L'alimentazione dell'ondulato
L'ondulato è essenzialmente un uccello granivoro, quindi la base della sua alimentazione deve essere costituita da semi miscelati in giusta misura.
Secondo, T.G. Taylor, autore di un libro sull'alimentazione del pappagallino ondulato l'errore commesso nel passato da molti allevatori era di non curare particolarmente l'alimentazione, convinti che l'ondulato non avesse particolari esigenze alimentari.
Oggi si può affermare che allevare ondulati comporta delle difficoltà ben maggiori che allevare canarini, difficoltà dovute principalmente a due fattori;
1 ) riuscire ad avere le femmine per il periodo riproduttivo in perfetta forma e ambientate almeno da un paio di anni in allevamento.
2 ) curare particolarmente l'alimentazione dei riproduttori e in special modo delle femmine; non solo durante il periodo riproduttivo ma durante tutto il corso dell'anno.
Dagli scritti dell'esperto inglese “G.T. Taylor” si può riassumere un programma alimentare da seguire durante tutto il corso delI'anno.

PREPARAZIONE ALLE COVE:

Fare svernare in voliere separate i pappagallini divisi per sesso. Le voliere debbono contenere pochi posatoi in modo da consentire ai pappagallini di fare esercizio di volo. Le femmine al fine di evitare che depongano uova con gusci deboli, debbono avere sempre a disposizione del grit.
Durante questo periodo bisogna abituare le femmine ad appetire il pastoncino da impiegare durante lo svezzamento dei piccoli.
Per convincere le femmine a cibarsi del pastoncino è consigliabile amalgamarlo con semi graditi agli ondulati come l'avena il panico o i semi di girasole. I1 pastoncino lo si può preparare in svariate maniere, se è appetito và bene anche quello usato per i canarini, in quanto è errato affermare che l'ondulato gradisce solo pastoncini secchi, questo varia a seconda dei gusti delle varie nutrici, e perciò stà all'allevatore conoscere le esigenze dei suoi riproduttori sperimentando nel periodo invernale i vari pastoncini più o meno secchi. In questo periodo ai maschi bisogna somministrare a giorni alterni dei complesi vitaminici contenenti della vitamina E. e abituarli a cibarsi di semi germinati, molto utili sia come preparazione alle cove, per il lorocontenuto di vitamina E. sia durante l'allevamento dei nidiacei sono i semi di grano germinati.
Nel corso della stagione invernale al fine di non consentire ai pappagallini di ingrassare eccessivamente è bene alimentarli con una miscela che contenga almeno 80% di scagliola e il 30% di panico, solo se i soggetti debbono svernare all'aperto a temperatura vicina allo O° si può aggiungere alla sudetta miscela una quantità di semi grassi come il niger o aItri nella giusta proporzione che deve non superare ad ogni modo il 20-25% del]a misceIa.





ALLEVAMENTO DEI NIDIACEI:

SoIo se i pappagaIIini durante i mesi invernaIi hanno avuto una adeguata preparazione per la riproduzione, verso febbraio le femmine inizieranno a deporre le uova, nel periodo della deposizione bisogna iniziare a somministrare iI pastoncino che servirà per lo svezzamento dei nidiacei. Durante l'allevamento dei piccoli la miscela che si somministra ai pappagallini deve contenere anche semi grassi, come il niger e I'avena, sempre però in giuste misure. In questo periodo la miscela dovrebbe essere così composta:

Scagliola 50 % Panico 20 % Niger 15% Avena 15%

MUTA DEI NOVELLI E DEI RIPRODUTTORI:

Durante la muta i novelli che si è intenzionati a presentare alle esposizioni debbono essere abituati alla gabbia da esposizione e fatti mutare in gabbie che non contengono più di 2-3 soggetti al fine di evitare che si sciupino il piumaggio; durante questo periodo tutti i soggetti sia novelli che i vecchi riproduttori debbono essere alimentati con una miscela che contenga 80% o il 90% di scaglio la, i semi grassi e oleosi non vanno somministrati nel corso della muta, e vanno sostituiti con frutta e verdura che va introdotta nella gabbia in piccole quantità giornaliere.

MANTENIMENTO A RIPOSO NEI MESI INVERNALI

Nei mesi invernali i pappagallini che non si intende esporre alIe mostre vanno fatti svernare in voliere divisi per sesso e alimentati con una miscela molto ricca di scagliola Solo con un adeguato mantenimento nei periodi che precedono le cove si potrà avere dai propri pappagallini dei buoni risultati durante le cove.

R.Pittalunga