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Discussione: Diamanti di Gould rustici

  1. #1
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    Diamanti di Gould rustici

    Prendo spunto da questo interessante intervento di Alessandro Ascheri:

    Quote Originariamente inviata da Alessandro Ascheri Visualizza il messaggio
    Dal fatto che ha 5 anni... Purtroppo, come ho appena scritto in un'altra discussione, essendo un soggetto che ha poco da spartire con i suoi avi selvatici (i Gould non escono dall'Australia da oltre 50 anni) la selezione spinta e poco attenta agli aspetti etologici ha portato gli esemplari domestici a perdere la loro rusticità e longevità, anche quella sessuale. Per esempio, difficilmente un diamante mandarino maggiorato arriva a 5 anni di vita e già a 4-5 anni diventa sterile. Invecchiano prima, non c'è niente da fare. Sono bellissimi, più grandi e spesso mutati in splendide livree.
    Lo dice anche Tyrell, il produttore di replicanti del film "Blade runner", a Roy, il forte e imponente replicante impersonato da Rutger Hauer: "La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti, Roy."
    Secondo voi è possibile fare una selezione più attenta agli aspetti etologi in modo da "ricreare" degli esemplari, pur sempre domestici, ma più rustici e longevi?
    Se si, quali sarebbero i criteri di selezione?
    Quale sarebbe l'ambiente più idoneo all'allevamento di soggetti, magari non "perfetti", ma, come detto, più rustici, più longevi, anche dal punto di vista sessuale? All'interno o all'esterno?
    La vita è movimento

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  2. #2
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    E' una domanda che può aprire una bella discussione secondo me.....
    Io non posso dire niente sulla longevità reale o sessuale dei Gould perchè li allevo da troppo poco e non ho elementi sufficienti...posso però dire che nel mio piccolo sto cercando di creare un ceppo di Gould che riescano a vivere all'esterno e che si riproducano seguendo il ritmo delle stagioni, fondamentale per me che vivo al Nord dove non ci sono temperature invernali tali che possano permettere la riproduzione...inoltre cerco di privilegiare l'allevamento in purezza...
    LUIGI BUGIN

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  3. #3
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    Quote Originariamente inviata da bugio13 Visualizza il messaggio
    E' una domanda che può aprire una bella discussione secondo me.....
    Io non posso dire niente sulla longevità reale o sessuale dei Gould perchè li allevo da troppo poco e non ho elementi sufficienti...posso però dire che nel mio piccolo sto cercando di creare un ceppo di Gould che riescano a vivere all'esterno e che si riproducano seguendo il ritmo delle stagioni, fondamentale per me che vivo al Nord dove non ci sono temperature invernali tali che possano permettere la riproduzione...inoltre cerco di privilegiare l'allevamento in purezza...
    Concordo con quanto affermi.
    Anche io, nel mio piccolo, sto cercando di allevare all'esterno, allevare in purezza, allevare seguendo i ritmi delle stagioni.

    Detto questo, possiamo già fissare dei criteri base per una selezione più attenta agli aspetti etologi dei diamanti di Gould?

    Per esempio:
    1. allevamento in purezza;
    2. allevamento all'esterno;
    3. allevamento seguendo i ritmi delle stagioni.
    Su quest'ultimo punto ci sarebbe da stabilire qual'è il ritmo delle stagioni, nel senso che ci sono Diamanti di Gould che si riproducono tranquillamente all'esterno in questo periodo (inverno).

    Un altro criterio importante sarebbe, a mio avviso, quali soggetti far riprodurre.
    E' chiaro che una selezione in tal senso potrebbe non coincidere con la bellezza del soggetto che s'intenda far riprodurre.
    Elemento collegato al suddetto criterio è l'allevamento in gabbie o in voliera dove, in quest'ultimo caso, la selezione da parte dell'allevatore diventa abbastanza ostica.

    Altro criterio potrebbe essere il non utilizzo di medicinali e/o integratori di origine sintetica.
    A questo criterio va ad aggiungersi l'uso eventuale dei soli integratori e/o medicinali naturali.

    Cosa ne pensate al riguardo?
    Ultima modifica di MAV72; 10-01-12 a 17: 05
    La vita è movimento

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  4. #4
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    Interessantissimo argomento ragazzi,anche perche' il soggetto che si riferiva Alessandro era proprio il mio"orazio" ...arrivato purtroppo alla vecchiaia a soli 5 anni di eta'.
    Ci deve essere un modo, tra cui molti degli elementii che avete voi elencato per far si che come si e' allungata la vita per noi umani,lo stile che conduciamo,il mantenerci in forma fino a tarda eta' ecc..ecc.. ...sia possibile migliorarla anche a loro.E' vero esiste il fattore ambientale,non assumere determinati cibi vitamine,ecc...che in libertà' avrebbero più' modo di fare. Lo stress che a quanto pare influisce molto su di loro,e tantissime altre cose.Pero sono sicura e voi ragazzi molto piu' di me che qualcosa si potrebbe fare

  5. #5
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    bellissima discussione,in merito alle cove seguendo il ciclo delle stagioni mi sono già espresso in altre discussioni,secondo me il ciclo però dovrebbe essere il nostro,ovvero primavera-estate,invece molti allevatori preferiscono farli allevare con luce artificiale in questo periodo,siccome la muta della specie di per se è lenta questa tecnica fa in modo che i soggetti arrivino in perfette condizioni di piumaggio alle mostre e proprio le mostre molto probabilmente sono la causa della selezione a mio avviso sbagliata che ha portato a soggetti più grandi,più belli ma non adatti al miglioramento genetico,la fertilità ridotta ne è la prova.

  6. #6
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    I Diamanti di Gould in natura, come la maggior parte dei piccoli passeriformi, non credo che abbiano una aspettativa di vita che possa andare oltre i 5 o 6 anni.
    In cattività ovviamente la loro vita si allunga, grazie alla costante disponibilità di cibo e alla mancanza di predatori, quindi ritengo che un se un maschio riesce ad essere fecondo per 4 o 5 anni è già un traguardo raggurardevole, lo stesso che in genere gli altri passeriformi, canarino domestico incluso, raggiungono nella loro vita in cattività.

    Io ritengo che, prima di cominciare a parlare di come "irrobustire" i "nostri" D.di Gould, dobbiamo imparare quali sono i suoi limiti, le sue esigenze, e la sua morfologia, solo allevandolo per diverse generazioni riuscirà ad integrarsi e acclimatarsi perfettamete all'ambiente in cui viviamo, anche se questo non cambia solo da città a città, regione a regione, ma anche da casa a casa, giusto ed encomiabile è l'intento di farli riprodurre durante la bella stagione, la stessa in cui si riproducono i nostri fringillidi, e ritengo che non rappresenti una grossa difficoltà, basta prendere pochi ma buoni accorgimenti.

    Intanto tenere separati i sessi, per tutta l'estate e per tutto l'inverno, non tenere le coppie insieme e non mettere assolutamente i nidi, nemmeno con la "romantica" speranza che lo usino come riparo, cosa che per loro natura non fanno, poi durante questo riposo forzato, per non sottoporli a stimoli ambientali troppo forti, non prolungare il fotoperiodo e non somministrare pastoni troppo proteici, ignorare le uova deposte sul fondo gabbia, ma allo stesso tempo somministare costantemente sali minerali e fonti di calcio, per scongiurare problemi di ritenzione, che potrebbero manifestarsi anche in assenza dei maschi.

    Tutto questo, badate bene, non servirà a trasformare i D.di Gould in ciò che non sono, ma potrà servire a noi per allevarli con meno stress (per noi e per loro) e in una stagione più favorevole alle loro esigenze, ovviamente ciò comporterà qualche inconveniente, in primis il rischio che vadano in muta o in falsa muta, per lo stress di non potersi accoppiare quando vorrebbero loro, oppure che la stagione riproduttiva primaverile sia troppo breve, perchè con l'approssimarsi dell'estate potrebbero andare in muta effettiva.

    Tocchiamo il discorso delle mostre, un D.di Gould nato a marzo-aprile-maggio-giugno è perfettamente in grado di mutare entro fine settembre, magari non avrà i filetti delle timoniere particolarmente allungati, ma considerando che si possono esporre fino al secondo anno di età, anche chi ama partecipare alle esposizioni è accontentato.

    Tutto questo ovviamente va "contro" quello che continuo a leggere in certi interventi, come il fatto di gente che li fa riprodurre sotto la neve, dobbiamo deciderci, questa trasformazione non deve passare da un estremo all'altro, sempre per nostra comodità, non è facendogli sopportare il freddo che li tempreremo, almeno non durante la riproduzione, ma me lo dite quale specie in natura si riprodurrrebbe d'inverno.....con la neve? A parte i pinguini?

    Per adesso e suppondo per moltissimi anni, la struttura fisica e del piumaggio di questo estrildide australiano rimarrà quella di un esotico specializzato per le alte temperature, e parlo di condizioni che "ammazzerebbero" un canarino dei più rustici, allo stato selvatico i D.di Gould non hanno certo problemi a riprodursi, non hanno bisogno dei Passeri del Giappone, non hanno bisogno di multivitaminici o pastoncino, se non fosse per quello che l'uomo sta facendo nel loro ambiente, sarebbero ben felici di continuare a bere l'acqua sporca e salmastra delle pozze, di volare per qualche chilometro alla ricerca dei semi migliori, di sfuggire ai predatori.....e non mi sembrano cose da uccellini delicati.

    Ragazzi, in conclusione, non vedeteci come dei superconservatori che guardiamo solo alle mostre, o peggio ai gudagni, io dico che, prima di parlare di come "cambiare" il Diamante di Gould, dobbiamo parlare di come "diventare" dei bravi allevatori.
    E i bravi allevatori studiano le esigenze, le caratteristiche, la morfologia, e la "natura" della specie che pretendono di allevare.......non tutte gli uccelli possono essere trasformati in "canarini".
    Intanto impariamo ad allevarlo secondo i suoi ritmi, accumuliamo esperienza, e poi pensiamo a modificare gradatamente (leggasi lentamente) le sue abitudini.....ma solo per il suo bene, e solo perchè non viviamo in Australia.

    Fabio.
    Ultima modifica di Fabio Musumeci; 12-01-12 a 07: 02
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  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da Fabio Musumeci Visualizza il messaggio
    Per adesso e suppondo per moltissimi anni, la struttura fisica e del piumaggio di questo estrildide australiano rimarrà quella di un esotico specializzato per le alte temperature, e parlo di condizioni che "ammazzerebbero" un canarino dei più rustici, allo stato selvatico i D.di Gould non hanno certo problemi a riprodursi, non hanno bisogno dei Passeri del Giappone, non hanno bisogno di multivitaminici o pastoncino, se non fosse per quello che l'uomo sta facendo nel loro ambiente, sarebbero ben felici di continuare a bere l'acqua sporca e salmastra delle pozze, di volare per qualche chilometro alla ricerca dei semi migliori, di sfuggire ai predatori.....e non mi sembrano cose da uccellini delicati.

    Ragazzi, in conclusione, non vedeteci come dei superconservatori che guardiamo solo alle mostre, o peggio ai gudagni, io dico che, prima di parlare di come "cambiare" il Diamante di Gould, dobbiamo parlare di come "diventare" dei bravi allevatori.
    E i bravi allevatori studiano le esigenze, le caratteristiche, la morfologia, e la "natura" della specie che pretendono di allevare.......non tutte gli uccelli possono essere trasformati in "canarini".
    Intanto impariamo ad allevarlo secondo i suoi ritmi, accumuliamo esperienza, e poi pensiamo a modificare gradatamente (leggasi lentamente) le sue abitudini.....ma solo per il suo bene, e solo perchè non viviamo in Australia.

    Fabio.
    Ciao Fabio,
    apprezzo il tuo intervento comprensibile e diretto.

    Il mio intervento iniziale non vuole affibbiare la definizione di superconservatore a chi alleva a fini espositivi, a chi alleva con l'utilizzo delle balie, a chi alleva all'interno dei locali potendo così agire anche sul fotoperiodo.

    Credo che - fermo restando il benessere degli animali - il fine e le modalità dell'allevamento non debbano essere obbligatoriamente uno ed uno solo.

    Personalmente non mi interessano le mostre.
    Personalmente considero un buon allevatore non solo chi riesce a riprodurre soggetti belli e "perfetti", ma anche chi alleva tenendo in considerazione il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale. E nel comportamento degli animali, come hai scritto anche tu, non ci sono le mostre, l'utilizzo di balie, l'uso di medicinali e/o integratori sintetici.
    Nel loro ambiente naturale c'è, sicuramente, una temperatura ambientale media maggiore rispetto al nostro paese, ma c'è una selezione naturale che non sempre coincide con la bellezza e la forma degli esemplari o con una particolare mutazione.

    Detto questo, mi preme sottolineare che ho aperto questa discussione non per fare una distinzione tra allevatori buoni e allevatori cattivi, ma solo per fornire dei suggerimenti (tramite un confronto costruttivo) a chi come me, non allevando per fini espositivi, non allevando per riprodurre un gran numero di novelli, vuole allevare i Diamanti di Gould per il semplice gusto di allevarli, cercando di rispettare gli aspetti etologi della specie e cercando, per quanto sia possibile, di "ricreare" quella certa rusticità che, a mio modesto avviso, si è un po' persa nel corso degli anni.

    Simone.
    Ultima modifica di MAV72; 12-01-12 a 10: 46
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  8. #8
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    Fabio, secondo me nessuno vuole demonizzare che fa mostre o alleva per quello, infatti se non erro Mav 72 è uno che espone.....
    Io dico solo che riproduco i Gould in primavera perchè non ho la possibilità di allevarli all'interno (fra la'ltro mi ritrovo perfettamente in tutto quello che hai scritto sulla gestione della cosa perchè faccio esattamente così) e che mi sembra un buon modo per acclimatarli e abituarli meglio alle nostre latitudini, visto che credo sia impossibile riprodurre le loro condizioni ambientali originarie....
    LUIGI BUGIN

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  9. #9
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    Quote Originariamente inviata da bugio13 Visualizza il messaggio
    Fabio, secondo me nessuno vuole demonizzare che fa mostre o alleva per quello, infatti se non erro Mav 72 è uno che espone...
    No bugio non espongo
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  10. #10
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    Secondo me bisogna distinguere, non tra allevatori buoni e cattivi, ma tra chi considera gli animali solo un banco di prova per gareggiare e vincere e chi invece alleva cercando il loro benessere, anche se finalizzato ad ottenere esemplari belli e selezionati.
    Io li tengo all'esterno e con i nidi disponibili da marzo a ottobre/novembre (dipende dalle condizioni metereologiche). I miei Gould decidono loro quando iniziare una cova e lo fanno di solito in ottobre e marzo/aprile. D'estate mutano. Questo succede, secondo me, perché si adattano non alla temperatura, ma alle stagioni umide, come avviene in natura. E' chiaro che in Australia la stagione umida non è fredda come il nostro autunno, ma evidentemente loro sono più sensibili alla disponibilità di semi (che crescono con le piogge) che non alle temperature (che non variano molto in Australia).
    Sappiamo benissimo che ci vogliono molte generazioni per modificare la struttura del piumaggio e il metabolismo degli uccelli. In parte, per quanto riguarda il piumaggio, questo è stato già modificato dalla selezione dell'uomo: i nostri Gould sono più grandi e piumosi degli snelli esemplari selvatici. Il metabolismo si è adattato ad un'alimentazione meno varia e più grassa. Però, tutto questo lo abbiamo pagato con la selezione di animali meno propensi all'aalevamento.
    Io penso che i nostri Gould siano più robusti di quelli selvatici, anche più longevi, ma hanno progressivamente perso l'abitudine ad allevare. Ecco, questo è l'unico aspetto che veramente andrebbe curato in allevamento. Io non capisco, veramente, perché far ricorso alle balie, quando loro sono genitori formidabili! Non capisco perché invece di allevare 10 coppie di Gould e 20 di balie, non si allevino 30 coppie di Gould. Questo non è rispettoso né nei confronti dei Gould, che vengono fatti crescere senza gli istinti allevatori, né nei confronti delle balie, che vengono sfruttate e indebolite dagli svezzamenti ripetuti e ravvicinati di figli altrui.
    Siamo proprio sicuri che anche numericamente (la motivazione che viene più spesso portata come giustificazione) si abbiano risultati molto migliori? Coppie di Gould di 2-3 anni di età alleverebbero senza problemi 5-6 pulli di media e questi crescerebbero sicuramente più forti e robusti, cosa che si rifletterebbe anche sulla qualità dei soggetti.
    E, poi, avere 30 coppie di Gould anziché 10 (più 20 di balie) ci permetterebbe di avere più soggetti a disposizione tra cui scegliere e ci darebbe sicuramente un piacere maggiore nel vedere tutti quei colori nelle nostre gabbie.


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