Roberto io ci provo, anche per aver una nuova esperienza!
Ad ogni modo, al di là che è assodato siano maschi, anche se avessi una coppia è molto difficile riuscire a riprodurre in cattività delle specie parassite come le Vedove.
Ciao, Roberto
(allevo parrocchetti australiani)
Roberto io ci provo, anche per aver una nuova esperienza!
Grazie Dario guarda sono così incazzato che gli andrei a distruggere tutto il negozio!! Perchè non è la prima volta!! An sapete cosa mi ha anche detto che sono nati in purezza! E da qui potete capire che è un comerciante che non sa neanche il nome dei suoi animali perchè mi ha detto che sono vedove del paradiso!!
confermo sono tre maschi due novelli e uno non molo bello, come piumaggio, probabilmente alla sua prima muta da abito giovanile ad adulto.
Vero quello che ha detto Giani, riprodurre le Vedove in genere non è difficile ma difficilissimo.
Dovresti avere in grande voliera coppie di Combassu e aspettare che qualche uovo delle Vedove venga deposto "parassitando" il nido in un nido di Combassu e allora la cosa potrebbe avverararsi, ho scelto i Combassu perchè ho avuto modo di vedere quandoe ro giovane in una voliera questo tipo di riproduzione.
Ora è difficile trovare sia le vedove che i Combassu.
ti consiglio anche la lettura del Quaderno di Ornieuropa: Il parassitismo di cova, dove è descritta qualch ripoduzione di Vedove
http://lnx.ornieuropa.com/quaderni%2...pa%20home.html
ciao e buona giornata
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
riccardo, non ti arrabbiare dai! Come ti ho già detto di persona quando devi andare da qualche commerciante o negozio chiedi sempre a qualcuno prima di andare! Almeno a te ha dato 2 novelli che stanno bene e non son malati... Capita che dia anche animali malati quindi non essere troppo arrabbiato! In compenso se ti fai una bella voliera x i futuri novelli potrai metterli li e sarà un gusto guardarseli! Nel frattempo cercherai qualche serio allevatore che potrà venderti delle femmine xkè kmq sia ora x quest'anno non si riproducono xkè son novelli!
"Abbia fede e troverà esauriente risposta a tutti i perchè, e tutte le prove saranno sopportabili, e il dolore si rivestirà di luce" P. Leopoldo
un piccolo passaggio tratto dal Quaderno di ornieuropa, uno scritto di Giorgio Truffi grande Ornitologo Italiano:
Le Vedove, uccelli particolarmente socievoli, errano abitualmente in branchetti per lo più formati
da due o tre maschi e sino a quindici o venti femmine e spesso negli erratismi si associano
ad altri passeriformi. Soltanto durante il pe-riodo nuziale i maschi di due anni (solo a quell’età
raggiungono -la maturità sessuale) rivestono una splendida livrea, variopinta in talune specie,
nero bluastra in altre, e, ad esclusione del Combassù, Vidua chalybeata, vedono allungare
notevolmente le quattro timoniere centrali. Gli stormi tendono allora a dividersi in piccoli gruppi
unifamigliari poligami ed ogni maschio cerca di accaparrarsi il maggior numero di femmine, a
volte anche più di dieci. Come per tutti i parassiti di cova la vista di nidi di specie parassitabili
stimola nella femmina l’ovulazione.
Le Vedove depongono di regola un solo uovo (eccezionalmente due ed in alcuni casi forse
anche tre) più grande e più ovale di quello degli ospiti, nei nidi parassitati, senza incontrare
manifestazioni ostili. Non è il caso di parlare di mimetismo oologico perché sia le uova dei
parassiti sia quelle degli ospiti sono bianche immacolate. Dato però che le uova di specie affini
alle Vedove, come appunto gli Euplectini, sono macchiettate, è legittimo ritenere che le uova
delle Vedove abbiano perso la macchiettatura nel corso dell’evoluzione.
Di regola, il parassita non distrugge alcun uovo nel nido dell’ospite anche se secondo le osservazioni
di Nicolai (1964) i cui studi sono e rimangono fondamentali per la conoscenza
della biologia di questi ploceidi, quando più femmine di Vedova scelgono lo stesso nido per
ovideporvi in modo che alla fine in questo vengono a trovarsi più uova di parassiti, pare che
in questo caso le Vedove distruggano una o più uova dell’ospite e ne mangino il contenuto
senza mai incorrere in errore e distruggere uova della propria specie. Tutti gli Estrildidi, che
abbiamo visto più sopra essere i principali ospiti abituali, nutrono i loro piccoli in una maniera
particolare somministrando cibo predigerito nel loro gozzo ma non, come fanno altri uccelli, a
piccole dosi e staccando ogni volta il becco da quello dei nidiacei, bensì affondando il becco in
quello del piccolo e pompando a lungo e senza sosta nella sua gola buona parte del contenuto
del proprio gozzo. Questo singolare sistema di nutrizione, unico fra i passeriformi, è il motivo
per cui non si possono fare allevare i piccoli Estrildidi da uccelli appartenenti ad altri gruppi
sistematici e, reversibilmente, non si possono neppure affidare uccelli di specie diverse (se
non quelle della sottofamiglia) ad Estrildidi addomesticati, anche se questi ultimi non prestano
più molta attenzione ai segnali buccali che, come vedremo più avanti, hanno invece in natura
una importanza fondamentale ai fini nutricatori. Soltanto i nidiacei di Vedova sono adattati a
questo sistema di nutrizione.
Il giovane della Vedova, a differenza di altri parassiti di cova (Cuculi europei ed Indicatori) non
danneggia in alcun modo i fratellastri per quanto (Dorst, 1973) la specificità pare porti ad una
non indifferente diminuzione delle possibilità di successo delle covate parassitate, ma deve
solamente unirsi a questi per essere imbeccato dai genitori adottivi. E proprio qui osserviamo
una delle particolarità adattative sviluppatesi nelle specie che stiamo considerando. Gli
Estrildidi hanno infatti disegni nelle fauci altamente specializzati: il becco aperto rivolto verso
il genitore per la richiesta del cibo è caratterizzato da macchie nere sul palato, sulla lingua e
sulla parte inferiore; esistono inoltre a livello delle connessure labiali una o due papille per lato
tondeggianti e solitamente bianchicce (ma in talune specie anche tendenti al blu) che sembrano
luminescenti ma che hanno
invece solo la funzione di riflettere la luce. Questi organismi, particolarmente adatti a funzionare
nell’oscurità dei nidi chiusi e la cui disposizione specifica è servita per lo studio della
filogenesi di questi uccelli, formano un insieme di stimoli-segnale fondamentale per liberare
negli adulti il riflesso dell’imbeccata recenti studi (vedere Dorst, cit., e la letteratura da questi
riferita) hanno dimostrato che giovani di altre specie che presentano un aspetto generale diverso
della cavità buccale ed un comportamento diverso di solito non vengono nutriti. I genitori
conoscono istintivamente il « disegno a bocca aperta » dei nidiacei della propria specie senza
che debbano avere avuto esperienze precedenti al riguardo depositano il cibo solo nei becchi
che presentano quel particolare tipo di disegno che varia da specie a specie, differenziandosi
per il numero e la diversa disposizione e forma delle macchie e delle papille.
I piccoli con diverso disegno buccale introdotti nei loro nidi non vengono nutriti muoiono conseguentemente
di fame; è quindi facile prevedere che i nidiacei delle varie specie di Vedove
devono presentare pattern buccali non distinguibili da quelli della corrispondente specie di
uccelli ospiti. Ai segnali di richiesta del cibo si aggiungono negli Estrildidi altri importanti segnali
vocali e comportamentali anche questi specifici: i piccoli emettono suoni ben determinati
e contemporaneamente ruotano il capo in modo del tutto particolare. Queste manifestazioni
foniche ed etologiche sono copiate esattamente dai piccoli delle Vedove che inoltre, dovendo
rimanere accanto ai piccoli dell’ospite sino alla raggiunta indipendenza e quindi sempre
disponibili per un confronto, concordano con questi anche nel colore della livrea giovanile
evidenziando le differenze fenotipiche solo nel piumaggio da adulti. Se non altrettanto appariscenti
non meno importanti sono le concordanze nella fisiologia della digestione....
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
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Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
Una piccola precisazione, il Combassù è a sua volta un mebro della famiglia delle vedove, anche questa specie infatti si contraddistingue per il cambio di piumaggio del maschio che diventa completamento nero durante la stagione degli amori, e per l'abitudine di parassitare i nidi di piccoli estrildidi, in particolare quello dell'Amaranto del Senegal.
maschio di Combassù in abito nuziale
femmina, il maschio in eclissi somiglia molto a quest'ultima.
Amaranto del senegal
RNA - 442X - RAE - 0487
Riccardo, ma tu veramente hai creduto che fossero dei soggetti nati in purezza? Ma se non sono nemmeno anellati.
Spero di sbagliarmi ma secondo me quelli sono soggetti di cattura......o deve andar bene sono nati in una grande voliera.
Scusami ma forse sei tu che hai peccato di ingenuità, i commercianti comprano e vendono, con lo scopo di guadagnare, figurati se conoscono la differenza tra una Vedova dominicana ed una paradisea, o tra un maschio in eclissi ed una femmina, siamo noi allevatori che dobbiamo essere informati su ciò che vogliamo allevare o semplicemente comprare, la prossima volta che vedi degli esemplari particolari prima di prenderli fai una piccola ricerca, così potrai valutare meglio l'acquisto.
RNA - 442X - RAE - 0487
Fabio io gliho detto che era impossibile che fossero nate in purezza e le ho prese perchè mi piacevano, hai ragione dovevo fare una ricerca prima di comprarle! Comunque era la prima volta che ho preso degli uccelli da un commerciante e quindi mi sono fidato!