Originariamente inviata da
attanasio mozzillo
Sono diversi anni che nel panorama italiano si pone con impellenza questo problema. Il Movimento degli Allevatori, come lo chiamano alcune persone che stimo moltissimo, deve pur porsi questo problema e risolvere la cosiddetta “anomalia italiana”.
Nel nostro panorama abbiamo attualmente tre Federazioni – la FOI , l’UIO , la FIMOV. La prima con un numero abbastanza significativo di soci, ma che a parte il momento del riconoscimento di Associazione Ambientalista , che non ha saputo gestire bene in termini politici, vede al suo interno posizioni monopoliste e di non apertura al mondo esterno.
Tragica e dannosa a mio avviso la politica da fossato nei confronti del nuovo e dell’esistente attuata nel momento della creazione della COM Italia, in cui si pretende per la costituzione di una nuova Federazione ben 500 firme poste davanti ad un notaio, quando poi le stesse costituenti non l’hanno fatto in prima persona. Ma questo non è un problema è una semplice parentesi.
Grave però mi sembra la posizione assunta nei confronti dell’altra Federazione Italiana l’UIO con cui è in corso una causa che se persa costerebbe alla prima la bellezza di quasi, se non erro, 250.000,00 euro a carico dei soci della FOI. La terza vive di sue mostre e di sue attività nel proprio territorio.
Ridico “anomalia italiana” perché viene a mancare nella volontà di quella determinante un valore di pluralità o quantomeno di apertura al pluralismo e a come interpretare la partecipazione dei singoli soci alla vita della stessa Federazione. Ricordo che in una di esse i soci non sono gli iscritti ma i Presidenti.
La responsabilità politica della situazione esistente è della Federazione principale che vieta di fatto la costituzione di altri organismi e vieta di fatto la rappresentatività di tutti gli allevatori all’interno dell’organismo pluralista quale dovrebbe essere la COM Italia, che dovrebbe vedere la partecipazione quantomeno delle Federazioni Ornitologiche esistenti, che per assurdo sono tenute al bando, mentre fanno parte, col dovuto rispetto, quella dei colombi viaggiatori, delle galline e dei colombi da mostra.
Questa “anomalia italiana” è la principale causa del deteriorarsi della situazione e del fatto che diversi settori importanti, come ad esempio gli allevatori di pappagalli ,abbiano abbandonato la federazione maggioritaria, cercando una propria identità. E la costituzione anche dell’AOE , in quanto associazione europea, da alcuni bollata come “neo belga” per il fattore anellini, dimostra ancora di più l’incapacità a saper gestire in termini pluralistici la situazione italiana. Chi la bolla come non nazionalista, non ha ben chiara la situazione in cui viviamo.
La logica del “o con me o contro di me “ è una logica becera e medioevale che danneggia la situazione esistente.
E sarà ancora più dannosa quando, non avendo ottemperato alla Filiera degli allevamenti, impostazione all’avanguardia, posta in essere da persone lungimiranti ed intelligenti, non si è dato corso alla “Mappatura degli allevamenti “.
La rivista Italia Ornitologica non ha avuto il coraggio di portare avanti con decisione tale importante iniziativa, culturale e politica, che peserà non sui soli iscritti alla FOI , ma su tutti quanti noi allevatori.
C’è chi da furbetto di quartiere dice a me non interessa la politica della federazione o delle federazioni. Ma quando dovrà sottacere alle decisioni prese da altri , perché le federazioni non hanno dimostrato una unità di intenti nei confronti delle istituzioni e che è quella principale di difendere gli allevatori italiani, perché è ancora vigente una politica di divisione da parte di una federazione, allora non potrà dire non è mia la responsabilità, perché o direttamente o indirettamente non è intervenuto e perché direttamente o indirettamente non ha saputo scegliere i suoi dirigenti.
A presto
Attanasio Mozzillo