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Discussione: iColibri o Uccelli Mosca (Pedro Cristina e Falco di palude

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    iColibri o Uccelli Mosca (Pedro Cristina e Falco di palude

    Appartengono all’Ordine degli Apodiformi (come i Rondoni), il loro nome deriva dal Latino (Apode – senza piedi, per via della brevità dei loro arti inferiori), ed alla famiglia numerosissima dei Trochilidi.
    Sono presenti con circa 300 specie, e sono caratterizzati in linea di massima dalle seguenti caratteristiche fisiche:



    Becco ricurvo e sottile atto alla suzione del nettare dei fiori di cui si nutrono, zampe corte, piumaggio dai colori sgargianti ed iridescenti; tale fenomeno ottico, è dato dalle microscopiche bolle d’aria che essi riescono a trattenere tra le piume, che si comportano come veri e propri prismi ottici catarifrangenti riflettendo la luce.



    Il loro Habitat è molto diversificato:

    Dalle catene montuose Andine al deserto, dalle foreste pluviali Amazzoniche ai ghiacciai d’alta quota.

    A tal proposito, alcune specie, si sono adattate perfettamente all’aria rarefatta delle alte quote e per aiutarsi in ciò ingeriscono sostanze vegetali che contengono broncodilatatori; in tal modo, irrorando maggiormente di sangue e per più tempo la zona bronco-polmonare, trattengono maggiormente l’ossigeno evitando il fenomeno dell’Alcalosi respiratoria
    Alcune specie riescono a raggiungere una frequenza di battiti alari di circa 80 battiti/sec., ed è una delle poche specie che riesce a librarsi in volo a fermo e l’unica che riesca a volare all’indietro. Il Colibrì, detto altresì “uccello-mosca”è un animale poligamo e si accoppia con diverse femmine, anche subito dopo l’accoppiamento. La femmina si occupa da sola della costruzione del minuscolo nido che imbottisce di fili d’erba e lanugine, nonché delle cure parentali alla prole. Le uova microscopiche di alcune specie, sono com’è facilmente intuibile le più piccole di tutto il regno degli uccelli e sono deposte in numero di due. I piccoli alla nascita sono delicatissimi, ma acquistano peso rapidamente grazie al nettare altamente calorico rigurgitato nella gola dalla madre.



    Fisiologia del movimento.

    Si definisce tale, la capacità comune a tutti gli esseri viventi di spostare il proprio corpo attraverso alcuni fenomeni chimici e/o meccanici derivati dalla combinazione o ri-combinazione ad esempio di cellule a cui si richiede energia per compiere tali movimenti. Poiché nelle cellule l’energia da ri-combinare viene fornita dall’assunzione degli alimenti, ecco che entra in gioco l’ATP o adenosintrifosfato. Le proteine di sintesi necessarie a tale scopo sono due essenzialmente; e a seconda della loro combinazione e della trasformazione dell’ATP in ADP avremo la produzione dell’energia e quindi della forza contrattile. La contrazione muscolare necessaria allo spostamento è data dalla combinazione miosina ed actina, la combinazione tra tubulina e chinesina, sottintende il trasporto vescicolare periferico, mentre quella tra dineina e tubulina contribuisce ai movimenti ciliari e flagellari di tutte le cellule eucariote. Questi ultimi movimenti negli animali superiori, sono importanti nei Colibrì (come del resto in tutti gli animali superiori), poiché le alte vie respiratorie essendo ricche di ciglia vibratili, favoriscono il movimento delle particelle di ossigeno assorbito, inibendo al contempo l’inalazione di particelle estranee che vengono ri-sospinte verso la faringe. E’ facile immaginare, quanto importante sia per i Colibrì, avere una corretta ossigenazione del sangue in funzione al dispendio di energie (ossidazione) che questi animali , per via del veloce e continuo battito delle ali consumano.



    Ovviamente non solo a questi, ma ad altri fenomeni è legato il movimento di questi animali che avviene all’interno delle loro cellule o degli organi interni : le correnti citoplasmatiche, il trasporto vescicolare come sopra accennato, inoltre come avviene durante la meiosi e la mitosi, i movimenti cromosomici; infine la frequenza respiratoria ed il battito cardiaco.



    Questo in parte ci fa comprendere, che è giocoforza necessario avendo un metabolismo molto, che i Colibrì si nutrano di frequente e con sostanze ipercaloriche affinché possano mantenersi in vita. Questi uccelli dal metabolismo quattro volte superiore ai piccoli roditori (fa eccezione il toporagno ( Sorex araneus ), di notte essendo pressoché inattivi, entrano in uno stato catabolico di torpore.



    Vediamo nello specifico, di entrare nella descrizione tassonomica di specie e genere di questi Trochilidi: sono sotto

    specificati in ordine alfabetico, i componenti della numerosissima” famiglia” dei Colibrì:

    Genere: Aglaiocercus

    Specie:

    Aglaiocercus coelestis

    Aglaiocercus kingi

    Aglaiocercus berlepschii


    Genere: Aglaeactis

    Specie:

    Aglaeactis cupripennis

    Aglaeactis castelnaudii

    Aglaeactis aliciae

    Aglaeactis pamela


    Genere: Antocephala

    Antocephala floriceps


    Genere: Augastes

    Specie:

    Augastes lumachella

    Augastates scutatus

    Augastes geoffroyi



    Genere: Avocettula

    Avocettula recurvirostris

    Genere: Agyrtria

    Specie:

    Agyrtria leucogaster

    Agyrtria versicolor

    Agyrtria franciae

    Agyrtria brevirostris

    Agyrtria candida

    Agyrtria rondoniae

    Agyrtria cyanocephala

    Agyrtria violiceps

    Agyrtria viridifrons





    Genere: Amazilia

    Specie:

    Amazilia amazilia

    Amazilia tzacatl

    Amazilia yucatanensis

    Amazilia rutilia

    Amazilia castaneiventris

    Amazilia alticola






    Nella foto: Amazilia yucatanensis


    Nella foto: Amazilia tzacatl


    Genere: Androdon

    Androdon aequatorialis


    Genere: Anthracothorax

    Specie:

    Anthracothorax nigricollis

    Anthracothorax prevostii

    Anthracothorax dominicus

    Anthracothorax viridis

    Anthracothorax mango

    Anthacothorax viridigula

    Anthracothorax veraguensis


    Genere: Anopetia

    Anopetia gounellei


    Genere: Archilocus

    Specie:

    Archilocus alexandri

    Archilocus colubris


    Genere: Adelomya

    Adelomyia melanogenys


    Genere: Atthis

    Specie:

    Atthis eloisa

    Atthis ellioti


    Genere: Boissonneaua

    Specie:

    Boissonneaua flavescens

    Boissonneaua matthewsii

    Boissonneaua jardini




    Genere : Chaetocercus

    Specie :

    Chaetocercus mulsant

    Chaetocercus bombus

    Chaetocercus heliodor

    Chaetocercus astreans

    Chaetocercus berlepschi

    Chaetocercus jourdanii



    Genere : Calliphlox

    Specie :

    Calliphlox mitchelii

    Calliphlox bryantae

    Calliphlox amethystina

    Calliphlox evelynae



    Genere: Calothorax

    Calothorax lucifer


    Genere : Calypte

    Specie :

    Calypte costae

    Calypte anna




    Genere : Campylopterus

    Specie :

    Campylopterus hemileucurus

    Campylopterus largipennis

    Campylopterus cirrochloris

    Campylopterus ensipennis

    Campylopterus curvipennis

    Campylopterus excellens

    Campylopterus rufus

    Campylopterus hyperythrus

    Campylopterus falcatus

    Campylopterus phainopeplus

    Campylopterus villaviscensio

    Campylopterus duidae





    Genere : Colibri

    Specie :

    Colibri thalassinus



    Colibri delphinae

    Colibri coruscans


    Colibri serrirostris



    Genere: Chalcostigma

    Specie:

    Chalcostigma ruficeps

    Chalcostigma olivaceum

    Chalcostigma stanleyi

    Chalcostigma heteropogon

    Chalcostigma herrani



    Genere: Chaetocercus

    Specie:

    Chaetocercus heliodor

    Chaetocercus mulsant



    Genere: Chrysolampis

    Chrysolampis mosquitus

    Genere: Chlorostilbon

    Specie:

    Chlorostilbon mellisugus

    Chlorostilbon notatus

    Chlorostilbon aureoventris

    Chlorostilbon canivetii

    Chlorostilbon russatus

    Chlorostilbon ricordii

    Chlorostibon auriceps

    Chlorostibon forficatus

    Chlorostibon assimilis

    Chlorostibon olivaresii

    Chlorostibon swainsonii

    Chlorostibon maugaeus

    Chlorostibon stenurus

    Chlorostibon alice

    Chlorostibon poortmanii


    Genere: Cyanophaia

    Specie:

    Cyanophaia bicolor

    Cyanophaia latirostris


    Genere: Cynanthus

    Specie:

    Cynanthus sordidus

    Cynanthus latirostris

    Genere: Chrysuronia

    Chrysuronia oenone

    Genere: Chalybura

    Specie:

    Chalybura urochrysia

    Chalybura buffonii

    Genere: Clytolaema

    Clytolaema rubricauda



    Genere: Coeligena

    Specie:

    Coeligena wilsonii

    Coeligena coeligena

    Coeligena lutetiae

    Coeligena iris

    Coeligena torquata

    Coeligena prunellei

    Coeligena inca

    Coeligena phalerata

    Coeligena bonapartei

    Coeligena helianthea

    Coeligena lutetiae

    Coeligena violifer

    Coeligena iride



    Genere: Doryfera

    Doryfera ludovicae

    Doryfera johannae



    Genere: Discosura

    Discosura conversii

    Discosura longicauda

    Genere: Damophila

    Damophila julie

    Genere: Doricha

    Specie:

    Doricha eliza

    Doricha enicura

    Genere: Eutoxeres

    Eutoxeres aquila

    Eutoxeres condaminii

    Genere: Eupetomena

    Eupetomena macrourus

    Genere: Eulampis
    Specie:

    Eulampis jugularis

    Eulampis holosericeus

    Genere: Elvira

    Elvira cupreiceps

    Elvira chionura

    Genere: Eupherusa

    Eupherusa eximia

    Eupherusa cyanophrys

    Eupherusa poliocerca

    Eupherusa nigriventris

    Genere: Ensifera

    Ensifera ensifera

    Genere: Eugenes

    Eugenes fulgens

    Genere: Eulidia

    Eulidia yarrellii

    Genere : Eriocnemis

    Specie:

    Eriocnemis derbyii

    Eriocnemis nigrivestis

    Eriocnemis vestitus

    Eriocnemis mosquera

    Eriocnemis luciani

    Eriocnemis godinii

    Eriocnemis cupreoventris

    Eriocnemis sapphiropygia

    Eriocnemis glaucopoides

    Eriocnemis alinae


    Genere : Florisuga

    Specie :

    Florisuga fuscus

    Florisuga mellivora

    Genere : Glaucis

    Glaucis hirsuta

    Glaucis aenea

    Genere : Goethalsia

    Goethalsia bella

    Genere : Goldmania

    Goldmania violiceps

    Genere: Haplophaedia

    Specie:

    Haplophaedia aureliae

    Haplophaedia assimilis

    Haplophaedia lugens

    Genere : Hylocharis

    Specie :

    Hylocharis sapphirina

    Hylocharis eliciae

    Hylocharis cyanus

    Hylocharis leucotis

    Hylocharis chrysura

    Hylocharis grayi

    Hylocharis xantusii




    Genere Heliodoxa

    Specie :

    Heliodoxa jacula

    Heliodoxa leadbeateri

    Heliodoxa rubinoides

    Heliodoxa imperatrix

    Heliodoxa aurescens

    Heliodoxa xanthogonys

    Heliodoxa schreibersii



    Genere: Hylonynpha

    Hylonynpha macrocerca


    Genere : Heliactin

    Heliactin bilopha



    Genere : Heliothryx

    Specie :

    Heliothryx barroti

    Heliothryx aurita


    Genere: Heliomaster

    Specie:

    Heliomaster longirostris

    Heliomaster costantii

    Heliomaster squamosus

    Heliomaster furcifer

    Genere: Klais

    Klais guimetii

    Genere: Lophornis

    Specie:

    Lophornis magnificus

    Lophornis chalybeus

    Lophornis ornatus

    Lophornis helenae

    Lophornis gouldii

    Lophornis brachylophus

    Lophornis delattrei

    Lophornis stictolophus

    Lophornis pavoninus

    Lophornis adorabilis

    Genere : Lafresnaya

    Lafresnaya lafresnay

    Genere :Lepidopyga

    Lepidopyga coeruleogularis

    Lepidopyga lilliae

    Lepidopyga goudotii

    Genere: Leucochloris

    Leucochloris albicollis

    Genere: Leucippus

    Specie:

    Leucippus chlorocercus

    Leucippus fallax

    Leucippus viricauda

    Leucippus baerii

    Leucippus taczanowskii

    Leucippus chlorocercus

    Leucippus chionogaster

    Leucippus hypostictus

    Genere : Lampornis

    Specie :

    Lampornis hemileucus

    Lampornis clemenciae

    Lampornis calolaema

    Lampornis cinereicauda

    Lampornis ametistinus

    Lampornis viridipallens

    Lampornis sybillae

    Lampornis castaneoventris

    Lampornis rhami

    Genere : Lamprolaima

    Lamprolaima rhami

    Genere: Lesbia

    Specie:

    Lesbia nuna

    Lesbia victoriae

    B]Genere: Microchera[/B]
    Microchera albocoronata

    Genere: Metallura

    Specie:

    Metallura williamii

    Metallura tyrianthyna

    Metallura iracunda

    Metallura aeneocauda

    Metallura eupogon

    Metallura theresiae

    Metallura odomae

    Metallura baronii

    Matallura phoebe

    Genere: Mellisuga

    Specie:

    Mellisuga helenae

    Mellisuga minima

    Genere: Myrtis

    Myrtis fanny

    Genere: Oreonympha

    Oreonympha nobilis

    Genere: Oreotrochilus

    Specie:

    Oreotrochilus chimborazo

    Oreotrochilus estella

    Oreotrochilus leucopleurus

    Oreotrochilus stolzmanni

    Oreotrochilus melanogaster

    Oreotrochilus adela

    Genere: Ocreatus
    Ocreatus underwoodii

    Genere: Orthorynchus

    Orthorhyncus cristatus

    genere: Oxypogon

    Oxypogon guerinii

    Genere: Opisthoprora

    Opisthoprora euryptera

    Genere: Phaethornis

    Specie:

    Phaethornis yaruqui

    Phaethornis guy

    Phaethornis longirostris

    Phaethornis philippi

    Phaethornis pretrei

    Phaethornis eurynome

    Phaethornis squalidus

    Phaethornis longuemareus

    Phaethornis nattereri

    Phaethornis idaliae

    Phaethornis ruber

    Phaethornis hispidus

    Phaethornis superciliosus

    Phaethornis malaris

    Phaethornis sirmatophorus

    Phaethornis koepckeae

    Phaethornis bourcerii

    Phaethornis anthophilus

    Phaethornis augusti

    Phaethornis subochraceus

    Phaethornis rupurumii

    Phaethornis stuartii

    Phaethornis atrimentalis

    Phaethornis striigularis

    Phaethornis griseogularis

    Genere: Phaeochroa

    Phaeochroa cuvierii

    Genere: Popelairia

    Specie:

    Popelairia popelairii

    Popelairia letitiae

    Popelairia langsdorfii

    Genere: Polytmus

    Specie:

    Polytmus guainumbi

    Polytmus theresiae

    Genere: Polyerata

    Specie:

    Polyerata amabilis

    Polyerata lactea

    Polyerata fimbriata

    Polyerata amabilis

    Polyerata decora

    Polyerata rosenbergii

    Polyerata boucardii

    Polyerata luciae

    Genere:Phlogophilus

    Specie:

    Phlogophilus hemileucurus

    Phlogophilus haterti

    Genere: Pteraphanes

    Pteraphanes cyanopterus

    Genere: Patagona

    Patagona gigas

    Genere: Panterpe

    Panterpe insignis

    Genere: Ramphodon

    Ramphodon naevius

    Genere: Ramphomicron

    Specie:

    Ramphomicron microrynchum

    Ramphomicron dorsale

    Genere: Rhodopis

    Rhodopis vesper

    Genere: Stellula


    Stellula calliope



    Genere: Stephanoxis


    Stephanoxis lalandi

    Genere: Sappho

    Sappho sparganura

    Genere: Saucerottia

    Specie:

    Saucerottia saucerrottei

    Saucerottia beryllina

    Saucerottia edwardii

    Saucerottia tobacii

    Saucerottia cyanifrons

    Saucerottia cyanura

    Saucerottia viridigaster

    Saucerottia cupreicauda





    Genere: Sephanoides
    Specie:

    Sephanoides sephaniodes

    Sephanoides fernandensis



    Genere: Selasphorus
    Specie:

    Selasphorus flammula

    Selasphorus scintilla

    Selasphorus platycercus

    Selasphorus sasin

    Selasphorus rufus


    Genere: Sternoclyta
    Sternoclyta cyanopectus



    Genere: Threnets
    Threnetes ruckeri

    Threnetes niger



    Genere: Thalurania

    Specie:

    Thalurania fannyii

    Thalurania furcata

    Thalurania colombica

    Thalurania glaucopsis

    Thalurania ridgwayi

    Thaluronia watertonii



    Genere: Taphrolesbia

    Taphrolesbia griseiventris



    Genere: Thaumastura

    Thaumastura cora



    Genere:Tilmatura

    Tilmatura dupontii



    Genere: Topaza

    Topaza pella

    Topaza pyra



    Genere: Trochilus

    Trochilus polytmus

    Trochilus scitulus



    Genere: Urosticte


    Urosticte beniamini

    Urosticte ruficrissa



    Genere: Urochroa
    Urochroa bouguerii








    Nella foto: Chlorostilbon canivetii





    Nella foto: Selasphorus platycercus



    Pedro Cristina



    I COLIBRI O UCCELLI MOSCA

    Geograficamente i Colibrì sono localizzati unicamente nelle Americhe, dal Canada alla Terra del Fuoco, e nelle isole adiacenti; delle Antille (Grandi e Piccole), a Tobago, Trinidad, Isola S. Fernandez (Pacifico). Numerosi nell'America meridionale e centrale, più copiosi nelle zone tropicali ed equatoriali. Colibrì significa "Arcobaleno "; noi italiani li chiamiamo Uccelli mosca, i francesi Oiseaux mouches, gli inglesi Humming-birds, i brasiliani Bejaflor i messicani Chupa mirto, gli spagnoli Picaflores, nelle Antille Zumbador o Frous-frous. L. Hartert, direttore del Museo di Tring ( Inghilterra ), ne classificò 500 specie, con 118 generi, mentre Simon, del Museo di Storia Naturale di Parigi, 540 specie con 187 generi; nella classificazione moderna però, meglio rivista la posizione sistematica, le specie sono 319.

    I Colibrì sono ben distinguibili da tutti gli altri uccelli non solo per le dimensioni, perché non tutte le specie sono piccole, infatti ve ne sono della lunghezza totale dicm 5 e del peso di g 1,7, ad esempio Calypte elene di Cuba, Mellisuga minima delle Isole Hispaniola e Jamaica, e ancora Acestura bombus del Nord Perù-Equador, sino ai più grandi che superano anche i 19 cm come Patagona gigas, Pterophanes, Topaza, Docimastes.
    Il volo è veramente interessante per l'estrema rapidità del movimento in tutte le direzioni, sia verticalmente sia orizzontalmente, producendo un ronzio poco sonoro, e non è raro imbattersi frontalmente in Colibrì, che si librano come certe farfalle crepuscolari

    (ad esempio la Sfinge Macroglossa stellatarum).

    Lo sviluppo di questo metodo di volo ed il particolare modo di nutrirsi, vanno ricercati nel sistema strutturale interno ed esterno;

    citiamo lo sterno grande e molto carenato, l 'omero corto e robusto, il radio e l'ulna corti, le falangi assai lunghe.

    Per questi particolari e per certi muscoli pettorali preposti al volo, in proporzione alle dimensioni e al peso, i Colibrì risultano i più grandi virtuosi del mondo alato.

    Le ali con 10 remiganti primarie e secondarie più corte e le 10 timoniere che sono in movimento continuo, permettono loro ogni acrobazia. La velocità oraria di traslazione dei Trochillas colubris ad esempio è di circa 74 Km con volo librato, 50 battiti per secondo che nella stagione dell'estro amoroso possono arrivare ai 200. La forma del loro becco è molto variabile; ricurvi verso il basso, come nel Phaetornis crepuscularis o diritti (Dorifera, Helsomaster) o curvi verso l'alto (Avocettula), a volte cortissimo come nel genere Ramphomicron o lungo come la testa o poco più, talvolta
    più lungo dell'intero corpo e sottile (Docimestes ensifera) o molto curvo in basso ( Eutoseres aqu)

    Le lingue, lunghe, bifide tubulari oppure terminanti all'estremo in una sorta di morbido spazzolino, sono adatte a succhiare e a catturare minuscoli insetti nel fondodei calici dei fiori. Le zampine corte e robuste sono spesso circondate da un ciuffetto di piumino morbido che è bianco oppure nero come nell’ Eriocnemis derbyi.

    Il loro nido è collocato ovunque senza tanta scelta di luogo; può essere attaccato ad un pezzetto di filo di ferro vicino ad un muro (o, come successe a me in seguito ad un esperimento, su un pezzetto di legno legato ad un filo del sottoscala),ad un tetto di paglia di una costruzione colonica, o su foglie secche ancora attaccate alle piante, può essere costruito su ciuffetti di erbe abbarbicati alle rocce e persino su un vecchio candelabro pendente in un locale, con finestra sempreaperta; sono costruiti a coppa su rami orizzontali o sulle biforcazioni di questi (Fetorniti).

    Esternamente sono spesso camuffati con licheni o con muschio dello stesso albero o pezzettini di foglie secche ben fissati con ragnatele, internamente sono imbottiti di lanugine e cotone. Dopo aver deposto le uova, non più di due, i Colibrì tornando al nido portano sempre qualche piccolo fuscello, da aggiungervi per ultimarlo. I piccoli appena nati non sono molto belli a vedersi (solo dopo qualche giorno si può conoscere morfologicamente la specie ) e rimangono nel nido per ben 24 giorni circa prima di abbandonarlo. I colori delle piume dipendono dalla scomposizione della luce per le loro particolari strutture;
    tutti i colori dell'iride, tanto lucenti metallici quanto brillanti, non mancano, come in Panterpe insignís della Costa Rica e del Panama, mentre nel genere Phethornis per lo più vestono gli stessi colori dei maschi anche le femmine,
    che solitamente invece non sono tanto appariscenti e per la monotonia della livrea risultano poco visibili ai predatori quando sono in cova; in questo genere che presenta code molto graduate con le rettrici centrali più lunghe il maggior periodo di attività durante la giornata è il crepuscolo e le località predilette sono le foreste ombreggiate.
    Il genere Lophornis costituito da una decina di specie di piccole dimensioni e dai colori brillanti, è caratterizzato da ciuffetti erigibili sul capo e ai lati del collo con penne variopinte, come in L. magnifica, L. adorabilis, L. pavonina.
    Il genere Coeligena, è assai ricco di specie (C. iris del Perù, C. aurora della Bolivia, ecc.) tutte bellissime.
    Certe specie vantano delle lunghe code, ad esempio Aithururs polytmus della Jamaica, Lesbia nuna, Lesbia victoria della Columbia-Ecuador, con code di 18 cm circa; code lunghe e brillanti posseggono anche Aglaiocercus kingi, A. coelestis, Sappho spargana del Centro America.
    Rapportato alla piccolezza dell'uccello il piumaggıo non è soffice e le piume che ricoprono il corpo sono ben aderenti;possono allungarsi in varie parti formando graziosi ciuffetti sia sulla testa sia sulle guance o sul mento come una specie di barba, caratteristiche ravvisabili in Oxypogon guerrini, O. lindeni, Chalcostigma herrani e C. heteropogon.
    Non mancano specie che vivono sulle Ande oltre i 3000 metri s.l.m. Il genere Oreotrochilas, composto da una mezza dozzina di specie tutte con la gola verde brillante e fra le quali ricordiamo O. lencopleurs, O. chimborazo dell'Ecuador e O. estellae deI Peru-Argentına, si trovano anche a 4500 m di altezza, sino al vulcano Chimborazo.
    Non si può dimenticare la bellezza caratteristica della rara Loddigesia mirabilis del Perù e del discretamente comune Crysolampis mosquitus del Venezuela-Brasile, col suo rubino-oro brillante. Tutti questi abitatori dei monti di notte
    cadono spesso in uno stato di semitorpore riducendo il metabolismo e si ridestano al primo sole del mattino.
    Sono pochi i fiori conformati in modo che qualche specie di Colibrì non riesca a vısıtarli, compiendo così una importante funzione di impollinazione.
    Nel maggior numero delle specie che presentano il dimorfismo sessuale molto accentuato si nota la poligamia e solo la femmina si dedica allcostruzione del nido ed al portare a termine la covata fino all'involo dei piccoli, mentre dove il dimorfismo non è evidente, la coppia collabora in tutte le fasi.
    Ho avuto occasione di assistere ai giochi di corteggiamento di una coppia di Heliactin cornutus in un campo a Ibura (Recife). Durante questi voliche durarono circa venti minuti, caratterizzati da impennate, picchiate rincorse ed acrobazie accompagnate da quel ronzio caratteristico, in certi istanti sembrava che si schiacciassero al suolo, finché in un batter d'occhio scomparvero; è stato un momento bellissimo, per me, anche perché questa specie di Colibrì è assai rara.
    Mi sono a suo tempo occupato di osservare nidi ed ebbi occasione di trovarne con uova e nidiacei in vari stadi, alcuni nati anche da poche ore e potei così compiere interessanti osservazioni: Eupetomena macrura è specie abbastanza robusta, con il primo nido con due piccoli, neri e brutti e che temevo non dovessero sopravvivere, non volli perdere la speranza di allevarli e cominciai ad alimentarli con un poco di latte bollito, il doppio di acqua, un cucchiaio di miele ed una decina di mosche che, dopo aver tolto loro le ali, miscelai col resto facendone una poltiglia quasi liquida tanto da poter imbeccare i pullus con la stessa ogni tre ore. Questi accettarono benissimo
    il cibo, con il quale li ho portati a 23 giorni, sino ad implumazione completa altrettanto feci con i pullus di una coppia di Polytmus guairumbi che avevo nl mio allevamento. Stessi risultati anche con pullus di Chlorostilbon aureoventris della Sierra di Cordoba (Argentina).
    Per chi avesse invece l'occasione di venire in possesso di soggetti adulti , è necessario per le prime ventiquattro ore alimentarli con una soluzione di acqua, miele o zucchero al 30%; logicamente occorre che l'uccello non sia stato lasciato in condizioni tali da fargli venir meno le sue energie e riserve organiche.In seguito si può alimentarli con una dieta particolare preparata e sperimentata con ottimo risultato dai dottori T. Negri e J.C. Radice, che ho trascritta nel mio libro « Uccelli da gabbia e da voliera di tutto il mondo », (ed. Hoepli Milano).
    Con questa alimentazione è stato possibile tenerli in vita per ben sette anni.
    Trascrivo una seconda ricetta più semplice e meno completa, pur essendo a sua volta adatta per l'alimentazione dei Colibrì:

    ore 7,30

    1 litro di acqua

    3 cucchiai di Alimento Mellin

    3 cucchiai di latte condensato Nestlé

    2 cucchiai di zucchero 2 cucchiai di miele ( chiaro )

    I 5 gocce di polivitaminico ( Sterogil )

    10 gocce di estratto di fegato fresco


    ore 11.00 stesse dosi.
    ore 15,30

    1 litro d'acqua

    2 cucchiai di zucchero

    4 cucchiai di miele

    15 gocce di Sterogil

    10 gocce di estratto di fegato fresco.

    Queste ricette possono servire anche per Nettarinie e Saì; per ultimo, chi volesse sbizzarrirsi può preparare una decina di bottiglie a collo largo con il tappo a retino ed allevare i moscerini dell'aceto (Drosophila melanogaster) molto appetibili dai Colibrì, e ogni due o tre giorni aprirne una in voliera. Oltre ad essere un ottimo alimento,si vedrà come non un solo moscerino riuscirà a sfuggire.
    Pedro Cristina e Falco di palude

  2. #2
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    Articolo veramente molto interessante. Avrei qualche dubbio sulla preparazione del nettare ma lungi da me criticare. Quello che funzione va sempre bene.
    per chi conosce l'inglese (e comunque vuole vedere qualche bella foto) può andare a vedere questosito:
    http://www.waynesthisandthat.com/hummingbirds.htm


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  3. #3
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    Questo è, invece, il sito di uno dei più famosi allevatori di colibrì d'europa e probabilmente del mondo:
    http://www.jack-roovers-hummingbirds.nl/


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  4. #4
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    ciao enzo, volevo sapere se in italia qualcuno alleva questo genere di uccelli. saluti
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  5. #5
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    Quote Originariamente inviata da petrus Visualizza il messaggio
    ciao enzo, volevo sapere se in italia qualcuno alleva questo genere di uccelli. saluti
    Conosco un solo allevatore che ha un paio di coppie di colibrì AMAZILA AMAZILA . Ne ha ottenuto la deposizione ma non i piccoli.
    A Trieste esiste il Parco tropicale - centro per la salvaguardia dei colibrì che con enormi sforzi prova a sopravvivere nella giungla burocratica italiana.
    Il suo sito è:
    http://www.parcotropicale.it/

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  6. #6
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    A genova presso l'acquario vi è una sezione dove ci sono dei colibrì e ho notato che lì si sono riprodotti...
    ecco il link:
    http://www.acquariodigenova.it/jsp/p...tor=0000003830
    Gianluca



  7. #7
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    A Trieste esiste il Parco tropicale - centro per la salvaguardia dei colibrì che con enormi sforzi prova a sopravvivere nella giungla burocratica italiana.
    Il suo sito è:
    http://www.parcotropicale.it/
    I colibrì donati allo Stato Italiano, e poi abbandonati alla cura del buon lavoro del Parco Tropicale sono in pericolo.
    Qui potete trovare tutte le notizie sulla brutta storia che li ha coinvolti, e come poter fare per aiutarli

    http://www.centrocolibri.com/cms/index.php

  8. #8
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    Davvero bel articolo , sono stato tre volte nella serra dei colibri all'acquario di genova e mia moglie ha letteralmente dovuto strapparmi fuori per poter proseguire la visita all'acquario.


    [SIGPIC][/SIGPIC]

  9. #9
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    quindi sono molto difficili da allevare da quello che capisco..
    ma come alimentazione, va data una pappa simile a quella dei lori?

    argomento molto interessante comunque, che sicuramente andrebbe trattato più a fondo



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  10. #10
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    bellissimo articolo e bellissime foto..............sono diffusi in italia, ci sono persone che li allevano in cattività?

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