Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Altri tempi!!!

  1. #21
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    Grazie di questa splendida descrizione Alamanno. Ecco il "giardiniere" ed il suo giardino colorato:

    Amblyornis inornatus.jpg Capanna Amblyornis 1.jpg Capanna Amblyornis 2.jpg
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  2. #22
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    Premessa.

    Chiudo, e questa volta definitivamente, la cartella – Altri tempi – con questa descrizione “dell’ assassino e degenerato Cuculo”, tratta da un libro edito a Grosseto nel 1877. Riconoscete l’autore ed il titolo del libro? ( Non è Paolo Savi)


    "Genere XIV. - Questo genere è costituito dai Cuculi (Amphiboli) colla settima famiglia o tribù Cuculus, della quale il primo tipo è il Cuculo o Cuculo comune, o Cucco o Cuculo rugginoso o Cuculo francescano (Cuculus canorus di Linneo)); è una specie migratrice che a noi comparisce nell'aprile ed il suo canto allora che risuona per le campagne c'indica il ritorno della buona stagione. Presso noi si trattiene fino a settembre, nel qual mese si riunisce in piccoli branchi e si accinge alla traversata del mare in cerca di luoghi più caldi o sempre caldi.
    Il Cuculo è un uccello snaturato inquantoché fa le sue uova e poi le abbandona; infatti la femmina depone un uovo per volta sull’erbetta di un prato, delicatamente quindi lo prendo nell’ ampia sua bocca e si conduce a depositarlo nel nido di altri uccelli, preferendo quello dei piccoli insettivori come Capinere, Cince, Pettirossi, Strisciaiole, Velie e simili procedendo così di seguito per cinque o sei giorni facendo un uovo al giorno e deponendolo in altrettanti nidi.
    l ridetti uccelletti covano indistintamente le proprie uova come quella intrusa dello snaturato ed ingrato Cuculo; esso finalmente nasce, scrocca il nutrimento dei figli legittimi, ma siccome è uccello di forme assai più grosse ben presto lo spazio diviene per esso angusto e siccome i suoi fratellini di latte lo incomodano, esso snaturato ed ingrato fino dalla prima infanzia, si fa bel bello nel centro del nido e nella parte sua più profonda, entra al disotto degl’inquilini naturali, li rialza e ad uno per volta li getta fuori del nido, in modo che egli crescendo rimane il despota unico del nido usurpato affaticando li uccellini suoi benefattori per la quantità del cibo che li occorre. In tutto questo tempo viene vigilato dal Cuculo genitore che si mantiene sempre in vicinanza il nido, facendo l'indifferente, e non abbandona la vigilanza del nuovo nato, altroché quando essendo ingrossato trovasi in grado di far tutto da sé."
    Alamanno Capecchi


  3. #23
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    Aiutino
    ... ed Alfonso disse: "Mollo Ade, mi reco sul campo, prendo appunti e scrivo - L'ornitologia..." - Attento alla zanzara del genere Anopheles, raccomandò l'amico.
    Alamanno Capecchi


  4. #24
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    Alfonso Ademollo, Ornitologia maremmana (l'enigmistica mi ha sempre intrigato! )
    Leo



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  5. #25
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    Ennesima vittoria!!! Pantaleo Rodà vince il Giro: Maglia Rosa!!!
    Alamanno Capecchi


  6. #26
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    Per chi fosse interessato alla biografia di Alfonso Ademollo, ecco quanto riporta Alberto Masi in De Avibus Historiae Cronologia Ornitologica.

    Ademollo Alfonso, medico (Impruneta Firenze 1829--Grosseto 1895) Figlio di Stefano Ademollo, medico e della nobile Giuseppa Del Riccio Papi. Compilò nel 1877 l'opera L'Ornitologia Maremmana. Contribuì all'inchiesta ornitologica di Giglioli-Hillyer Enrico sugli uccelli del grossetano, assieme ad Apelle Dei (1819-1903) e per i distretti limitrofi Elvidio Cambi (1865 - ?), distretto di Gavorrano e Onorato Bianchi (1849-1915),distretto dell' Isola del Giglio.

    Bibliografia:
    ANONIMO, 1888 - Tassidermia - L’Ombrone - Periodico della Provincia di Grosseto, 18: 2.
    ANONIMO, 1889 - Cronaca della Città e Provincia - L’Ombrone - Periodico della Provincia di Grosseto, 2: 3.
    ANONIMO, 1891 - Lettere dalla Provincia - L’Ombrone - Periodico della Provincia di Grosseto, 4: 3.



    PDF Materiali per la storia dell'ornitologia della maremma grossetana.

    Ringraziamenti:

    si ringrazia il Dr Alamanno Capecchi di Pontedera per l'aiuto prestato.


    Alfonso Ademollo (Impruneta, Firenze 8.XI.1829 - Grosseto 20.XI.1895).
    Nasce all’Impruneta dal medico Stefano Ademollo e dalla nobile Giuseppa Del Riccio Papi. Dopo i primi studi al Collegio di Montepulciano, quindi nelle Scuole Pie di Firenze, si iscrive alla Facoltà di Medicina, frequentando le Università di Siena e Pisa. Nel 1848 Ademollo prende parte alla guerra d’indipendenza nel battaglione universitario ed a Curtatone è fatto prigioniero. Si laurea con plauso il 21 giugno 1850.
    Sposa Isolina Beltramini, nata nel 1837 a Porto Longone, dalla quale ha due figli, Lodovico e Alaide, prematuramente scomparsi come peraltro la moglie, deceduta a Grosseto il 21 agosto 1872.
    Nel 1856 gli viene conferita una condotta medica a Orbetello, poi nel 1857 a Grosseto dove ricopre l’incarico di vice direttore sanitario del R.Spedale, quindi di direttore sino al pensionamento. Entra a far parte del consiglio comunale di Grosseto nonché di quello sanitario e del comitato medico provinciale di Grosseto, assumendone il 20 marzo 1864 la carica di presidente (Archivio di Stato di Grosseto) e, sempre con lo stesso pubblico ufficio, dell’Arciconfraternita di Misericordia del capoluogo.
    I suoi molteplici interessi lo portano a studiare, tra l’altro, le condizioni igieniche della Maremma, la storia locale, l’archeologia e i monumenti: a questo proposito è importante ricordare la nomina ad Ispettore degli scavi e monumenti di Grosseto, avvenuta con Regio Decreto il 13 febbraio 1879. Una tale profusione di impegni portano Ademollo a pubblicare oltre 20 lavori di vario argomento (BARABESI, 1930), per alcuni dei quali venne anche insignito di considerevoli riconoscimenti.
    Risale al 1871 il primo impegno ufficiale di Ademollo nel campo della Storia Naturale, con la nomina a direttore della sezione di Scienze Naturali della Biblioteca - Pinacoteca - Museo del Comune di Grosseto, a cui fa seguito nello stesso anno la pubblicazione, sul settimanale “L’Ombrone”, del relativo statuto.
    Il momento più rappresentativo per il Nostro nella ricerca naturalistica è sicuramente dato dalla pubblicazione dell’ "Ornitologia Maremmana” (ADEMOLLO, 1877). Nell’introduzione appare chiaro il proposito di Ademollo di esprimere la sua gratitudine verso il Sindaco e i Consiglieri del Comune di Grosseto, che hanno voluto collocarlo “alla direzione della sezione di Scienze Naturali, cosa per me ardua, non tanto per la molteplicità delle mie occupazioni quanto ancora per la mia pochezza. Pur nonostante accettai, perché l’uomo giammai deve ritrarsi dal campo dell’azione quando in se stesso sente la coscenza di poter fare il bene anche mediocremente.” (ADEMOLLO, 1877). Con un atto di squisita cortesia, Ademollo fa pervenire al sindaco ed ai consiglieri, in occasione della seduta consiliare del 28 novembre 1877, alcune copie del libro appena pubblicato, ricevendo attestazioni di stima per l’impegno profuso da lungo tempo a favore del Municipio (Archivio Storico del Comune di Grosseto).
    L’ “Ornitologia Maremmana” costituisce l’unico trattato storico di ornitologia della provincia di Grosseto, con un buon numero di informazioni originali e documentate per molte specie come il Capovaccaio, Neophron percnopterus, del quale dopo il SAVI (1827-1831) viene confermata la nidificazione al Monte Argentario in località Avvoltoio, e il Pellegrino, Falco peregrinus, per il quale l’autore cita i luoghi di osservazione e la consuetudine a cibarsene da parte degli abitanti dell’Isola del Giglio.
    Non mancano alcuni limiti ed imprecisioni, in parte corretti in DEI et alii (1890). Ademollo, infatti, inserisce tra le specie di comparsa irregolare in Maremma il Picchio nero, Dryocopus martius, che viene però escluso da Giglioli nelle “Avifaune Locali” (GIGLIOLI, 1890). Questa e altre ingenuità, come ad esempio il ritenere il Succiacapre, Caprimulgus europaeus, svernante in Italia (ADEMOLLO, 1877), possono trovare spiegazione nella mancanza di contatti e scambi di opinioni con altri ornitologi, lacuna colmata solo dopo la pubblicazione dell’ “Ornitologia Maremmana”, come dimostra la dedica posta sulla copia donata dall’Autore ad Apelle Dei: “all’Egregio Signor Prof. Apelle Dei, in reciprocanza e come tenue segno di tanta stima, dispiacente di non avere potuto citare l’Ornitologia, anche se ignorava l’esistenza” (Biblioteca Comunale degli Intronati, Siena).
    Da ricordare anche la partecipazione di Ademollo all’Inchiesta Ornitologica, nel resoconto della quale il suo contributo è unito a quelli di Dei e Cambi. Pur trattandosi in massima parte degli stessi dati pubblicati nell’ “Ornitologia Maremmana”, vi sono aggiunti nuovi episodi specifici come aver preso, nella palude di Scarlino nell’inverno 1880, un esemplare di Airone bianco maggiore, Casmerodius albus, a lui consegnato, a proposito del quale fornisce interessanti informazioni inedite.
    Del contributo di Ademollo all’Inchiesta si trova traccia in tutti i volumi del Primo resoconto, compresa la parte terza ed ultima (GIGLIOLI, 1891), dove il Nostro riferisce delle nidificazioni di Marzaiola, Anas querquedula, e delle anomalie cromatiche nel piumaggio degli uccelli da lui osservate a Montorsaio, Monte Argentario e Valle Maggiore.
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    tratto da
    Riv. ital. Orn., Milano, 73 (2): 133-150, 29-II-2004
    Materiali per la storia dell'ornitologia della maremma grossetana
    di Pietro Giovacchini
    Centro Ornitologico Toscano.

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    De Avibus Historiae
    Cronologia Ornitologica
    by Alberto Masi
    Alamanno Capecchi


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