Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Preparazione alla riproduzione Agapornis Fischer

  1. #11
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    Grazie della risposta...
    Non ho nessun altro animale in casa e i miei pappagalli stanno sempre nel solito posto.
    Che pastone mi consigli? Io o sempre dato quello giallo ma a quanto pare tu mi stai dicendo che è inutile...
    Poi so che durante la cova si deve mettere a disposizione una vaschetta d'acqua nella gabbia in modo che i pappagalli umidifichino il nido per favorire la schiusa, è vero?
    Poi so che come "materiale" da mettere a disposizione ai pappagalli per far il fondo del nido, è l'ulivo. E' vero? Nel caso è vero, devo metterlo in un punto della gabbia per poi farglielo sistemare a loro? Lascio anche le foglie o solo i rametti?
    Posso mettergli a disposizione anche la yuta? L'anno scorso ho messo del fieno ma se lo mangiavano...

  2. #12
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    Il pastoncino giallo profumato che ci piace tanto (a noi) è appetibile per loro perché molto grasso, infatti le cose più grasse sono sempre le più appetibili ma non è indicato per l'allevamento men che meno dei pappagalli. Ci sono tanti pastoncini validi in commercio, alcuni indicati proprio per parrocchettie agapornis, personalmente uso il Quiko ma quando si parla di prodotti di qualità l'uno vale l'altro in un certo senso, anche perché vengono tutti corretti e personalizzati dall'allevatore che ne fa delle aggiunte proteiche nel periodo di allevamento, e magari di calcio, lasciandolo "liscio" nel periodo muta.

    Per l'imbottitura del nido, avevo letto di tutto ma non come unica soluzione, dal fieno ai rami di salice foglie incluse a rami sempre abbastanza "flessibili" per permettere ai pappagalli di costruirsi il nido senza problemi, ma dell'ulivo dove ne hai sentito parlare?? Certo dunque che il nido se lo faranno loro, almeno, è naturale, magari come lo farai tu a loro potrebbe anche non piacere, quindi rifiutarlo.

    Un consiglio, perché vedo che sei un po' asciutto di informazioni al riguardo: quando c'è qualcosa che ti interessa, in questo caso una specie animale, compra magari un libro o cerca su internet le informazioni base per poter intraprendere le esperienze di cova, perché già l'alimentazione stessa nel periodo di cova deve essere ricca e varia soprattutto.

    Vai su google per esempio e scrivi "allevare agapornis fischeri" leggi quel che trovi poi se avrai dubbi vieni qui e chiedi pure.

  3. #13
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    Gabriele, come dice Davide...vedo che sei un pò asciutto, anzi direi proprio a secco di informazioni.
    Però ad essere sincero, questa sezione è piena di informazioni ed esperienze di allevamento sugli Agapornis in genere, e anche nello specifico sui Fischeri, basterebbe un pò di buona volontà da parte tua per cercare e informarti.

    Nel post di aperetura dici di aver già tentato la riproduzione di questa coppia, e che i piccoli siano stati mangiati, sinceramente è la prima volta che sento una cosa del genere e personalmente non mi è mai successo, nemmeno con le coppie meno esperte, semmai qualche uovo buttato fuori dal nido, o uova non covate, ma mai l'uccisione e addirittura il cannibalismo dei pulli, nemmeno quelli morti.
    Possiamo del tutto escludere che il loro nido siua stato depredato da un topo? O da un altro animale?
    Questo spiegherebbe molte cose, ma per prenderlo in considerazione bisognerebbe capire dove è posta la gabbia che ospita la tua coppia.
    Inoltre, finora, che tipo di nido hai messo a loro disposizione?
    Per i Fischeri ci vorrebbe una cassetta in legno, a sviluppo orizzontale, più o meno come questa:

    le misure saranno all'incirca: 25 x 20 x 15. (leggermente più grande, o leggermente più piccola dovrebbe andar bene ugualmente)
    All'interno del nido io uso predisporre un strato di truciolo (naturale non aromatizzato) ed un pò di fieno per conigli, ma alla coppia vanno messi a disposizione dei rametti o altro materiale vegetale, per esempio:
    rametti di ulivo, comprese le foglie;
    rametti di salice, comprese le foglie;
    foglie di palma;
    erba con fusto;
    avendo cura di prelevarli in zone prive di pesticidi o dove non cè molto transito di automobili, e animali quali cani e gatti.
    Non va bene invece la juta, e tutto quello che di solito si da ai fringillidi e agli estrildidi.
    Loro porteranno all'interno del nido questo materiale, costruendo un giaciglio più o meno elaborato, in cui ricaveranno una conca (o camera di cova).
    Una volta che avranno preparato il nido è meglio lasciarli tranquilli, controllando solo una volta al giorno se abbiano deposto e se le uova siano integre (ricorda che gli Agapornis depongono a giorni alterni).
    Quando inizieranno a deporre sarà difficile farli uscire dal nido, per controllare, ma a volte basta bussare un pò sul legno, oppure schiudere leggermente il coperchio, ma in ogni caso sono operazioni da svolgere con la massima cautela.
    La cova inizierà più o meno dal 3° uovo deposto, e le uova possono essere variare da 5 a 8, la schiusa avverà più o meno al 23° giorno di cova, ma potrebbero volercene anche 25/26 o più.
    Se avrai l'accortezza di farli riprodurre dall'autunno, stagione più propizia, non dovrai preoccuparti di mettere il bagnetto o altri escamotage per far schiudere le uova, alle nostre latitudini cè già l'umidità sufficiente perchè ciò avvenga, in ogni caso loro si regoleranno da soli, attingendo all'acqua del beverino. Il bagno puoi metterlo, ma non stressarti/stressarli più di tanto.

    Per l'alimentazione, di base vanno bene:
    misto per inseparabili (di buona marca);
    pastoncino all'uovo per parrocchetti (a grana grossa) (alcuni contengono anche miele, gaberetti, pezzetti di frutta),
    io unisco il pastoncino all'uovo insieme a quello alla frutta per uccelli frugivori;
    qualche pezzo di frutta o di verdura (ben lavata e asciugata) una o due volte la settimana (evita lattuga e simili, perchè troppo lassativa).
    Cè anche chi da semi germinati, legumi bolliti, cus cus, misto per colombi bollito, grano germinato, pane secco.....ma anche senza si possono ottenere dei buoni risultati.
    Metti nella gabbia un blocchetto di sali minerali.

    Se posso darti un consiglio, lascia perdere per il momento i tuoi propositi di allevare qualche pullo allo stecco, non è una cosa facile, e data la tua scarsissima esperienza lo riterrei molto rischioso.
    Intanto concentrati sulla riproduzione della tua coppia, falla portare a termine da loro, così capirai quali sono i tempi che occorrono ad un inseparabile per arrivare al completo sviluppo, e all'indipendenza.
    Fra un paio di anni, quando avrai ottenuto un paio di nidiate a stagione, potrai cimentarti anche con l'allevamento allo stecco, ma adesso direi proprio di no, anche perchè ci vogliono attrezzature e alimenti specifici, ed un pappagallino non è come un canarino, non basta alimentarlo, richiede cure e attenzioni costanti, pena la sua infelicità.

    PS....ricorda che l'Agapornis Fischeri, comunemente chiamato Inseparabile di Fischer, è una specie soggetta alla normativa CITES, si possono mettere in riproduzione solo esemplari di cui si può dimostrare la provenienza (tramite fattura o scontino d'acquisto, o foglio di cessione), le nascite andranno comunicate all'Ufficio CITES territoriale, tramite apposita modulistica, entro 10 giorni dalla schiusa.
    I piccoli andranno preferibilmente anellati, e nel caso ceduti con apposita documentazione.
    Ultima modifica di Fabio Musumeci; 13-11-12 a 08: 35
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  4. #14
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    Davide, a dirla tutta, visto che ne fai riferimento in diverse discussioni, purtroppo la maggior parte dei pastoncini in commercio è gialla e più o meno profumata (aromatizzata), non cè ne un tipo incolore e inodore, l'importante è rivolgeri alle migliori marche, avendo cura di scegliere quello con la granulometria e la percentuale di proteine più adeguato alla specie che si alleva, anche in base al periodo dell'anno, magari orientandosi sui prodotti dall'aspetto e odore naturali.
    Forse tu ti riferisci a quello giallo....ma proprio GIALLO-GIALLO, unto e bisunto, quasi fluorescente e aromattizzato alla vaniglia (o limone, nemmeno si capisce), quello si che non va bene, al pari di tanti prodotti da banco venduti più per il ludibrio dell'acquirente, che per le esigenze degli animali.
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  5. #15
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    Quote Originariamente inviata da Fabio Musumeci Visualizza il messaggio
    Gabriele, come dice Davide...vedo che sei un pò asciutto, anzi direi proprio a secco di informazioni.
    Però ad essere sincero, questa sezione è piena di informazioni ed esperienze di allevamento sugli Agapornis in genere, e anche nello specifico sui Fischeri, basterebbe un pò di buona volontà da parte tua per cercare e informarti.

    Nel post di aperetura dici di aver già tentato la riproduzione di questa coppia, e che i piccoli siano stati mangiati, sinceramente è la prima volta che sento una cosa del genere e personalmente non mi è mai successo, nemmeno con le coppie meno esperte, semmai qualche uovo buttato fuori dal nido, o uova non covate, ma mai l'uccisione e addirittura il cannibalismo dei pulli, nemmeno quelli morti.
    Possiamo del tutto escludere che il loro nido siua stato depredato da un topo? O da un altro animale?
    Questo spiegherebbe molte cose, ma per prenderlo in considerazione bisognerebbe capire dove è posta la gabbia che ospita la tua coppia.
    Inoltre, finora, che tipo di nido hai messo a loro disposizione?
    Per i Fischeri ci vorrebbe una cassetta in legno, a sviluppo orizzontale, più o meno come questa:

    le misure saranno all'incirca: 25 x 20 x 15. (leggermente più grande, o leggermente più piccola dovrebbe andar bene ugualmente)
    All'interno del nido io uso predisporre un strato di truciolo (naturale non aromatizzato) ed un pò di fieno per conigli, ma alla coppia vanno messi a disposizione dei rametti o altro materiale vegetale, per esempio:
    rametti di ulivo, comprese le foglie;
    rametti di salice, comprese le foglie;
    foglie di palma;
    erba con fusto;
    avendo cura di prelevarli in zone prive di pesticidi o dove non cè molto transito di automobili, e animali quali cani e gatti.
    Non va bene invece la juta, e tutto quello che di solito si da ai fringillidi e agli estrildidi.
    Loro porteranno all'interno del nido questo materiale, costruendo un giaciglio più o meno elaborato, in cui ricaveranno una conca (o camera di cova).
    Una volta che avranno preparato il nido è meglio lasciarli tranquilli, controllando solo una volta al giorno se abbiano deposto e se le uova siano integre (ricorda che gli Agapornis depongono a giorni alterni).
    Quando inizieranno a deporre sarà difficile farli uscire dal nido, per controllare, ma a volte basta bussare un pò sul legno, oppure schiudere leggermente il coperchio, ma in ogni caso sono operazioni da svolgere con la massima cautela.
    La cova inizierà più o meno dal 3° uovo deposto, e le uova possono essere variare da 5 a 8, la schiusa avverà più o meno al 23° giorno di cova, ma potrebbero volercene anche 25/26 o più.
    Se avrai l'accortezza di farli riprodurre dall'autunno, stagione più propizia, non dovrai preoccuparti di mettere il bagnetto o altri escamotage per far schiudere le uova, alle nostre latitudini cè già l'umidità sufficiente perchè ciò avvenga, in ogni caso loro si regoleranno da soli, attingendo all'acqua del beverino. Il bagno puoi metterlo, ma non stressarti/stressarli più di tanto.

    Per l'alimentazione, di base vanno bene:
    misto per inseparabili (di buona marca);
    pastoncino all'uovo per parrocchetti (a grana grossa) (alcuni contengono anche miele, gaberetti, pezzetti di frutta),
    io unisco il pastoncino all'uovo insieme a quello alla frutta per uccelli frugivori;
    qualche pezzo di frutta o di verdura (ben lavata e asciugata) una o due volte la settimana (evita lattuga e simili, perchè troppo lassativa).
    Cè anche chi da semi germinati, legumi bolliti, cus cus, misto per colombi bollito, grano germinato, pane secco.....ma anche senza si possono ottenere dei buoni risultati.
    Metti nella gabbia un blocchetto di sali minerali.

    Se posso darti un consiglio, lascia perdere per il momento i tuoi propositi di allevare qualche pullo allo stecco, non è una cosa facile, e data la tua scarsissima esperienza lo riterrei molto rischioso.
    Intanto concentrati sulla riproduzione della tua coppia, falla portare a termine da loro, così capirai quali sono i tempi che occorrono ad un inseparabile per arrivare al completo sviluppo, e all'indipendenza.
    Fra un paio di anni, quando avrai ottenuto un paio di nidiate a stagione, potrai cimentarti anche con l'allevamento allo stecco, ma adesso direi proprio di no, anche perchè ci vogliono attrezzature e alimenti specifici, ed un pappagallino non è come un canarino, non basta alimentarlo, richiede cure e attenzioni costanti, pena la sua infelicità.

    PS....ricorda che l'Agapornis Fischeri, comunemente chiamato Inseparabile di Fischer, è una specie soggetta alla normativa CITES, si possono mettere in riproduzione solo esemplari di cui si può dimostrare la provenienza (tramite fattura o scontino d'acquisto, o foglio di cessione), le nascite andranno comunicate all'Ufficio CITES territoriale, tramite apposita modulistica, entro 10 giorni dalla schiusa.
    I piccoli andranno preferibilmente anellati, e nel caso ceduti con apposita documentazione.
    Ti ringrazio mi hai davvero aperto gli occhi!!!
    Riguardo il cites: Quando ho comprato gli agapornis(da un allevatore del paese) mi è stato rilasciato il cites di entrambi gli esemplari. In più questi miei agapornis sono anche anellati. Diciamo che sono in regola al momento :D
    A quanto ho capito quindi devo anellare e certificare i futuri piccoli? Devo separarli dai genitori(specialmente durante il periodo di riproduzione) in gabbie differenti per evitare brutte sorprese?

  6. #16
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    I figli vanno separati dai genitori solo quando saranno diventati completamente indipendenti, per esperienza personale ti posso dire che i Fischeri sono molto tolleranti con i loro piccoli, anche quando saranno già grandicelli li accetteranno nel nido.
    Però per una buona riuscita della successiva covata, è meglio levare i piccoli prima che nascano i fratellini.
    I novelli vanno messi in gabbie molto ampie, in cui possono esercitarsi al volo e sviluppare la muscolatura, io uso dei gabbioni e delle volierette, in cui metto dei rami e delle corde, che valgono sia come posatoi che come giochi antistress.
    Per capire a che livello di sviluppo siano i piccoli, un buon metodo è quello di osservare il loro becco, quando esso sarà diventato quasi dello stesso colore degli adulti, rinforzando il rosso e perdendo quasi del tutto il nero, potranno essere cambiati di gabbia.
    Se però sono dei soggetti mutati la cosa diventa più complicata, ma te ne accorgerai lo stesso quando saranno capaci di nutrirsi in autonomia.
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  7. #17
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    Quote Originariamente inviata da Fabio Musumeci Visualizza il messaggio
    Davide, a dirla tutta, visto che ne fai riferimento in diverse discussioni, purtroppo la maggior parte dei pastoncini in commercio è gialla e più o meno profumata (aromatizzata), non cè ne un tipo incolore e inodore, l'importante è rivolgeri alle migliori marche, avendo cura di scegliere quello con la granulometria e la percentuale di proteine più adeguato alla specie che si alleva, anche in base al periodo dell'anno, magari orientandosi sui prodotti dall'aspetto e odore naturali.
    Forse tu ti riferisci a quello giallo....ma proprio GIALLO-GIALLO, unto e bisunto, quasi fluorescente e aromattizzato alla vaniglia (o limone, nemmeno si capisce), quello si che non va bene, al pari di tanti prodotti da banco venduti più per il ludibrio dell'acquirente, che per le esigenze degli animali.
    Sì Fabio, mi riferivo a quella fetenzia lì che vendono anche sfuso, e che fino a 10 anni fa era l'unico, e sottolineo l'unico pastoncino, ad essere venduto in sacchi da 20 kg di plastica ai rivenditori.

    Pensa che quando avevo 10 anni, ero attratto da quei pastoncini specie quello rosso che aveva un profumo di anguria e un colore rosso intenso, alcuni profumavano di limone è vero, altri invece con una lieve essenza di vaniglia ma un forte profumo di pan di spagna immerso nel VOV, quel liquore a base di uovo, e se lo spargevi di notte lungo la carreggiata faceva da catarifrangente. LOL


    Purtroppo Fabio questa miriade di prodotti commerciali non mi attirano più da anni, non li noto neanche, pensa che io uso il Quiko attualmente che emana un odore di lievito e vitamine sintetiche; a dirla tutta è quasi disgustoso all'olfatto. Ironia della sorte, è uno dei migliori pastoncino commerciati in Italia, altrimenti dovrei ordinarli all'estero ma non vedo la necessità, per me i pastoncini sono una base energetica di sfarinato da usare insieme ad altri integratori naturali, semi ammollati, verdure macinate e proteine animali che (per la specie che alleva) spesso superano in periodo cova ed allevamento il 40% di proteine.
    Ultima modifica di Anonimo; 13-11-12 a 18: 51

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