Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Fertilità dei meticci

  1. #11
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    Muli? Generalmente "specie" diverse riproducono soggetti, con bassissima o addirittura nulla, percentuale di fertilità...
    Non importa cosa facciamo....
    è come lo facciamo che realmente conta.
    _______________________________________________
    GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370

  2. #12
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    L'esempio del mulo era unicamente riferito alla robustezza e rusticità, non alla fertilità ovviamente (anche se le mule femmine possono essere fertili se accoppiate al cavallo). Ma il fatto che i meticci tra diverse razze siano molto più "produttivi" e prolifici è ampiamente sfruttato negli animali da reddito (soprattutto maiali e galline), tant'è che negli allevamenti industriali si usano quasi esclusivamente F1 o reincroci anzichè animali di razza.
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  3. #13
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    Pantalè, non gli sfugge niente!!!!!!! Niente!!!!!!!!!!!!!!!

  4. #14
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    hahaha, è TREMENDO! Grande Luca...
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  5. #15
    Consigliere Nazionale FEO
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    Quote Originariamente inviata da Antonio Longo Visualizza il messaggio
    Pantalè, non gli sfugge niente!!!!!!! Niente!!!!!!!!!!!!!!!
    hahaahhaahah è un mito!!!
    Grande, avevo capito il senso, ma stuzzicarti in questi momenti di "calma apparente" mi riempie di gioia...hahahahaha
    Un abbraccio ragazzi!!!
    Non importa cosa facciamo....
    è come lo facciamo che realmente conta.
    _______________________________________________
    GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370

  6. #16
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    Salve, vorrei rispondere e vorrei dire che proprio il concetto di "illimitata interfecondità" è utilizzato proprio per la definizione di specie. Quindi i meticci sono, o dovrebbero essere per definizione illimitatamente interfecondi e fecondi con le varietà parentali.
    Vorrei anche aggiungere che sono lieto di aver finalmente letto un parere differente dalla massa su ibridi e meticci. Escludere dalle mostre ibridi interfecondi (in parte) è una baggianata scientifica. Se si teme di "inquinare" le specie, si sappia che esse, in cattività, sono solo un meticciume superincrociato. Tutte le specie allevate in cattività mancano delle specificità geografiche, spesso determinanti in natura. Fino a quando cime di rapa pontificheranno scempiaggini del genere? Ad esempio, il Cardinalino del Venezuela, sull'orlo dell'estinzione in libertà è molto diffuso invece in cattività. Ma chi è in grado di riproporre le giuste sottospecie o varietà geografiche quando queste non sono nemmeno state percepite come tali fin dall'inizio? Il cosiddetto "fagiano da caccia" è un plurimeticcio che non esiste in natura! Vive ed esiste solo negli allevamenti e in qualche riserva Italiana.
    Ora, io credo che in cattività tutto sia possibile, ma che un maggior rigore scientifico nella postulazione dei dogmi non farebbe che bene. E che sia giustissimo esporre ibridi tra Spinus o Carduelis, come che sia giusto esporre ibridi pezzati (anche qui, in base a quale verità di scienza essi erano stati per un certo tempo esclusi, lo sa solo il Padreterno...), che sia giusto esporre R1, R2 o F2, sempre che ci si riesca ad ottenerli. La scienza è una cosa, le mostre sono un'altra cosa, che di scientifico ha poco o nulla, quindi a questo punto meglio la libertà.

    Sui meticci di Cardellino, io sono del parere che, se non si riproducono, ciò sia dovuto a come sono allevati e non alla loro condizione di meticci.

    Charles

  7. #17
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    Quote Originariamente inviata da charles_forever Visualizza il messaggio
    Salve, vorrei rispondere e vorrei dire che proprio il concetto di "illimitata interfecondità" è utilizzato proprio per la definizione di specie. Quindi i meticci sono, o dovrebbero essere per definizione illimitatamente interfecondi e fecondi con le varietà parentali.
    Vorrei anche aggiungere che sono lieto di aver finalmente letto un parere differente dalla massa su ibridi e meticci. Escludere dalle mostre ibridi interfecondi (in parte) è una baggianata scientifica. Se si teme di "inquinare" le specie, si sappia che esse, in cattività, sono solo un meticciume superincrociato. Tutte le specie allevate in cattività mancano delle specificità geografiche, spesso determinanti in natura. Fino a quando cime di rapa pontificheranno scempiaggini del genere? Ad esempio, il Cardinalino del Venezuela, sull'orlo dell'estinzione in libertà è molto diffuso invece in cattività. Ma chi è in grado di riproporre le giuste sottospecie o varietà geografiche quando queste non sono nemmeno state percepite come tali fin dall'inizio? Il cosiddetto "fagiano da caccia" è un plurimeticcio che non esiste in natura! Vive ed esiste solo negli allevamenti e in qualche riserva Italiana.
    Ora, io credo che in cattività tutto sia possibile, ma che un maggior rigore scientifico nella postulazione dei dogmi non farebbe che bene. E che sia giustissimo esporre ibridi tra Spinus o Carduelis, come che sia giusto esporre ibridi pezzati (anche qui, in base a quale verità di scienza essi erano stati per un certo tempo esclusi, lo sa solo il Padreterno...), che sia giusto esporre R1, R2 o F2, sempre che ci si riesca ad ottenerli. La scienza è una cosa, le mostre sono un'altra cosa, che di scientifico ha poco o nulla, quindi a questo punto meglio la libertà.

    Sui meticci di Cardellino, io sono del parere che, se non si riproducono, ciò sia dovuto a come sono allevati e non alla loro condizione di meticci.

    Charles
    Ciao Charles, leggo sempre con piacere quello che scrivi, concetti chiari e frutto di ricerche approfondite.
    Grazie per questo contributo interessante

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