Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: L'allevamento dell'ondulato

  1. #11
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    La bandiera di Dingopes

    L'avatar di Dingopes
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    Molto interessante, non lo sapevo!
    Silvia
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  2. #12
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    Quote Originariamente inviata da Sara Mandora Visualizza il messaggio
    scusate se vado off topic [[//]*[[//]*
    a me è stato detto che per esempio i pappagalli si agitano vedendo il colore bianco perchè in natura praticamente non esiste , e leggermente anche con il rosso . e vero ??
    Quando vado in allevamento per dare da mangiare molto spesso ho una T-shirt bianca e non succede nulla.
    Come sarebbe che il bianco in natura non esiste? E i Cacatua bianchi? E la neve?

    Se il rosso li agita, pensa al maschio degli Ecletti, che la femmina è rossa, che vitaccia...

    A Matteo non so rispondere, perchè non ho indumenti gialli (ma come ti vesti?)
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  3. #13
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    L'avatar di Pierluigi d'Amore
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    Invece nel mio caso,i miei pappagalli "impazziscono" quando mi avvicino a loro con qualsiasi cosa di colore bianco.
    Mi é capitato sia con l'abbigliamento che con uno zaino,ma il "top" sono le sportine di plastica bianca.....in particolar modo,quelle che fanno "rumore".
    LA LIBERTA' DI FARE QUELLO CHE DICE IL CUORE,SENZA IMPEDIMENTI O COSTRIZIONI E' UNA DELLE PRIORITA' DELLA VITA.


    R.A.E. 0018 / A.O.E. SV 615

  4. #14
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    Ritornando agli ondulati, come dice giustamente Roberto, essendo animali provenienti da ambienti desertici non amano molto l'acqua e fare il bagno. Amano però strofinarsi nell'erba umida e ho letto che moltopiù facilmente prendono il bagno strofinandosi su una spugna imbevuta d'acqua magari di colore verde. Capita pure che lo facciano e questo l'ho visto su foglie di lattuga umide.

  5. #15
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    Quote Originariamente inviata da Roberto Giani Visualizza il messaggio
    Quando vado in allevamento per dare da mangiare molto spesso ho una T-shirt bianca e non succede nulla.
    Come sarebbe che il bianco in natura non esiste? E i Cacatua bianchi? E la neve?

    Se il rosso li agita, pensa al maschio degli Ecletti, che la femmina è rossa, che vitaccia...

    A Matteo non so rispondere, perchè non ho indumenti gialli (ma come ti vesti?)
    Da simpson!


    Parrocchetti e pappagalli di piccola media taglia

    ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA EUROPEA
    R.A.E.41

  6. #16
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    La bandiera di Dingopes

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    Quote Originariamente inviata da orazio Visualizza il messaggio
    Ritornando agli ondulati, come dice giustamente Roberto, essendo animali provenienti da ambienti desertici non amano molto l'acqua e fare il bagno. Amano però strofinarsi nell'erba umida e ho letto che moltopiù facilmente prendono il bagno strofinandosi su una spugna imbevuta d'acqua magari di colore verde. Capita pure che lo facciano e questo l'ho visto su foglie di lattuga umide.

    Effettivamente mi ricordo che quando ero piccola e avevamo le cocorite in casa, mia madre gli metteva una grande foglia d'insalata bagnata e loro ci facevano il bagno.
    Silvia
    R.N.A. 18ML


  7. #17
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    ritornando all'alimentazione,
    io gli offro un misto della na......l con avena miglio panico ecc e poi gli offro spighe di panico, pastoncino marbido o secco che sia,ed estrusi e noto che la maggior parte dopo un inizio poco appetto,bhè preferiscono di gran lunga gli estrusi, poi il pastoncino, poi le spighe ed alla fine il misto, credo che da una parte possa essere una buona cosa xkè gli estrusi sono un alimento più bilanciato, che dite??

  8. #18
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    Il Locale D'allevamento - Suggerimenti

    IL LOCALE D'ALLEVAMENTO - SUGGERIMENTI
    Di Terry & Clare Pilkington



    I locali d'allevamento in cui riprodurre gli Ondulati, subiscono gli adattamenti richiesti necessariamente dall'allevatore, possono variare dal semplice scantinato equipaggiato da attrezzature all'avanguardia, aun locale spazioso fornito di semplici gabbiette in rete metallica.
    Tra questi due estremi possiamo riscontrare un infinità di evoluzioni, come ad esempio: un sistema di abbeveratoi automatici regolati da una valvola che a sua volta regola il flusso dell'acqua, con possibilità di gestione del caldo\freddo, pavimenti e pareti piastrellati, etc.
    L'esperienza accumulata nel corso degli anni dagli allevatori, ha permesso di capire quali sono le vere necessità di un moderno e funzionale allevamento destinato alla riproduzione e mantenimento dell'Ondulato Inglese da esposizione.

    Innanzi tutto, noi raccomandiamo di costruire il locale all'ombra di un boschetto, o almeno di qualche grosso e frondoso albero, afinchè l'ambiente non sia eccessivamente riscaldato durante i mesi estivi; dovra' inoltre essere impermeabile all'acqua, permettere una buona illuminazione ed essere ventilato.
    L'interno dell'edificio, dovrà essere rivestito, dove possibile, da un isolamento di fibra di vetro e rivestito con pannellidi legno truciolato laminato.
    Una buona partenza, sarebbe un locale in cui si possano stare comodamente da nove a dodici gabbie da cova, più uno spazio per il deposito semi e attrezzature varie.
    Quando iniziai ad allevare, possedevo solamente un piccolo capanno da giardino, di quelli comunemente usati per riporvi le attrezzature da giardinaggio, che convertii in "stanza per uccelli" aggiungendo una piccola voliera.
    Nei riguardi delle voliere, io e mia moglie siamo concordi nell'affermare che sono essenziali per ottenere la perfetta condizione riproduttiva degli Ondulati, e quindi le consigliamo anche a chi possiede un piccolo locale.
    Durante il corso degli anni, abbiamo ampliato il nostro aviario almeno cinque volte, portandolo all'attuale configurazione che comprende tre diversi locali collegati con un corridoio in cui sono ospitate novantaquattro gabbie da cova convenzionali (24 ft x 18 ft x 15 ft) e dodici di misura più piccola (gabbie originali inglesi del 1966).

    Le "scatole nido" usate da noi non sono troppo grosse , perchè essendo appese all'esterno delle gabbie, rischiamo di urtarle durante le mansioni varie di routine (Cambio cibo, semi etc.).
    La misura delle gabbie non influisce sulla fecondità degli Ondulati, e la prova consiste proprio dal fatto che anche noi facciamo uso di un certo numero di alloggi da cova di piccole dimensioni.

    Il segreto di una buona riproduzione, consiste nel riuscire a far raggiungere dagli uccelli la perfetta condizione riproduttiva prima di esser messi in coppia, e questo si può ottenere grazie alle voliere esterne e/o interne, in cui noi poniamo tutti i nostrI Ondulati durante l'intero arco dell'anno, tranne per quei soggetti destinati alle esposizioni o alla riproduzione.

    Un vecchio detto dice: se si riesce ad ottenere dagli uccelli una buona condizione, essi si riprodurranno in una scatola di scarpe.

    Noi non siamo d'accordo con quegli allevatori che continuano a promuovere le gabbie spaziose come unico indice di successo nella riproduzione di Ondulati di qualità, il solo suggerimento che possiamo dare al riguardo, consiste nel fatto che ogni allevatore deve mettere a disposizione dei suoi uccelli il meglio che le sue possibilità gli permettono, e dello spazio a sua disponibilità.
    E' dovere dell'allevatore fare in modo che i suoi soggetti possano produrre novelli di qualità da utilizzare nella stagione seguente, e magari anche un "Best in Show"; e per far questo, poco importa se le gabbie da cova sono nove oppure novantaquattro.

    Nel nostro aviario, noi abbiamo a disopsizione ben cinque voliere interne, ma ognuno può adottare il proprio modesto locale di allevamento in base al terreno disponibile.

    Visitando molti allevamenti, sono giunto alla conclusione che non vi e' bisogno del miglior aviario per ottenere dei "Campioni", bastano semplicemente sei soggetti dotati di buona genetica e abilità individualmente dell'allevatore che li gestisce.

    Noi abbiamo visto alcuni dei migliori Campioni Britannici uscire dalle stanze d'allevamento più povere e questa è la vera essenza dell'hobby, dobbiamo produrre ondulati di qualità, non ci deve importare da dove questi vengano fuori.

    La vera soddisfazione sta nell'ottenere un uccello vincente non nel possedere l'aviario migliore, anche se non è un peccato averlo.
    Se uno può permettersi l'uno e l'altro dipende tutto dalla preferenza individuale e/o dalle circostanze.

    Ponendo termine a questo piccolo articolo, mi rivolto ancora una volta al principiante.

    Il segreto del successo dipende da pochi e semplici fattori:
    1) La linea di uccelli con i quali si inizia ad allevare.
    2) Un efficiente sistema di gestione dell'aviario.
    3) Cercare di conoscere gli Ondulati attraverso libri, riviste, mostre e le varie conferenze a tema.
    L'ingrediente principale, la DEDIZIONE.


  9. #19
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    Allevare Ondulati: spazio necessario in gabbie e voliere

    Spazio necessario in Gabbie e Voliere


    Molti si domanderanno più o meno quali gabbie sono adatte più o meno ai nostri ondulati in periodo di cova; oppure quanto spazio minimo hanno bisogno per riprodursi.

    Dobbiamo considerare che un ondulato è lungo circa 21 cm, ergo una gabbia dovrebbe essere alta almeno minimo 30\40 cm per consentire durante la cova di non strusciare la coda sul fondo e viceversa si stare attaccati con la testa al soffitto della medesima.
    Per quanto riguarda la lunghezza è ottimale 60 cm con una profondita' di 30 come minimo; la distanza dai posatoi in gabbia sarà proporzionata nel permettere all'ondulato di eseguire dei piccoli voli, ma facendo attenzione a distanziare i posatoi dalla pareti laterali in quanto una vicinanza eccessiva potrebbe influire sull'accoppiamento dell'animale.


    Altra cosa essenziale in una gabbia da riproduzione sono i posatoi, intesi come forma e materiale.
    Dei posatoi troppo grossi o troppo sottili inciderebbero sull'esito dell'accoppiamento, in quanto la femmina non riuscirebbe certo a tenere il peso del maschio durante la copula.
    Quindi il fabbisogno di avere un posatoio stabile e fisso è a dir poco essenziale.

    Il legno è il miglior materiale, in quanto la plastica tende a creare una carica batterica troppo elevata che inciderebbe anche sulla salute delle zampette dei nostri amici.

    Fig.1


    Fig.2


    Il posatoio dovrebbe essere come nella figura 2 nelle gabbie da cova, una forma quadrangolare, per garantire una presa maggiore per quanto riguarda l'accoppiamento, l'allevatore esperto sà che sottovalutando il problema posatoi, potrebbe incappare in covate "chiare", data ovviamente dall'insuccesso dell'accoppiamento.

    I posatoi in figura 1 sono il tipo errato da introdurre nelle gabbie cova; eccezionalmente in voliera possono essere inseriti ( a parte per chi usa i posatoi a rastrelliera) garantendo all'animale una presa sempre differente non stressandone l'articolazione.

    In voliera invece , è bene garantire una certa distanza minima di sicurezza tra gli Ondulati, questo per non permettere mai il sovraffollamento e quindi litigi che potrebbero concludersi in spiacevolissimi episodi.
    Ricordiamoci che la distanza ideale per mantenere i nostri pappagallini tranquilli e' di 15 cm l'uno con l'altro.


    Questo esempio è validissimo, realizzabile e funzionale, per l'ottimo posatoio a "rastrelliera" da sistemare esclusivamente in VOLIERA.

  10. #20
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    L'avatar di Enzo Patané
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    Complimenti Davide, trattazione completa ed utilissima.
    Grazie.
    //[[]]

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

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