Qualche foto del mimo per iniziare....
ciao a tutti
Cari amici, ieri sera guardando un film dove è stato nominato il tordo beffeggiatore, mi sono venute in mente le caratteristiche di questo straordinario uccello, il Mimus polyglottus ovvero tordo beffeggiatore detto anche mimo poliglotta per la sua straordinaria abilità nel riprodurre i suoni non solo di svariate specie di uccelli, ma anche rane, insetti ecc, questi passeriformi che si nutrono di bacche e insetti hanno delle capacità vocali eccezzionali, li ho visti molti anni fà alla famosa fiera degli uccelli di Sacile dove quando le importazioni erano permesse si potevano vedere uccelli praticamente di tutto il mondo.
Non ho avuto modo di comprarli perchè essendo ancora giovane (8 -10 anni) non me lo potevo permettere, ricordo che chiedendo informazioni ai commecianti mi dissero che si trattava di uccelli che imparavano qualsiasi suono, mi incuriosivano moltissimo, le poche notizie che si potevano avere allora dai libri erano principalmente queste che vi ho elencato.
Qualcuno di voi ha mai avuto modo di allevarli o meglio di riprodurli ?
Qualche foto del mimo per iniziare....
ciao a tutti
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
questi uccelli li ho sempre visti in foto e mai in fotografia....se come dite riesce a ripordurre altri versi....sai che gli imparerei......
Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it
Blick in i mörkret gömda under din yta, och njuta av lidandet, förnuft dränerad på respektlöshet, med en sådan komplicerats tro på bra, därefter lita ont, nästa steg för mänskligheten kommer att vara de senaste säsongerna i synd...
Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it
Blick in i mörkret gömda under din yta, och njuta av lidandet, förnuft dränerad på respektlöshet, med en sådan komplicerats tro på bra, därefter lita ont, nästa steg för mänskligheten kommer att vara de senaste säsongerna i synd...
Tratto da M. Lessona,1891 – Storia Naturale - Vol. II° Sonzogno Editore MI
Il canto proprio del mimo poliglotto ricorda, secondo Gerhardit, quello del nostro tordo bottaccio, non è tuttavia quello che gli ha procacciato tanta celebrità e del quale i naturalisti americani ci fanno descrizioni così entusiastiche. Wilson e Audubon si accordano nell'affermare che può esser detto il re dei cantori, e sostengono che nessun altro uccello gli può essere paragonato per l'estensione e la modulazione della voce.
Non sono già i suoni flebili e dolci del flauto o di qualsiasi altro strumento, dice l'Audubon, ma bensì i suoni più armoniosi che la natura sa inventare. La purezza del canto, la sua diversa accentuazione, l'estensione della voce, la limpidezza sua, sono veramente inarrivabili. Probabilmente non havvi al mondo altro uccello che possieda tanta abilità musicale quanto questo re del canto, che dalla sola natura riceve i suoi ammaestramenti. Parecchi europei sostennero che il canto dell'usignolo vale quello del mimo, ma io che ho sentito più volto tanto l'uno che l'altro sia in gabbia che nei boschi, non esito a dichiarare che sebbene i singoli suoni dell'uno reggano al confronto di quelli dell'altro, nel complesso il verso dell' usignolo è assolutamente inferiore a quello del mimo poliglotto, la cui perfezione artistica è veramente impareggiabile. »
Wilson non va tant'oltre, e i conoscitori europei sono anzi di opposto avviso.
Il mimo poliglotto deve la sua celebrità, così dice il Gerhardt, alla facilità con cui imita i suoni altrui. Siccome nel nuovo continente i buoni cantori sono rarissimi, anche il mediocre fa gran sensazione ; e questo è il vero motivo per cui il mimo è così portato alto alle stelle. Gli elogi furono senza alcun dubbio esagerati: il conoscitore europeo non direbbe tanto. »
Gerhardt tuttavia ci conferma pienamente la meravigliosa facoltà imitativa di questo uccello.
Il 29 giugno, così dice, osservai a poca distanza da noi un maschio che cantava. Come di solito, il richiamo ed il verso del reattino americano formavano quasi la quarta parte della sua canzone. Cominciava col verso dell'uccello nominato , poi faceva udire il richiamo della rondine porporina, indi il grido del gheppio americano. Dal ramo secco sul quale stava posto passando su un altro, emetteva il richiamo della cincia a due colori o del tordo migratore. Saltellando sulla siepe colle ali penzoloni e. la coda sollevata, cantava siccome una muscicapa, un ittero e una tangara, o faceva udire il richiamo proprio del picchiotto dalla testa nera, poi correndo al vicino cespuglio di rovo bezzicava qualche bacca, e quindi si poneva a gridare come la quaglia della Virginia ; vedeva un gallo passare al piede del tronco , e subito con grandi strida slanciandoglisi contro lo molestava, e postolo in fuga faceva ritorno all'antico ramo per ricominciare la canzone. »
La voce del mimo poliglotto, dice il Wilson, è piena, forte, suscettibile di qual*siasi modulazione. Dai limpidi e morbidi suoni dei tordi silvani passa per tutte le inflessioni immaginabili fino allo strido selvaggio dell'avoltojo. Il mimo poliglotto nel ritmo e nell'accentuazione imita perfettamente la canzone rubata altrui, aggiungendovi però del proprio la forza o la grazia. Nei boschi del paese ove è indigeno non conosce rivali ; infinite sono le modulazioni del suo canto. Esso consiste in brevi battute da due a sei toni che sgorgano con gran forza e prestezza, e si seguono senza posa talvolta per delle ore intere. Molte volte chi ascolta crede di aver vicino un buon numero di uccelli che si siano uniti per dare concerto : basta un sol mimo poliglotto perché cadano in tale inganno non soltanto il cacciatore, ma eziandio altri uccelli.
Le canzoni variano coi luoghi. Nel bosco il mimo poliglotto imita gli uccelli silvani ; presso le abitazioni va intercalando nel suo canto tutti quei suoni che si odono presso i cascinali, il chiocciare della gallina, il gracidare dello oche e delle anatre , il miagolare dei gatti, l'abbajare dei cani, il grugnire dei majali,- e non basta ; lo stridere delle banderuole, il cigolare delle porte, il rumore che fa la ****, il mulino , e cento altri rumori che imita con la più sorprendente naturalezza. Talvolta gli animali domestici ingannati da ceri suoi gridi si veggono in sussulto ; il cane si alza precipitoso credendo udire nel sonno il fischio del suo padrone ; la chioccia si dispera sentendo il pigolio che fanno i piccini quando sono in pericolo ; i timidi volatili domestici si spaventano sentendo il grido del falco ; il gatto innamorato si guata inutilmente d'intorno in cerca della gatta della quale gli parve udire l'amoroso invito. In gabbia il mimo poliglotto manifesta la medesima abilità, anzi di solito appropriandosi i suoni usati dai compagni di sventura; li intreccia stranamente al proprio verso. Questa proprietà, per quanto singolare ed amabile, finisce talvolta con diventare stucchevole anche per l'amatore più paziente. »
Alamanno Capecchi
Non conosco questo uccello, ma deve essere senzaltro un uccello fenomenale.
A proposito di imitatori,questo imita canti di altri uccelli, allarmi auto,rumori di macchine fotografiche,perfino le motoseghe dei boscaioli.
http://www.youtube.com/watch?v=VjE0Kdfos4Y
E' l'uccello lira.
Alamanno Capecchi
Mentre scrivevo si è bloccato il computer.
Riparto da capo. E' l'uccello lira un ottimo imitatore.
Così dice il Becker: “Questo uccello possiede grande facilità d’imitare i suoni di ogni qualità, e quanto sono per dire lo dimostrerà luminosamente. Nella contea di Gippsland, poco lungi dal pendio meridionale delle alpi Australi, havvi una macchina per segar legna, a qualche distanza nel bosco si ode nelle quiete domeniche collo stridere della ****, l’abbaiare dei cani, le risa dei coloni, il pianto dei bambini e il garrire di varie specie di uccelli; - tutti questi suoni sono imitati da un uccello lira che ha posto il suo domicilio a breve distanza dal luogo ove lavora la ****.”
Alamanno Capecchi
Le abilità dell'uccello lira sono paragonabili se non superiori al mimo, ma questa nicchia ecologica occupata da questi uccelli che senso potrebbe avere ? ho cercato di rispondermi a questa domanda, ma proprio non saprei, forse solo la loro abilità per farsi belli agli occhi delle femmine, come gli uccelli giardinieri che invece del canto sfoggiano le loro raccolte di oggetti più strani, o che possa essere solo per riempire la foresta di dolci melodie che altrimenti sarebbe come un quadro senza cornice, mha ! se qualcuno può provare a spiegare ...........