occupò anche il Ronna che nel suo libro: “Gli Uccelli Esotici nei loro colori” edito nel 1915, dopo una minuziosa descrizione della livrea, così prosegue: “Il nome di Papa deve con molte probabilità la sua etimologia al fatto d'avere il maschio fin negli occhi il cappuccio violetto.
    Lo splendido fringillide che va sotto questo nome vive nell'America
    settentrionale e centrale, si riscontra abbastanza comune nella Luisana dove vi sono alberelli di basso e medio fusto sui quali passa la più parte della giornata. L'alimento principale lo ricerca fra le piccole graminacee, preferendo la falaride e il miglio; non disdegna però gli insetti e specialmente all'epoca degli amori. Chi ode per la prima volta il canto del PApa, può illudersi di essere in vicinanza di un pettirosso.(Erithacus rubecula) scoprirà invece abilmente nascosto fra il verde profumato di un agrumeto il nido, e accanto lo splendido maschio multicolore. La cestella è intessuta con filamenti vegetali e animali e può racchiudere da tre a cinque nidiacei.



    La cova dura poco, come pure l'allevamento.I maschi sono particolarmente intolleranti verso i propri simili, pare basti una spoglia inerte di uno di loro per catturarne dei viventi.
    E' questo un fatto che del resto si può notare in gran parte anche negli iudividui prigionieri, e numerosi esempi abbiamo anche fra altri uccelli specialmente se vedono 1' immagine loro in uno specchio appositamente avvicinato o nei vetri della finestra.”

    Riproduzione in cattività.

    Risultati positivi sono stati segnalati e descritti anche in passato ma, comunque, nell’insieme, si ha l’impressione si tratti di Specie “difficile” che secondo il giudizio di molti appassionati di questi uccelli, rappresenta sicuramente una sfida per qualunque allevatore.

    Qui di seguito la mia esperienza.

    Osservazioni a proposito del comportamento, in condizioni di cattività, di
    una coppia di Passerina ciris (L) Quinquennio. 1984/88

    Estratto dal blocco appunti.

    ANNO 1984.
    Luglio - Acquistato il maschio.
    Novembre - Acquistata la femmina. Periodo di acclimatazione.

    ANNO 1985.
    1° maggio.1985 - Alloggiati in voliera.
    4 giugno 1985 - Fino a pochi giorni fa sono rimasti quasi sempre fermi e infrascati, praticamente è stato come se non ci fossero, eccetto al tramonto quando si facevano vedere sui rami alti dei cespugli; poi, in pochissimo tempo, la femmina ha costruito un bel nido a coppa (esternamente cotone idrofilo, internamente fine erbetta essiccata con qualche piccola piuma).



    9 giugno 1985 - Inizio cova.
    13 giugno 1985 - Controllo del nido: tre uova.
    20 giugno 1985 - La femmina ha covato sempre regolarmente e questa mattina ho veduto per la prima volta i pulli muoversi nel nido. Evidentemente la cova era iniziata prima del 9 giugno.

    COMPORTAMENTO - Tutto il peso della cova e, per ora,
    dell'allevamento è affidato alla femmina che lascia il nido anche per discreti periodi di tempo per cercare il cibo. Ho notato che non utilizza le tarme della farina (Tenebrio molitor) delle quali, fuori allevamento, è ghiotta, ma ricerca piccoli insetti alati (zanzare ecc.).



    21 giugno 1985 - Maschio e femmina volano indaffarati nella parte terminale della voliera attaccandosi alla rete per catturare le zanzare e insetti simili (esternamente in quel punto, a circa un metro di distanza, vi è un'edera nella quale, a sera, si riuniscono numerosissime zanzare).
    23 giugno 1985 - Controllato il nido: pulli scomparsi, presenza di un uovo chiaro.
    25 giugno 1985 - La femmina inizia a costruire un nuovo nido strutturato come il precedente.
    2 luglio 1985 - Inizio cova.
    16 luglio 1985 - Identico comportamento frenetico per catturare zanzare abbandonando
    frequentemente il nido.
    19 luglio 1985 - Nido vuoto.
    25 settembre 1985 - Tolti dalla voliera.



    ANNO 1986.
    25 aprile 1986 - Alloggiati in voliera.
    8 luglio 1986 - Nido completato; nessuna differenza con i precedenti.
    15 luglio 1986 - Controllo: nel nido vi è un solo uovo.
    20 luglio 1986 - Progressivo attaccamento della femmina al nido al punto di non abbandonarlo quando bagno il terreno ai piedi della pianta dove è posto (bene in vista a circa un metro e trenta dal piano terra).
    22 luglio 1986 – Osservata per quasi un'ora la femmina ìn cova, a meno dì due metri dal nido; nessun segno di allarme: una volta si è alzata per girare con il becco l'uovo, poi si è riaccucciata con la consueta «scrollatina».
    24 luglio 1986 - Continua la cova in modo assiduo.
    3 agosto 1986 - La femmina ha abbandonato il nido due giorni fa; ancora un risultato negativo: morte prima della schiusa.
    13 settembre 1986 - Tolti dalla voliera.

    ANNO 1987

    29 aprile 1987 - Alloggiati in voliera.
    18 giugno 1987 - Nido quasi completato: identica tecnica.
    21 giugno 1987 - Controllo: due uova.
    22 giugno 1987 - Controllo: tre uova; inizio cova.
    25 giugno 1987 - La femmina in cova, se allarmata (es. alla vista di un gatto) tiene la testa immobile con il becco volto verso l'alto.
    29 giugno 1987 - La femmina è estremamente tollerante con gli altri ospiti della voliera. Ignora la presenza vicinissima al nido degli Astri ali gialle (Pytilia
    hypogrammica ) e delle Astrilde mustacchi neri (Estrilda erithronotos ). In certi
    momenti questi piccoli intrusi tentano di sfilacciare il nido dall'esterno per portar via il cotone senza provocare la minima reazione; il maschio, in altra parte della voliera, non interviene.
    6 luglio 1987 - Nido vuoto. In pari data e nell'identica maniera a poco più di tre metri di distanza era stato costruito un altro nido, che risulta ancora intatto e logicamente vuoto. Questi nidi sono particolarmente resistenti; anche piegando i rami sui quali sono posti non si deformano.
    22 settembre 1987 - Tolti dalla voliera.

    ANNO 1988.

    Quest'anno ho utilizzato una comune gabbia «aperta» di medie dimensioni, nido di vimini per Canarini e portanido di filo di ferro a gabbietta applicato esternamente.
    Misure della gabbia in centimetri: lunghezza 60; larghezza 32, altezza 36.
    15 aprile 1988 - Applicato il nido già preparato, ho provveduto a stratificare all'interno del cestello di vimini il cotone idrofilo, ho aggiunto un piccolo strato di sottilissimo fieno; inoltre ho messo a disposizione della coppia, tra le sbarrette della gabbia stessa, ancora del cotone e del fieno. Come unica precauzione ho schermato il portanido con rametti dì Tuia.
    21 aprile 1988 - Questo pomeriggio ho veduto la femmina intenta a fare il nido utilizzando il cotone idrofilo messo tra le sbarrette della gabbia, il lavoro procedeva rapidamente; in precedenza aveva asportato parte del materiale già applicato.
    22 aprile 1988 - La femmina che ieri sera e anche questa mattina, con grande
    impegno, aveva costruito un nido a coppa molto profondo e con il bordo rialzato lo ha improvvisamente disfatto (ore 15,30) quasi completamente lasciando soltanto sul fondo il cotone che avevo messo nel nido prefabbricato. Maschio e femmina appaiono abbastanza agitati spostandosi in continuazione da un posatoìo all'altro. Ieri e questa mattina si comportavano come una buona coppia di Passeri del Giappone (la femmina continuava a costruire il nido in mia presenza, mentre ero nella stanza).
    24 aprile 1988 - La femmina ha ripreso a costruire il nido (molto lentamente) utilizzando per ora soltanto il cotone idrofilo; mangia numerose tarme della farina (Tenebrio molitor); il maschio canta in continuazione anche la notte.
    25 aprile 1988 - Continua lentamente la costruzione del nido secondo la tecnica impiegata in voliera: sotto il cotone idrofilo, sopra filuzzi di erba essiccata. Molto appetite le tarme, in particolare dalla femmina. Verso le ore tredici ho assistito all'accoppiamento avvenuto sul divisorio centrale della cassetta del fondo: il maschio si è calato sulla femmina dall'alto.
    26 aprile 1988 - Sta per imbrunire, il nido sembra ormai terminato ed è identico a quelli costruiti in voliera. La femmina appare «gonfia» e con la coda rigida, domani potrebbe deporre il primo uovo.
    27 aprile 1988 - Deposizione del primo uovo; coppia tranquillissima.
    28 aprile 1988 - Deposto il secondo uovo. Condizioni climatiche nella stanza: temperatura
    16 gradi, umidità 81%.
    29 aprile 1988 - Deposto il terzo uovo ed iniziata la cova.
    30 aprile 1988 - Cova regolare, nel nido ancora tre uova. Particolare curioso: il maschio sostituisce la femmina nella cova quando questa esce dal nido per i necessari bisogni fisiologici: comportamento mai notato in voliera.
    1° maggio 1988 - Nel nido vi sono quattro uova.
    3 maggio 1988 - Tutto bene - ore 10,30, temperatura 17 gradi, umidità 84%.
    10 maggio 1988 - La cova fino ad ora si è svolta regolamente, comportamento della coppia ottimale, nessuna differenza con quello di un'affiatatissima e calma coppia di Canarini (la femmina rimane sulle uova anche quando somministro acqua e cibo e asporto, per rinnovare la sabbia, i fondi; identico comportamento da parte del maschio). La sostituzione della femmina nella cova non deve essere comunque frequente, notata soltanto due volte.
    12 maggio 1988 - Nessuna novità: nel nido vi sono ancora quattro uova: tre scure e uno molto più chiaro. Mi limito a rinnovare i pastoncini, all'uovo e per insettivori, e ad aggiungere, nell'apposito contenitore, altre piccole tarme; sono le 17,30 circa.
    13 maggio 1988 - Ore 7,35. La femmina è fuori dal nido, all'interno vi sono due uova e un nato ma sembra morto, sul fondo della gabbia vi è l'altro nato con il cranio sfondato e tutte le tarme uccise e inutilizzate. La femmina fa il bagno poi saltella da un posatoio all'altro lisciandosi, di tanto in tanto, le piume; il maschio entra ed esce dal nido sostandovi per pochi secondi. Controllo del nido: pullus morto, embrione morto nell'uovo e un uovo chiaro. Da segnalare che la femmina appare in perfette condizioni come pure il maschio che fino a questa notte ha cantato con frequenza ma calmo senza disturbare o stimolare la femmina nel tentativo di nuovi accoppiamenti.
    In sintesi: accordo perfetto. La taglia minuta dei pulli, l'assenza del cibo nel «gozzo», la morte precoce potrebbero orientare verso decessi legati a cause organiche (debolezza). Al momento della schiusa: temperatura 19 gradi, umidità 78%.
    15 maggio 1988 - Ieri ho rinnovato le fraschette di Tuia sul portanido, oggi il nido è già in parte disfatto.
    18 maggio 1988 - Problemi in vista. Dopo aver completamente disfatto il vecchio nido la femmina non è riuscita a costruirne uno nuovo sebbene abbia in continuazione portato e asportato il materiale dal cestello di vimini; tutti gli interventi per aiutarla sono risultati vani e questa mattina (ore 8,30) ho trovato un uovo rotto sul fondo della gabbia.
    21 maggio 1988 - Al fine di favorire un nuovo ciclo riproduttivo ho tolto tutti gli uccelli (gabbie) dalla stanza e rimesso il nido privo di rametti protettivi e già preparato.
    A questo punto la femmina si è limitata ad aggiungervi poco altro fieno e questa mattina vi ha deposto il primo uovo.
    22 maggio 1988 - Due uova nel nido.
    23 maggio 1988 - Terzo uovo. Inizio cova.
    24 maggio1988 - Le uova sono ora quattro. Progressivo attaccamento al nido.



    Durante la mattinata ho sentito il maschio emettere un «tcio-tcio» simile ad un versod’allarme che non aveva mai emesso (fino ad ieri cantava calmo appollaiato sul posatoio). Un controllo attraverso la porta socchiusa mi ha consentito di osservare che la femmina teneva la testa alzata come fosse allarmata; il maschio saltava da un posatoio all'altro e sul bordo del nido, attaccandosi anche ai ferri della gabbia e ripeteva in continuazione quello strano verso. Questo comportamento infastidiva la femmina che a becco aperto cercava di allontanarlo. Per evitare guai, dopo aver chiuso le imposte, ho catturato, al buio, il maschio e trasferito in una gabbia attigua.
    Si è subito calmato. La femmina poco dopo ha ripreso tranquillamente a covare.
    2 giugno 1988 - Tutto bene; le uova sembrano embrionate e prossime a schiudersi.
    3 giugno 1988 - Questa mattina, erano circa le dieci, attraverso la porta sempre socchiusa per controllare senza entrare nella stanza, ho osservato la femmina ferma sul bordo del nido come in procinto di somministrare l'imbeccata. Grande delusione, nel nido vi era un solo uovo (apparentemente prossimo a schiudere); sul fondo della gabbia due nati completamente massacrati (testa sfondata, occhi divelti, mutilati, uno ridotto quasi in poltiglia); il quarto uovo scomparso. Buona parte delle tarme della
    farina erano sparse tra la sabbia, alcune erano ancora nell'apposito recipiente. Come alla prima schiusa i pastoncini a disposizione erano rimasti inutilizzati. Per poco tempo ancora la femmina ha continuato a fare la spola tra i posatoi e il bordo del nido covando per brevissimi periodi poi ha fatto il bagno ed ha abbandonato definitivamente il nido.
    Alle ore tredici ho tolto l'ultimo uovo rimasto (ormai freddo) e trasferito nel nido delle Euschistospiza dybowski dopo aver asportato una delle quattro uova, tutte chiare, che covavano.
    5 giugno 1988 - Alle ore 15,10 ho ispezionato il nido delle E. dybowski e prelevato il pullus per meglio esaminarlo: era sicuramente nato almeno ventiquattro ore prima, appariva vitalissimo e richiedeva il cibo con energia, il «gozzo» era vuoto ma il nidiaceo risultava grosso più del doppio dal momento della nascita; appena rialloggiato nel nido, uno dei membri della coppia ha ripreso tranquillamente a covare.
    7 giugno 1988 - Ieri le E. dybowski continuavano ad occupare il nido ma oggi verso le 15,15 ho notato che il maschio e la femmina lo avevano abbandonato; al controllo le uova, ormai in parte essiccate, erano ancora calde ma il nidiaceo era scomparso.
    9. giugno 1988 - In data odierna ho regalato i Papi della Luisiana ad un amico che tenterà la riproduzione con l'ausilio dei Canarini utilizzati come balie.


    Bibliografia.
    E. Ronna, 1915 – Gli uccelli esotici nei loro colori - F. Battiato Editore,Catania.
    F. Savino, 1954 – Gli uccelli esotici – Tip. G. e C. Resta, Bari.
    V. Orlando, 1959 – Uccelli esotici – Edizioni Encia, Udine.
    Chr Walraven, 1969 – Exotische vogel fur breim und voliera – Horst Muller,
    Braunschweing.
    P. Eoli, 1969 – Uccelli da gabbia e da voliera – Fabbri Editori, Milano.
    P. Cristina, 1969 – Uccelli da gabbia e da voliera di tutto il mondo - U. Hoepli
    Editore, Milano.
    B. Grzimek, 1971 – Vita degli animali – Vol. 9° - Uccelli – Vol. 3° - Bramante
    Editrice, Milano.
    G. Mandahl-Barth-M.G. Peyrot-Maddalena, 1972 – Uccelli da gabbia e da voliera – Editrice S.A.I.E., Torino.
    R.T. Peterson, E.L. Chalif, 1973 – Mexican Birds – Honghiton, Mifflin Company,
    Boston.
    V. Menassé, 1973 – Enciclopedia dell’ornicoltore –Vol 2° Edizioni Encia, Udine.
    F. Woolham, 1974 – Aviary Birds in colour –Blandford Press., London.
    H. Bechtel, 1976 – Il libro degli uccelli da gabbia e da voliera – F. Muzzio e C.
    Editore, Padova.
    James Bond, 1983 – Birds of the West Indies – Collins, London.
    L. Dunn, E.A.T. Blom, 1983 – Birds of North America – Ed. National Geographic
    Society, Washington.
    R. Howard and A Moore, 1991 – A Complete checklist of the Birds of the World – Academic Press Ltd, London.
    R. Massa, L. Bottoni, C. Violani, 1993 – Lista in lingua italiana degli uccelli di tutto il mondo - Università degli studi di Milano.

  2. #2
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    Come al solito un grande articolo.
    Io ne ho avuto due coppie una decina di anni fa.
    Complimenti Alamanno
    //[[]] [[//]* //[[]]

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  3. #3
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    Vorrei chiarire che, non avendo altra possibilità, ricorsi alla coppia delle Euschistospiza dybowski … ma il risultato negativo, salvo un miracolo , era previsto, direi “programmato”.
    Alamanno Capecchi


  4. #4
    Cristiano Ferrari
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    Alamanno,questo racconto-cronaca mi ha tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo,ancora grazie per averci regalato questa esperienza!!! [[//]* [[//]* [[//]*

  5. #5
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    enzo cè una specie di volatile che non hai avuto? non credo//[[]]comunque complimenti per l'esperienza!
    Step

  6. #6
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    Interessante e bellissimo articolo sig. Alemanno, queste testimonianze sono molto istruttive , grazie 1000.

  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da Cristiano Ferrari Visualizza il messaggio
    Alamanno,questo racconto-cronaca mi ha tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo,ancora grazie per averci regalato questa esperienza!!! [[//]* [[//]* [[//]*
    Anche a me!!! [=^||]]]
    Fioravante Prontera - R.A.E 0017



  8. #8
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    grazie , davvero interessante e molto bello .
    mi piaciono molto , speravo di vederne a Reggio Emilia e invece nulla . ci sarà la possibilità di vederne al mondiale ?
    un saluto, Sara - RAE 0033 - SV401


    Adelante por los sueños que aún nos quedan
    adelante por aquellos que están por venir


  9. #9
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    Anguillara Sabazia
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    Grazie Alamanno, oramai ci hai abituati ha racconti strabilianti, grazie di cuore, un abbraccio.[[//]*[[//]*[[//]*



    cio' che conta non e' fare molto, ma mettere molto amore in cio' che si fa'
    SV331

  10. #10
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    L'avatar di roberto ghidini
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    4,872

    http://www.youtube.com/watch?v=HkL9CV4I4i4

    Che uccello fantastico,grazie dell articolo Prof Alamanno veramente coinvolgente.
    Enzo ora che ho sentito il canto ho capito perche li hai smessi ..... facevano sfigurare gli altri --^°

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