COLDIRETTI, LE API SCOMPAIONO CON MORIE FINO AL 75% A RISCHIO SALUTE E AMBIENTE
by Naturalnews @ 2007-05-21 - 21:14:37
OLTRE UN TERZO DELLE COLTIVAZIONI IMPOLLINATE ATTRAVERSO IL LAVORO DEGLI UTILI INSETTI
Decine di migliaia di alveari spariti in pianura padana in Italia, mentre in Svizzera dopo l'inverno caldo si è verificato un crollo del 25% della popolazione di api ed in Montana negli Stati Uniti la moria è arrivata al 75%. E' la Coldiretti a tracciare il quadro di una vera ecatombe mondiale per le api segnalata oltre che in Italia anche in 27 Stati degli Usa, in Brasile, Canada, Australia e in molti Paesi Europei come Svizzera, Germania ed Inghilterra.
Si tratta di una situazione che mette in discussione l'equilibrio naturale globale con rischi anche per la salute e l'alimentazione che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l'80 per cento .
Prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza - spiega la Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l'erba medica ed il trifoglio fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme si possono riprodurre grazie alle api come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla.
Se non sarà interrotto il trend che ha portato in pochi mesi alla scomparsa solo negli Stati Uniti di un quarto degli alveari con 15 miliardi di api, le conseguenze ambientali sarebbero disastrose.
L'allarme lanciato in molte regioni dalla Lombardia al Piemonte, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia dimostra che la strage, definita dagli scienziati statunitensi come “Colony Collapse Disorder” (CCD), ha effetti gravi anche in Italia dove a rischio - sostiene la Coldiretti - è una popolazione stimata in circa 50 miliardi di api in oltre 1 milione di alveari che offrono “gratuitamente” un valore del servizio di impollinazione alle piante agricole lungo tutto lo Stivale stimato pari a 2,5 miliardi di Euro all'anno.
Secondo l'Osservatorio nazionale per la produzione del miele, il totale della produzione di miele in Italia nel 2006 è stata di circa 14mila tonnellate grazie a 1.157.000 alveari, gestiti dai 7500 apicoltori “professionisti” e moltissimi hobbisti che hanno totalizzato un fatturato stimato in circa 25 milioni di euro . Gli italiani di miele ne consumano circa 400 gr. all'anno a testa.
Diverse sono le teorie sulle cause del profondo malessere che sta colpendo le api, come l'ipotesi di una responsabilità delle onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari, che secondo uno studio determinerebbe morie fino al 70%, ma considerata depistante dagli operatori del settore.
L'anomala crescita delle segnalazioni di improvvisi sciami di api nelle città per le elevate temperature, è la dimostrazione della sensibilità ai cambiamenti climatici che tuttavia da soli non sono sufficienti a spiegare il fenomeno, mentre cresce l'apprensione per gli eventuali effetti di contaminazioni di organismi geneticamente modificati (Ogm).
Una recente ricerca del “Department of Biological Sciences, Simon Fraser University” della “British Columbia“ in Canada pubblicata dall' “Ecological Society of America” ha evidenziato che - riferisce la Coldiretti - nei campi coltivati con colza geneticamente modificata (Ogm) si è verificata una forte riduzione del numero di api presenti e un grave deficit nell'attività di impollinazione rispetto ai campi con colture convenzionali.
Tra i principali sospettati ci sono anche parassiti come virus o batteri sconosciuti e pesticidi che potrebbero anche agire in combinazione nell'indebolire ed uccidere le api, secondo Jeff Pettis che coordina il lavoro di ricerca per l'USDA negli Stati Uniti. Recentemente un gruppo di ricercatori americani del Edgewood Chemical Biological Center (ECBC) e dell' Università di California, San Francisco ha individuato un virus e un parassita che potrebbero essere i responsabili della morte di intere colonie di api in Europa e nel Nord America. I ricercatori hanno usato una nuova tecnologia chiamata Integrated Virus Detection System (IVDS) un sistema integrato di rilevazione dei virus, progettato per usi militari con lo scopo di visualizzare rapidamente campioni di agenti patogeni.