cites sicuramente no,l'anellino è sempre meglio metterlo x garantire le provenienza del soggetto
qualcuno sa se questa specie necessita di cites o di anellino inamovibile? grazie a tutti
cites sicuramente no,l'anellino è sempre meglio metterlo x garantire le provenienza del soggetto
grazie x la risposta, siccome conosco un commerciante che li ha senza anello, secondo te è un reato acquistarli oppure no?
Dovresti sentire in provincia,ma se il nome scientifico della sottospecie "Fringilla coelebs" è uguale a quello autoctono,va inserito nel Registro Fauna Autoctona,con tutto quello che ne consegue.
Per esempio: Fringilla coelebs coelebs, Fringilla coelebs africana,Fringilla coelebs balearica, Fringilla coelebs gengleri, Fringilla coelebs canariensis,Fringilla coelebs alexandrovi ,Fringilla coelebs maderensis,Fringilla coelebs ombriosa,Fringilla coelebs moreletti ,Fringilla coelebs palmae ,Fringilla coelebs sarda ,Fringilla coelebs schiebeli ,Fringilla coelebs solomkoi ,Fringilla coelebs spodiogenys ,Fringilla coelebs syriaca ,Fringilla coelebs transcaspica ,e Fringilla coelebs tyrrhenica ,vanno inserite nel registro,invece Fringilla teydea teydea ,e Fringilla teydea polatzeki nò
Praticamente è la stessa cosa che succede con i cardellini
Per ora gli unici due fringillidi in CITES sono: il lucherino di yarrel,e il cardinalino del venezuela non anellato (ritenuto dalla Commissione Europea di cattura)
Ciao Roberto,
scusa, ma sta cosa dove l'hai letta?
Secondo il tuo ragionamento un cardellino dell'himalaya a calotta grigia andrebbe anellato e inserito nel registro di allevamento solo perché ha lo stesso nome scientifico binominale (Carduelis carduelis), di uno tschusii siciliano?
Per sapere a quali leggi o regolamenti bisogna attenersi io seguo una semplice regola, gli elementi essenziali sono 2, la specie (meglio la sottospecie), dell'uccello e la residenza dell'allevatore/allevamento.
Nel caso specifico abbiamo ill fringuello tunisino e Gannlu (credo Calcinelli, prov. Pesaro Urbino, Marche).
Il fringuello tunisino non é inserito negli elenchi CITES, scartiamo quindi la 150/92 e tutto quello che ne consegue.
Non rientra altresì nell'oggetto della tutela della legge 157/92- art.2 comma 1 e art. 2 comma 1/c.
Arriviamo alle Marche, legge regionale n.7/95 art.23 "Allevamenti", al comma 4 rimanda al regolamento di attuazione degli allevamenti.
Finalmente alla meta, Regolamento Regione Marche n.42 del 12 gennaio 1996.
Art.4 comma 1 - "Le specie allevabili a scopo ornamentale e amatoriale sono quelle appartenenti alla fauna selvatica, anche non italiana."
Art.4 comma 3 - "E' vietata la vendita dei soggetti allevati di cui al comma 1."
Art.4 comma 4 - "L'allevatore di fringillidi europei e di altri volatili non appartenenti alle specie cacciabili deve osservare le
seguenti prescrizioni: registro, anello ecc. ecc. ecc.
Ricapitolando:
Il fringuello tunisino, non é in CITES, non vivendo stabilmente o temporaneamente sul territorio Nazionale e non essendo inserito in norme internazionali come in pericolo di estinzione, non rientra nemmeno nella legislazione Nazionale 157/92, con il regolamento sugli allevamenti la regione Marche autorizza l'allevamento di fauna selvatica non italiana e costringe a determinati obblighi solo i fringillidi europei.......secondo me, nella regione Marche il fringuello tunisino é allevabile senza anello.
P.S.......e fino a 20 soggetti detenuti non c'é bisogno nemmeno di richiedere l'autorizzazione, come da art.6 comma 4 del regolamento citato.
FAMMI ANELLARE TUTTO MA RENDIMI LA VITA PIU' SEMPLICE
RAE - FEO 232 ***In medio stat virtus *** RNA - FOI 76HD
Anche da me funziona così... Qui in Toscana, e non so se anche in altre Regioni, pensa che il trombettiere comune va assoggettato alla fauna autoctona e invece gli esemplari che la raggiungono naturalmente sono stati pochissimi nell'arco di molti anni a quanto risulta dalla letteratura...
Il vero problema, secondo me, sta nel fatto che con sta devoluzione delle competenze ogni parrocchia si fa le sue leggi e non esiste una norma regionale uguale all'altra.
Nel Lazio non denunciamo niente !!! A parte gli scherzi , in regione ci hanno detto che non possiamo allevare ed anellare neanche uccelli non stanziali in Italia , ad esempio neanche il cardellino major o dell' himalaya è allevabile ed una delle motivazioni che ci hanno dato è che non ci sono organi competenti a riconoscere le varie sottospeci, non sono neanche in grado di stabilire se un uccello è mutato oppure no !
Dite loro che se non sono in grado di fare quello che loro stessi hanno regolamentato, non sono nemmeno degni di essere pagati per quello che non fanno. Schiene rubate all'agricoltura che vanno mandate nei campi, così almeno osservano i Fringuelli ed i Cardelli, e imparano qualcosa di quello che non sanno...
Charles.