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Discussione: Trasportini a norma x agapornis

  1. #21
    Testapensante
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    Luca, dico che è facile trovarle. Risolvibili, per cairtà, ma spesso asintomatiche e che girano perchè non ci si presta attenzione.
    Stesso approccio nel cedere e acquistare, insomma. E alle mostre le cose non sono diverse)).
    Pensa alle patologie meno leggere.
    Vorrei che ci fosse un diverso approccio, ma tanto, gira e rigira, si evita di spendere €. 20 (magari si dice: ch me lo fa fare per un uccello che costa €15), ma poi si va all'estero o si acquita dai noti che fanno il carico da piu allevatori esteri e poi portano tutto giu....
    Noto solo la singolarità della cosa: attenzione per i pappagalli, bellezza nell'allevare, mille consigli e preoccupazioni e confronti per questo e quel seme o pastone e poi nulla per altro.
    Massimo

  2. #22
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    Massimo ciao, prima di tutto ben tornato.
    Vorrei spendere qualche parola sul problema malattie negli allevamenti.
    Il tuo discorso è senza dubbio corretto e sensato ma, in tutta sincerità, non vorrei che ciò si tramutasse in un allarmismo esagerato.
    E' assolutamente vero che escherichia coli, stafilococchi e altri germi gram positivi e negativi sono presenti nei notri allevamenti ma occorre, secondo me precisar edue o tre cose.
    1) i germi sono presenti ovunque anche sul nostro corpo e nella nostra casa. Solo in condizioni di stress e debilitazione diventano pericolosi.
    Se fai un tampone alla tua bocca troverai ogni sorta di patogeni.
    2) Se ben alimentati e alloggiati ii soggetti difficilmente mostrano l'evolversi di patologie, proprio per questa ragione gli allevatori ricercano le migliori condizioni di alimentazione e alloggio
    3) Il problema difficilmente riguarda piccoli allevatori con pochi soggetti ma bensì allevamenti di medie-grandi dimensioni che, chiaramente, da un punto di vista epidemiologico, per la legge dei grandi numeri mostrano più spesso le problematiche che hai evidenziato.
    Concludo ribadendo che approvo in pieno (come ben sai dalle nostre conversazioni telefoniche) quanto tu dici rispetto ad una maggiore attenzione a patologie presenti nei nostri allevamenti ma, in tutta sincerità, eviterei di porre il problema in modo generalistico provocando preoccupazioni nei piccoli allevatori e appassionati che difficilmente si scontreranno le problematiche da te elencate e che rischiano di preoccuparsi inutilmente rendendo il loro hobby un fattore di stress personale.
    Siamo noi, grandi allevatori (per grandi intendo con molti soggetti) a doverci preoccupare e muoverci sulla strada che tu indichi per la semplice ragione che siamo noi a immettere, attraverso i commercianti, sul mercato un numero di soggetti assolutamente preponderante sull'esiguo numero di soggetti allevati dai piccoli allevatori.
    Con stima
    Enzo

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  3. #23
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    Quote Originariamente inviata da marcongiu Visualizza il messaggio
    Roberto Giani permettimi di correggerti.

    L'allegato 2 al 151/2007, si applica al trasporto di tutti gli animali, quello specifico per altri animali l'ho omesso (...), Infatti le prescrizioni sono generiche: devono poter mangiare e bere, non impediti nei movimenti, pavimento non scivoloso etc etc.
    Se fosse diretto escusivamente agli animali da reddito avrebbero messo le misure e le varie tipologie di accessori necessarie per specie.
    Esistono già regolamenti che stabiliscono inequivocabilmente queste cose. Ma applicate in altri ambiti, non nel trasporto.
    Inoltre al punto 1.3 è specificato che per animali diversi da quelli "da carne" (per intenderci!), devono essere rispettate altre piccole prescrizioni.
    Siamo noi che lo vorremmo vedere applicato solo agli animali da reddito, ma purtroppo viene applicato anche agli uccelli da mostra.
    Non facciamo poi riferimento alle Leggi di altri Stati, come ho letto in altri post, perché noi dobbiamo sottostare alle Leggi Italiche.
    Si può parlare della utilità, efficacia, comprensibilità, etc etc, ma tant'é, bisogna adeguarsi.
    Marco, scusa, ma da quello che riporti si vede ancora benissimo che chi scrive pensa ai quadrupedi.

    "devono poter mangiare e bere": io non ho mai messo cibo e acqua nel trasportino perchè tenendo gli animali al buio essi non mangiano e non bevono, come di notte. Facessi anche un viaggio di 5 ore (e in 5 ore in auto ne fai di strada...), se i pappagalli non mangiano e non bevono non succede nulla;

    "non impediti nei movimenti": sbagliatissimo, DEVONO essere impediti nei movimenti, soprattutto non devono poter svolazzare e non poter aprire le ali qualora subissero uno spavento; se potessero svolazzare e/o aprire le ali rischierebbero seriamente di farsi male;

    "pavimento non scivoloso": hai mai visto un pappagallo scivolare? I pappagalli hanno zampe cortissime, su di una superficie piana stanno quasi accovaciati; anche qui è palese il riferimento del legislatore a quadrupedi che hanno gli zoccoli e quindi su talune superfici possono scivolare.


    Sono d'accordo con te quando dici che purtroppo, per un vuoto normativo, questi regolamenti sono validi e si applicano anche per noi.
    Non per questo sono regolamenti giusti nella nostra fattispecie.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  4. #24
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    Pienamente d'accordo con Giani che in pratica ha detto le stesse cose che dicevo io all'inizio. Quando faccio viaggiare i miei aga viaggiano al buio e notoriamente Di notte non mangiano e non bevono (e resistono almeno 8 ore quanto dura la notte) se stanno larghi sbattono e si feriscono (ovviamente sono divisi) ed un aga non scivola e sul fondo comunque c'è uno strato di tutolo di mais. I miei hanno sempre viaggiato così, avendo uno station wagon non stanno neanche chiusi, fino a Reggio Emilia, a Piacenza, a Bari arrivando talmente in ottima forma da vinvere la mostra. Se avessero sofferto non credo che avrebbero avuto il massimo in piumaggio, condizioni generali etc....

  5. #25
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    Quote Originariamente inviata da orazio Visualizza il messaggio
    (...)
    Quando faccio viaggiare i miei aga viaggiano al buio e notoriamente Di notte non mangiano e non bevono (e resistono almeno 8 ore quanto dura la notte)
    (...)
    Io poi che allevo all'aperto, d'inverno non mangiano dalle 5 del pomeriggio alle 7 del mattino dopo...
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  6. #26
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    Immagino la mattina tutti morti vero Roberto? Un esempio una volta mi sono scordato di mettere un beverino per un giorno e mezzo ad una gabbia di novelli immaginavo di trovarli tutti morti invece ci credete che quando gli ho messo l'acqua neanche sono andati a bere.
    P.S. un personatus ha girato dalle parti della mia casa per un mese (abito a Roma non in Tanzania o Kenia) mangiando briciole che scovava seguendo i passeri (scena vista con i miei occhi) e bevendo chissà dove e quando....

  7. #27

    capiamoci

    Una cosa è la logica, una cosa sono le leggi, non sempre l'una convive con l'altra; la legge applicata, stabilisce le caratteristiche generiche di contenitori di trasporto. Non fa distinzione tra animali da reddito o pappagalli o canarini. Quando si fa riferimento a specie particolari viene fatta precisa menzione. Infatti ci sono disposizioni specifiche per equidi, per maiali, per ovini, per caprini o bovini.
    Unici animali che non sottostanno a questo decreto, sono quelli trasportati verso veterinari, quelli di proprietà (nelle quantità stabilite) e altre specificate.
    .

    Liberi di comportarvi nel modo che ritenete più opportuno, ma le regole sono scritte.
    Per cambiare una Legge bisogna farne un'altra.
    Marco Congiu


  8. #28
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    Difatti la contestazione non era rivolta alle leggi ma chi le scrive che spesso dimostra incompetenza in questo campo ed allora si fa tutto un calderone. Ma quei camion che trasportano maiali o pecore che spesso vedo in autostrada ammassati uno sull'altro sono esenti? Non mi sembra che ci sia ne da bere ne da mangiare, viaggiano sotto il sole per ore se non per giorni se vengono dall'estero, arrivano ai macelli con le carni infette per lo stress e noi ce li mangiamo. Per loro che regole ci sono?

  9. #29
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    Quote Originariamente inviata da marcongiu Visualizza il messaggio
    capiamoci

    Una cosa è la logica, una cosa sono le leggi, non sempre l'una convive con l'altra

    (...)
    Purtroppo, direi.


    Come dice Orazio, il problema non sono le leggi ma chi le scrive senza averne le competenze.
    Con il paradosso che allevatori esperti ed amanti dei propri animali vengano sanzionati perchè non trasportano i loro volatili secondo le norme legali sì, ma non corrette.

    Ora, chi legge questa discussione tragga le proprie conclusioni poichè ha tutti gli elementi per farlo: quali sono le norme legislative, quali sono dei buoni comportamenti ecc. ecc.

    Personalmente, quando dovrò trasportare i miei uccelli, darò la priorità alla loro sicurezza e al loro benessere piuttosto che a leggi stupide.
    E spero solo di non venire fermato dal burocrate di turno.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  10. #30
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    Difatti Roberto
    credo che ogni allevatore abbia sensibilità negli spostamenti anche perchè quando li compie è per andare ad esporre in mostra oppure per cederli.E che si espone o cede se arrivano maciullati per l'ammassamento, sporchi, gonfi per la mancanza di cibo e acqua. Io quando li sposto uso la massima accortezza e tutto questo prima che me lo imponesse la legge. Ma il dubbio rimane sempre chi controlla i carri di maiali, pecore oppure i trasportini dei grossisti? Forse in quel caso entrano in gioco interessi economici?......

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