Beh,che dire,bellissima la storia e bellissime le foto,complimenti! ^[[[]] ^[[[]] ^[[[]]
Sei stata davvero fortunata a poter seguire il tutto cosi' da vicino,bravissima! [[//]*
12 aprile 2008, è sabato e per caso vado nella camera che utilizzo d’inverno per far svernare le piante delicate. Una rapida occhiata alla ringhiera, dove gli Epiphyllum allungano le braccia per raccogliere tutti i raggi del sole. Cosa diavolo….? Rametti secchi….oddio non è possibile! Ma quello è….è…un….NIDO! O meglio un pre-nido, una cosa tipo nido, un…
un frullo d’ali, faccio un balzo indietro, arriva un merla con una foglia secca nel becco, si acquatta nel nido e usando il becco come un ago, fric fric, incastra la foglia nei rametti, sposta qui e sistema là, un salto fuori e via.
Sono stupita, perplessa, incredula…una merla ha deciso che il mio portavasi da ringhiera, i miei Epiphyllum, la mia finestra con la mia tenda possano essere un posto ideale per farci il nido? Mai avrei pensato una cosa simile.
Nemmeno lei, suppongo, sarà una primipara e non sa nulla del mondo. Una ringhiera! Ma perdio, gli uccelli fanno i nidi fra i rami degli alberi, lontano dagli Umani, non a 10 centimetri da una finestra…la mia finestra…e io mo’ che faccio?
15 aprile, martedi, torno dal lavoro e vado a controllare il nido. Mamma merla non c’è, in compenso un uovo verdeazzurro delle dimensioni di un ovetto di pasqua è li sul fondo. Un uovo!!!!!
E la mamma? Non dovrebbe covarlo? Mi avrà sentito, mi avrà visto, l’avrò disturbata io??? L’ha scodellato li perché le “scappava” di fare un uovo ma poi non le sarà piaciuto il posto, si sarà resa conto…..si sta facendo buio, niente merla. Sono un po’ preoccupata.
16 aprile, mercoledi sera, controllo serale…DUE uova! Evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii allora è normale ADESSO HO CAPITO!!! Prima fa tutte le uova un po’ alla volta man mano che vengono pronte nel pancino poi le coverà tutte insieme, è giusto, se no avrà dei piccoli grandi e dei piccoli…più piccoli! Il ragionamento regge. Ma le uova lasciate al freddo di notte non muoiono? No, evidentemente no. Anche se le notti sono fredde, siamo sugli 8 gradi. Beh, saprà lei quel che fa…almeno, spero. Io non ne so niente di queste cose, imparo da lei.
20 aprile, domenica, oggi sono a casa e posso controllare la nursery. Le uova sono tre (o meglio, riesco a vederne tre mentre scosto la tenda al rallentatore e mi pietrifico al minimo movimento….), dal pomeriggio
la merla si è messa in cova, sta li seduta sulle sue uova, a volte vedo la coda, a volte il becco…e OPS! Stavolta mi ha sgamato. Mi pietrifico. Mi guarda. Mi STA guardando, giuro. Non ce la faccio più, fatemi almeno sbattere le palpebre…mi guarda. Si gira. Ffffiuuuuu, non sembra essersi spaventata. Forse la necessità di proteggere le uova è più forte della paura degli Umani. Però però…..non mi sembra si sia agitata, proprio no. Buon segno?
22 aprile, martedi, ho deciso che la chiamerò Gigia. La mia merla Gigia. Ogni tanto lascia il nido, andrà a pranzo anche lei poverina. Ma a proposito…..il marito????? Ma dov'è? Il nido l’ha fatto da sola, le uova le ha scodellate lei, ora le cova, e lui??? manco un lombrichino le porta, sto disgraziato?
23 aprile, mercoledi, domani parto per una breve vacanza. Speriamo che tutto fili liscio mentre non ci sono…c’ho un pensiero…mi sento un po’ la zia dei piccoli merli che nasceranno (nasceranno?), un po’ la mamma (per dimensioni….) della Gigia, un po’ …boh….sono protettiva, ecco. Mi preoccupo.
27 aprile, domenica sera, rientro e per prima cosa corro di là, apprensiva. Tutto ok. La Gigia è nel nido. Ormai scosto la tenda lentamente ma senza batticuore, lei mi sgama sempre, si gira verso di me, mi guarda, si rigira. Riesce persino ad appisolarsi. Che faccia tosta.
30 aprile, mercoledi, ultimo giorno poi riparto. So che la schiusa dovrebbe essere vicina e mi secca da morire non esserci. Cosa darei per vedere quattro becchi bucare un uovo.
5 maggio, rientro alla base, chissà cosa mi sono persa e…infatti! I becchiiiiiii! Ci sono i becchi!!!!!
Uno, due, tre….? Solo tre? E il quarto? C’era un quarto uovo, giuro…boh…i becchi sono tre, non c’è dubbio, e rispetto alle uova sono anche già cresciuti. Mi sono persa il parto, ops, la schiusa, lo spettacolo più bello. Pazienza dài, non si può avere tutto. I becchi giallissimi sono contornati da occhietti perennemente chiusi e da un crapino piumoso, non sono certo belli ma per me sono straordinari. “Ogni scarrafone…” eccetera…sono i miei merlini. Sono belli, bellissimi. I figli della Gigia. I Gigini. Sorrido, mi sento un po’ ebete. Sono fatta così, abbiate pazienza.
6 maggio, ma la mamma? Pensavo che di notte li covasse un po’, che li tenesse al caldo, invece niente, va a dormire da un’altra parte. E il papà? Ogni tanto l’ho visto portare i vermini ai piccoli, ma lui a differenza della madre, se mi vede, caccia uno “squirkkk” secco come una schioppettata e scappa.
9 maggio, i Gigini crecono a vista d’occhio e hanno aperto gli occhi. Ho paura a scostare la tenda, ma loro no. Ho notato che al minimo rumore allungano i colli magri e spalancano il becco…se la mamma arriva, bene, se no si quietano e si rimettono a sonnecchiare. La mamma va e viene, li imbecca, certo sta via un sacco di tempo. Mica facile trovare cibo per qui tre discoli. Mangiano e dormono. Come i nostri neonati. Non resisto alla tentazione di battere sul vetro, toc toc, e come previsto, alzano i becchi poi visto che non arriva la pappa, si rimettono giù. Troppo buffi.
10 maggio, sabato, sono stanca di fotografarli attraverso il vetro. Non ho il filtro polarizzante per la digi, il vetro fa riflesso e le foto fanno pietà. Mi metto la digi al collo, accendo, la regolo, sposto le piante che sono davanti alla porta finestra e apro. La finestra non cigola, meno male. Pochi centimetri…macchè, non bastano. Coraggio. Spalanco. Sono li, occhi aperti, sottovoce li saluto, le solite paroline dolci che si sussurrano ai nuovi nati. Stavolta vi voglio immortalare. Clic, fatto. Eccoli, i Gigini.
12 maggio, a me pare che non ci stiano più, in quel nido. Si agitano, si spostano, tentano di muovere le ali, già ricoperte dalle prime penne. Col becco riordinano le penne, sembrano le prove generali. Il più grande si arrampica sul bordo del nido…lo so, lo sento. Manca poco.
13 maggio, torno dal lavoro e corro di là. Scosto la tenda e un Gigino è li, in piedi sul ferro del portavasi, girato verso l’interno, verso di me. Il nido è vuoto, c’è solo lui. Corro in soggiorno, afferro la digi, torno di là, c’è ancora. Apro piano la finestra, mi avvicino, paroline dolci. Programmo la digi, mi tremano le mani. E’ il tramonto, devo usare il flash, click. Fatto.
Più vicino, ti prego, lasciami avvicinare, è l’ultima foto, click.
Un frullo d’ali, il frrrrrrr del piccolo fra le foglie del faggio, un chiuchiu proveniente da giù, dal prato.
Il nido vuoto.
Chiu, chiu. Non resisto. Scendo di sotto, magari si è fatto male, magari non ha proprio volato, è un po’ caduto, lo cerco nell’erba rada, non c’è. Allargo il campo d’azione, chiuchiu da sotto l’abete, vado là. E’ li che zampetta vicino al tronco, piccolino, fa chiuchiu. Sopra la mia testa, due decisi frulli d’ala, come un avvertimento. Alzo gli occhi, la vedo, è la Gigia, ha nel becco qualcosa. Ok, ho capito, è tutto sotto controllo. Dico ciao a tutti e due, me ne vado, torno su.
Stasera me la scrivo, questa storia, non vorrei dimenticarmela, non capiterà più.
L’ultimo Gigino, era là, mi ha aspettato, mi ha aspettato per salutarmi.
Probabilmente è stato solo un caso, ma a me piace pensare che sia così.
E mentre ho scritto la storia, ho gli occhi pieni di lacrime.
Beh,che dire,bellissima la storia e bellissime le foto,complimenti! ^[[[]] ^[[[]] ^[[[]]
Sei stata davvero fortunata a poter seguire il tutto cosi' da vicino,bravissima! [[//]*
Hai perfettamente ragione Cristiano. Il reportage era stato scritto inizialmente per un altro forum e quel commento era solo una battuta che qui è del tutto fuori luogo. Non riesco a capire come si può modificare un messaggio...mi aiuti?
Grazie
bella storia quella dei merli...complimenti
Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it
Blick in i mörkret gömda under din yta, och njuta av lidandet, förnuft dränerad på respektlöshet, med en sådan komplicerats tro på bra, därefter lita ont, nästa steg för mänskligheten kommer att vara de senaste säsongerna i synd...
GRazie Lagazzaladra
hai dato prestigio a questo forum con il tuo reportage
i miei più sentiti ringraziamenti anche credo di poterlo interpretare a nome di tutti i nostri Utenti
BUona Domenica
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Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
Complimenti di vero cuore!!!!!!!!//[[]]//[[]]//[[]]//[[]]//[[]]
Articolo ottimo, piacevolissimo e accattivante. Belle fotografie e tanta sensibilità. Grazie!!!
Alamanno Capecchi