Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Canarino Comune Italico (o Italiano)

  1. #1
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    Canarino Comune Italico (o Italiano)

    Salve a tutti.
    Io sto da anni lavorando alla ricerca di soggetti ancor vivi di Canarino Comune Italico. Sono anche anni che studio la sua possibile origine e come mai questo canarino abbia spezzato un monopolio, come quello Spagnolo, durato oltre un secolo - un secolo e mezzo. Ho pubblicato la mia ipotesi su vari siti e la prossima primavera, se tutto va bene, potrò essere in grado di mettere in cova otto soggetti, quattro maschi (verde, 2 verdi pezzati, uno pezzato giallo/verde) e quattro femmine (verde pezzata, bruna pezzata, ardesia pezzata, gialla).
    Sono i migliori e più puri soggetti che sono riuscito a trovare, o almeno quelli che mi sono stati ceduti.
    Ammettendo che io possa aver ragione (che ho torto me lo avranno detto in diecimila), qualcuno conosce come potrei portare la razza, una volta avviata una selezione che porti alla purificazione dei caratteri, ad avere una diffusione e/o un riconoscimento?
    Che trafila devo percorrere?

    Grazie a chi mi può aiutare. Al di là di tutto si tratta di un gran bel canarino, differente dai meticci di colore, di piacevole canto, robusto, e di taglia un po' maggiore di quanto all'inizio della mia ricerca non avessi sospettato (14 - 14, 5 cm. circa).

    Charles.
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  2. #2
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    secondo me , potresti mantenere la taglia dei 14,5 cm e il colore giallo (compresi i verdi e i pezzati) e anche una buona dose di feo, anche delle zampe più lunghe e posizione da canarino selvatico.
    Saluti,
    Simone

    Allevo passeri del Giappone, lonchure, ibridi tra estrildidi ed inseparabili


  3. #3
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    Complimenti per il progetto Charles, ricordo di aver visto tempo fa soggetti del genere al paese dei miei nonni, nella voliera di un anziano signore...di recente non ne ho più visti, ma ho letto vari articoli in cui si citava il canarino Italiano come se fosse una razza ben fissata e distinta dai comuni meticci di Sassoni. Spero tu riesca a trovare altri riproduttori e riuscire a recuperare questo bel canarino, e magari riuscire anche a far riconoscere questa razza (su questo non ti so aiutare, ma credo che ci vorrà molto impegno e tempo!). Un saluto
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  4. #4
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    Albert Einstein .


  5. #5
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    Quote Originariamente inviata da DM X PDG Visualizza il messaggio
    secondo me , potresti mantenere la taglia dei 14,5 cm e il colore giallo (compresi i verdi e i pezzati) e anche una buona dose di feo, anche delle zampe più lunghe e posizione da canarino selvatico.
    mi spieghi quello che hai scritto perchè non riesco a dare un senso a queste parole, e poi cosa c'entra la feo e la posizione del canarino selvatico???
    Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it

    Blick in i mörkret gömda under din yta, och njuta av lidandet, förnuft dränerad på respektlöshet, med en sådan komplicerats tro på bra, därefter lita ont, nästa steg för mänskligheten kommer att vara de senaste säsongerna i synd...

  6. #6
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    Quote Originariamente inviata da charles_forever Visualizza il messaggio
    Salve a tutti.
    Io sto da anni lavorando alla ricerca di soggetti ancor vivi di Canarino Comune Italico. Sono anche anni che studio la sua possibile origine e come mai questo canarino abbia spezzato un monopolio, come quello Spagnolo, durato oltre un secolo - un secolo e mezzo. Ho pubblicato la mia ipotesi su vari siti e la prossima primavera, se tutto va bene, potrò essere in grado di mettere in cova otto soggetti, quattro maschi (verde, 2 verdi pezzati, uno pezzato giallo/verde) e quattro femmine (verde pezzata, bruna pezzata, ardesia pezzata, gialla).
    Sono i migliori e più puri soggetti che sono riuscito a trovare, o almeno quelli che mi sono stati ceduti.
    Ammettendo che io possa aver ragione (che ho torto me lo avranno detto in diecimila), qualcuno conosce come potrei portare la razza, una volta avviata una selezione che porti alla purificazione dei caratteri, ad avere una diffusione e/o un riconoscimento?
    Che trafila devo percorrere?


    Grazie a chi mi può aiutare. Al di là di tutto si tratta di un gran bel canarino, differente dai meticci di colore, di piacevole canto, robusto, e di taglia un po' maggiore di quanto all'inizio della mia ricerca non avessi sospettato (14 - 14, 5 cm. circa).

    Charles.
    se non ricordo male per le nuove razze in via di studio bisogna portarli a mostre nazionali, internazionali e mondiali per 3 anni di seguito ed ottere un punteggio superiore a 88 su diversi soggetti....
    Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it

    Blick in i mörkret gömda under din yta, och njuta av lidandet, förnuft dränerad på respektlöshet, med en sådan komplicerats tro på bra, därefter lita ont, nästa steg för mänskligheten kommer att vara de senaste säsongerna i synd...

  7. #7
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    Risposta per DM X PDG

    Io non vorrei intervenire troppo con selezioni volte a modificare la struttura o il colore. Dopo aver letto tante affermazioni di vecchi autori sui colori dell'Italico, ho deciso di considerare per ora, in attesa di altre evidenze, come validi solo il verde e il bruno tra i melaninici e giallo e bianco dominante tra i lipo. Ovviamente con tutte le gradazioni di pezzati possibili.
    Verde e bruno sono in forma ancestrale, non selezionata, quindi in realtà verde/bruno e bruno.
    Una particolarità di questo canarino è il dimorfismo sessuale abbastanza evidente per cui, anche senza essere dei veri "mosaico", il colore giallo nei lipocromici e lo stesso colore giallo sottostante alle melanine nei melaninici è più esteso ed accentuato nei maschi.
    Secondo la mia teoria la sua origine sarebbe non il canarino delle isole Canarie, bensì la forma insulare dell'Isola di Madera, e delle Isole Azzorre, quindi gli antenati sarebbero di provenienza Portoghese e non Spagnola. Di fatto, la forma è ancestrale, ma di altre isole.

    Charles.

  8. #8
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    articolo apparso nel forum nel 2009

    ripropongo un contributo del compianto Odorico mannelli sul Comune Italiano
    ho altri articoli nei miei archivi cercherò di ritrovarli (impresa ardua) e di riproporli alla Vs. attenzione in questa sezione

    _____________________________________________


    E IL COMUNE ITALIANO?


    « Oggi ben poco, per non dire niente, si f a per il nostro canarino quasi mai appare ad una mostra e ben raramente le Associazioni gli riservano qualche premio. Non mi sembra giusto trascurare un canarino veramente italiano, che possiede pregi e caratteristiche (robustezza, linea, piumaggio e soprattutto canto - N.d.R.) non inferiori a quelli di altre razze.
    « Giorni fa osservavo in una abitazione una coppia di comuni italiani che per la loro bellezza avevano attratto la mia attenzione Il maschio era di un chiaro intensivo di un vivo giallo-oro, vivacissimo, che con piacevoli gorgheggi e trilli animava tutto l'ambiente: la purezza delle sue linee era perfetta.
    « La femmina era una brinata chiara, tutta intenta nella cura di quattro robusti piccoli prossimi al volo. Pensai che un accoppiamento così ortodosso e soggetti così belli fossero allevati da un canaricoltore di una certa esperienza, cosciente delle regole della canaricoltura.
    « Il proprietario mi rivelò invece che aveva allevato fin da ragazzo canarini, ma non sapeva distinguere un tipo di piumaggio da un altro, non conosceva altre razze ed accoppiava brinati per intensivi istintivamente.
    « Dopo aver visto questi canarini mi domandai appunto perché in Italia non esiste un modello del canarino comune e perché non si crea uno standard con l'accurata descrizione di ogni caratteristica.
    « Esistono anche molti variegati uniformi di questa razza che si potrebbe selezionare e con accorti accoppiamenti si potrebbero produrre dei marcati regolari e dei simmetrici ed anche introdurre il fattore bruno ».


    Olindo Mannelli (da « 1 canarini di razza inglese »)
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  9. #9
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    Conosco bene questo brano, di Olindo Mannelli. Proprio ragionando su quanto scrive, e vedendo che i canarini che ho trovato presentano, secondo le modalità dei canarini selvatici di alcune isole, un certo dimorfismo sessuale, mi sono chiesto se l'allevatore descritto dal Mannelli avesse solo avuto fortuna, o se invece tutte le femmine nascano un po' più "brinate" dei maschi. E fin qui mi sembra proprio che sia così. Sembrano una specie di "via di mezzo" tra brinati leggerissimi e mosaico linea maschile.
    I maschi hanno più colore, o meglio ce l'hanno più concentrato su petto, testa e codione. L'addome è biancastro in entrambi i sessi, come negli ancestrali di Lanzarote, Madera e Azzorre.
    È ancora prematuro definirla una caratteristica insita in questa razza-popolazione-ceppo di sopravvissuti, ma se sono tutti così, può essere uno dei futuri punti caratterizzanti.

    Charles.

  10. #10
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    Comune Italiano - Vittorio menassè

    Trattato Enciclopedico di Canarinicoltura - Vittorio menassè - Edizioni Encia - prima edizione 1974

    CANARINO COMUNE ITALIANO.

    Nel corso dei secoli, pur con accoppiamenti eterodossi, si venne formando nella Penisola un ceppo di canarini di media grossezza (taglia simile a quella del Sassone), prolifici, robusti, domestici, con buona attitudine al canto, dal piumaggio ricco e morbido, di tinta giallo-oro o giallo-paglierino oppure verdognola variegata.

    Questo bel canarino, purtroppo, nel corso degli ultimi lustri venne completamente trascurato dagli allevatori italiani, che hanno preferito dedicarsi in massa a razze create in altri paesi, col risultato di provocarne la progressiva rarefazione e l'imbastardimento.
    Già nella prima metà di questo secolo vari Autori lamentavano il decadimento del nostro canarino, di cui la letteratura specializzata non fa ormai più menzione.
    L'allevatore che volesse dedicarsi al Canarino italico comune non avrebbe del resto nessun punto di riferimento per la scelta dei soggetti e per i sistemi riproduttivi da seguire perché di esso non sono mai stati approntati in Italia né uno standard né una scala dei punti.
    Col passare degli anni, salvo provvedimenti tutelativi allo stato attuale delle cose non prevedibili, il Canarino comune italiano - di cui si trovano ancora alcuni begli esemplari presso semplici amatori (per lo più nelle zone di campagna) dai quali vengono allevati senza cautele e finalità selettive- è destinato a scomparire del tutto, imbastardito da incroci con soggetti di altre razze, molte delle quali gli sono state preferite pur risultando meno robuste e prolifiche, più costose e non altrettanto belle.

    Altro canarino italiano è il FIUME, o « Usignolato italiano »; derivò dall'Harzer, istruttore l'Usignolo, e fu sul tipo del Malinois che concorse alla sua creazione.
    La formazione di questi cantori è basata sull'apprendimento del canto dell'Usignolo con ammaestramento impartito da usignoli ottimi cantori oppure mediante valide registrazioni del canto (le virtù canore cosí acquisite non sono naturalmente trasmissibili alla discendenza). Si tratta d'un canarino che non ebbe mai un numero accettabile di cultori e che da vari anni è praticamente scomparso.

    Questa razza fu riconosciuta ufficialmente in Italia negli anni cinquanta talché di essa si fa ancora cenno in alcuni trattati di canaricoltura con l'indicazione a volte che « trattasi di canarino che raggiungerà senza dubbio la popolarità », a dispetto del fatto che non esiste più da tempo.
    Il riconoscimento ufficiale in Italia del Fiume (che non è mai stato riconosciuto né conosciuto in campo internazionale) fu provvedimento del tutto errato e prematuro sia per la carenza di originalità e stabilità delle sue caratteristiche sia per la già indicata mancanza d'un accettabile numero di cultori, condizione indispensabile perché una razza d'allevamento possa sussistere.

    __________________________________________________ _________

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