Originariamente inviata da
Roberto Condorelli
Caro Roberto,
mi fa piacere constatare che anche su questi temi siamo sostanzialmente in linea.
Anche io, come hai certamente compreso, non ho nulla contro i pet. Anzi, sono sicuramente un elemento di grande interesse e, perchè no, attrazione verso un mondo a molti poco conosciuto. Insomma, uno "strumento" di alfabetizzazione etologica per i sempre troppo ignoranti esemplari di Homo sapiens.
Detto questo, a me non piacciono due cose.
La prima, come hai detto pure tu, più che non piacermi non mi sembra una grande idea: crescere allo stecco esemplari di specie rare.
La seconda, invece, mi disturba molto. Mi riferisco agli allevatori "amatoriali" che ritengono di arrotondare il proprio reddito con la produzione a tambur battente di soggetti allevati allo stecco. Trovo la cosa ancor più fastidiosa quando si tratta di specie di particolare pregio/rarità, perchè il procacciamento di denaro, al di fuori di ogni regola (amministrativa e fiscale soprattutto), calpesta di fatto i delicatissimi aspetti conservazionistici di tali esemplari.
Sono e resto convinto che la crescita dell'ornitologia e dell' avicoltura passi attraverso il denaro. Questo però non vuol dire che deve diventare terra di conquista di improvvisati allevatori che senza alcun controllo o regola speculano su animali, ed in particolari su animali così particolari.
Un conto è cedere il fisiologico "esubero" che ogni allevatore produce nello svolgimento della propria passione. Cosa diversa e' avere nel mirino solo, o in misura nettamente prevalente, il guadagno. Se sei un allevatore professionista, nel senso che lo fai di mestiere, con le dovute autorizzazioni e pagando le tasse, allora va bene, altrimenti per quel che mi riguarda sei un danno alla nostra causa e alla tutela degli animali.
E, aggiungo, lo stesso dicasi per quegli allevatori di mestiere che cedono con troppa disinvoltura animali o non ancora svezzati, come ricordavi, oppure, seppur svezzati, a soggetti che sanno benissimo essere solo degli improvvisati intermediari.
A presto
Roberto