Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Le api

  1. #1
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    La bandiera di marco novelli

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    Le api

    Dove sono finite le api?? Questo anno anomalo meteoreoligicamente parlando comincia a creare problemi alla natura in genere ma ci sono specie molto meno resistenti di altre. Oltre alla passione per gli uccelli ho anche quella per l'orto e da alcuni giorni ho notato la completa sparizione delle api! Sembra che sia sparite nel nulla. Ho le piante piene di fiori , esempio cocomeri e meloni, ma niente api ad impollinare. A molti sembrerà un problema da niente ma senza le impollinatrici per eccellenza i raccolti saranno, se ci saranno, miseri. Mi sembra un problema da non sottovalutare e non vorrei che la situazione peggiorasse.
    Marco Novelli
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  2. #2
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    COLDIRETTI, LE API SCOMPAIONO CON MORIE FINO AL 75% A RISCHIO SALUTE E AMBIENTE
    by Naturalnews @ 2007-05-21 - 21:14:37
    OLTRE UN TERZO DELLE COLTIVAZIONI IMPOLLINATE ATTRAVERSO IL LAVORO DEGLI UTILI INSETTI

    Decine di migliaia di alveari spariti in pianura padana in Italia, mentre in Svizzera dopo l'inverno caldo si è verificato un crollo del 25% della popolazione di api ed in Montana negli Stati Uniti la moria è arrivata al 75%. E' la Coldiretti a tracciare il quadro di una vera ecatombe mondiale per le api segnalata oltre che in Italia anche in 27 Stati degli Usa, in Brasile, Canada, Australia e in molti Paesi Europei come Svizzera, Germania ed Inghilterra.

    Si tratta di una situazione che mette in discussione l'equilibrio naturale globale con rischi anche per la salute e l'alimentazione che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l'80 per cento .

    Prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza - spiega la Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l'erba medica ed il trifoglio fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme si possono riprodurre grazie alle api come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla.

    Se non sarà interrotto il trend che ha portato in pochi mesi alla scomparsa solo negli Stati Uniti di un quarto degli alveari con 15 miliardi di api, le conseguenze ambientali sarebbero disastrose.

    L'allarme lanciato in molte regioni dalla Lombardia al Piemonte, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia dimostra che la strage, definita dagli scienziati statunitensi come “Colony Collapse Disorder” (CCD), ha effetti gravi anche in Italia dove a rischio - sostiene la Coldiretti - è una popolazione stimata in circa 50 miliardi di api in oltre 1 milione di alveari che offrono “gratuitamente” un valore del servizio di impollinazione alle piante agricole lungo tutto lo Stivale stimato pari a 2,5 miliardi di Euro all'anno.

    Secondo l'Osservatorio nazionale per la produzione del miele, il totale della produzione di miele in Italia nel 2006 è stata di circa 14mila tonnellate grazie a 1.157.000 alveari, gestiti dai 7500 apicoltori “professionisti” e moltissimi hobbisti che hanno totalizzato un fatturato stimato in circa 25 milioni di euro . Gli italiani di miele ne consumano circa 400 gr. all'anno a testa.

    Diverse sono le teorie sulle cause del profondo malessere che sta colpendo le api, come l'ipotesi di una responsabilità delle onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari, che secondo uno studio determinerebbe morie fino al 70%, ma considerata depistante dagli operatori del settore.

    L'anomala crescita delle segnalazioni di improvvisi sciami di api nelle città per le elevate temperature, è la dimostrazione della sensibilità ai cambiamenti climatici che tuttavia da soli non sono sufficienti a spiegare il fenomeno, mentre cresce l'apprensione per gli eventuali effetti di contaminazioni di organismi geneticamente modificati (Ogm).

    Una recente ricerca del “Department of Biological Sciences, Simon Fraser University” della “British Columbia“ in Canada pubblicata dall' “Ecological Society of America” ha evidenziato che - riferisce la Coldiretti - nei campi coltivati con colza geneticamente modificata (Ogm) si è verificata una forte riduzione del numero di api presenti e un grave deficit nell'attività di impollinazione rispetto ai campi con colture convenzionali.

    Tra i principali sospettati ci sono anche parassiti come virus o batteri sconosciuti e pesticidi che potrebbero anche agire in combinazione nell'indebolire ed uccidere le api, secondo Jeff Pettis che coordina il lavoro di ricerca per l'USDA negli Stati Uniti. Recentemente un gruppo di ricercatori americani del Edgewood Chemical Biological Center (ECBC) e dell' Università di California, San Francisco ha individuato un virus e un parassita che potrebbero essere i responsabili della morte di intere colonie di api in Europa e nel Nord America. I ricercatori hanno usato una nuova tecnologia chiamata Integrated Virus Detection System (IVDS) un sistema integrato di rilevazione dei virus, progettato per usi militari con lo scopo di visualizzare rapidamente campioni di agenti patogeni.

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  3. #3
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    Marco per le api forse, a quanto ho sentito ci sarà l'estinzione, una patologia le stà colpendo, e a livello mondiale in alcune regioni sono totalmente scomparse... Spero solo che non succeda anche alle mie 5 arnie, altrimenti addio arance e miele.......
    Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it

    Blick in i mörkret gömda under din yta, och njuta av lidandet, förnuft dränerad på respektlöshet, med en sådan komplicerats tro på bra, därefter lita ont, nästa steg för mänskligheten kommer att vara de senaste säsongerna i synd...

  4. #4
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    Anch'io ho letto di questo fenomeno disastroso.
    Ho deciso di fare la mia parte dedicando un angolo del giardino (ossia dall'anno prossimo finalmente!) a qualche arnia, con la stessa speranza tua Loxia..

    LINDA CRIPPA - F.E.O. r.a.e. 0007 - A.O.B. SV077 - TESSERA AIAP 003
    http://www.feo-italia.it/
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  5. #5
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    Il fenomeno della moria delle api é uno dei disastri (al livello mondiale) causato da noi "popoli conquistatori".Io ho visto un documentario in cui degli scenziati dicevano che tra le prime cause del fenomeno c'é l'uso massiccio dei pesticidi nell'agricoltura e anche l'elevato livello d'inquinamento.....pare che la formazione del cosidetto "buco dell'ozono",abbia influito notevolmente nel loro "ritmo biologico".
    A dirvi la verità penso che questo problema in futuro sarà una "CATASTROFE IMMANE" e me ne dispiace.....però sono anche(egoisticamente)contento perchè io sono un soggetto che rischia la morte a causa delle punture degli IMENOTTERI(api,vespe,calabroni,bombi ecc...);sono allergico;ho già avuto la FORTUNA di salvarmi da uno shock anafilattico nel mese di ottobre 97.
    Scusatemi se mi sono dilungato,ciao a tutti.[=^||||[=^||||[=^||||
    Pierluigi.
    LA LIBERTA' DI FARE QUELLO CHE DICE IL CUORE,SENZA IMPEDIMENTI O COSTRIZIONI E' UNA DELLE PRIORITA' DELLA VITA.


    R.A.E. 0018 / A.O.E. SV 615

  6. #6
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    [QUOTE=eromerlu;47611]
    A dirvi la verità penso che questo problema in futuro sarà una "CATASTROFE IMMANE" e me ne dispiace.....però sono anche(egoisticamente)contento perchè io sono un soggetto che rischia la morte a causa delle punture degli IMENOTTERI(api,vespe,calabroni,bombi ecc...);sono allergico;ho già avuto la FORTUNA di salvarmi da uno shock anafilattico nel mese di ottobre 97.
    QUOTE]

    caro eromerlu, se come tu dici gli Imenotteri possono portarti alla shock anafilattico, molte persone potrebbero morire a causa della puntura di questi magnifici insetti. Ma pensa a quante persone al mondo morirebbero di fame ( cosa che si sà), per l'estinzione delle api o di altri insetti....Molte colture, hanno un tipo di impollinazione anemofila, cioè hanno bisogno degli insetti per portare a conclusione il loro ciclo riproduttivo...Se ciò non avvenisse, non ci sarebbero più gli imenotteri, e con loro la scomparsa di quelle piante a impollinazione anemofila, ed in seguito la scomparsa dell'uomo......
    Giuseppe Grossi 75024 Montescaglioso (MT) Lucania giuseppegrossi87@alice.it

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  7. #7
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    La moria che sta colpendo le api, non è di certo causata dal tempo...ma da un virus ad RNA simile al virus che infetta gli uomini e causa l'HIV.
    Le api in America e europa stanno morendo per questa infezione virale.
    Non riescono a digerire ciò che mangiano e vengono trovati grumi di polline dentro l'intestino indigerito.
    In America, adesso non ricordo in quale università, stanno studiando la questione e penso che ne verranno a capo.
    senz'altro è una nobile scelta, così come da un grosso aiuto alla ripresa delle attività, mettere delle arnie e contribuire all'impollinazione.
    P.S.: un mio collega in Sicilia, ha circa 150 arnie e non ha riscontrato nulla per adesso...credo che sia molto più colpita l'europa del nord...però meglio prevenire che curare.
    ciao
    Dott. Santi Spadaro Medico Veterinario




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  8. #8
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    "Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”

    Albert Einstein.

    Einstein aveva gia capito tutto.
    Antonio Coniglio
    www.glostermania.com

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  9. #9
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    Prima cosa: se fa freddo i fiori non producono nettare e le api non li vanno neanche a vedere. Questo tempo ballerino non sta aiutando, anzi.
    Seconda cosa: quella che gli americani hanno chiamato CCD (Colony Collapse Disorder, Sindrome da dissolvimento di colonia), ovvero la sparizione vera e propria di interi alveari, è dovuta ad un insieme di cause. Inquinamento, virus aggressivi, malattie "importate" dall'estero, uso massiccio di antibiotici da parte di apicoltori senza scrupoli e conseguente indebolimento del sistema immunitario delle api, clima terrestre in crisi, uso da parte degli agricoltori di pesticidi e altri veleni durante la fioritura. Etc etc...
    Terza cosa: l'intero nostro pianeta è in crisi, solo che le api se ne sono accorte (e ne risentono) prima degli altri. Siamo nel 2008, dunque facendo i conti con quello che diceva Einstein ci estingueremo nel 2012, ehi ma è la stessa cosa che dicevano anche i Maya! :D

    Ammirabili le iniziative di Loxia e Linda, speriamo che le vostre api volino sane e attive impollinando tutti i fiori della vostra zona, ma non dimenticate di applicare all'apicoltura le stesse regole dell'ornicoltura! Ovvero: controllare sempre lo stato di salute dei propri alveari, informarsi preventivamente sulle malattie, essere in contatto con altri allevatori, informarsi sui trattamenti chimici effettuati dai vostri vicini, e non esitare a sopprimere l'intero alveare se arriva la peste americana... :( :( :(

    Anche se avete alveari solo a livello hobbistico, comportatevi da professionisti, non trascurateli e soprattutto grazie da parte di tutti per questo piccolo aiuto all'ecosistema!

  10. #10
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    Anche io ho sentito e letto di questa catastrofe,tutto il mondo stà rischiando di perdere una gran parte della flora e di conseguenza si estingueranno anche speci animali.Sembra che l unica soluzione sia creare ibridi con l ape africana che si dimostra più resistente al virus,però vedendo quello che sta succedendo con le api aficanizzate in america,non c è comunque da stare allegri.Si sta correndo ai ripari con impollinatori meccanici e mutazioni genetiche,ma credo che per una parte della flora,se non si trova un rimedio immediato,il destino sia segnato.

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