LIVORNO. Il South Atlantic invasive species project, un´iniziativa dell´Unione europea gestita dalla Royal Society for the Protection of Birds (Rspb, la Bird-Life del Regno Unito) ha riscoperto, nella sperduta colonia britannica dell´isola di Sant´Elena, una pianta di cui non si sapeva più nulla da due secoli. La piccola pianta, che in inglese si chiama "Neglected tuft sedge" (traducibile più o meno come Cariice a ciuffo negletto - Bulbostylis neglecta, nella foto), è stata trovata nella parte occidentale dell´isola conosciuta come High Hill e prima di riapparire in questo remoto lembo di terra era stata vista l´ultima volta nel 1806, 9 anni prima che Napoleone venisse mandato in esilio a Sant´Elena dopo la sconfitta di Waterloo.

La ricomparsa rischia di essere effimera a causa della colizzazione da parte di vegetazione "aliena" di origine africana che sta invadendo tutta l´isola. Lo stesso "scopritore" della pianta, Phil Lambdon, sottolinea che se non verranno eliminate le piante invasive, la Bulbostylis neglecta potrebbe scomparire definitivamente entro 10 anni.

Secondo Claire Miller, che gestisce l´attività della Rspb sull´isola, «la fauna selvatica di Sant´Elena è stata devastata dalle specie introdotte nell´isola. Capre, piante, erbe, uccelli sono stati liberati sull´isola, dove hanno provocato un caos devastante tra le specie native. Sant´Elena è un hotspot per l´estinzione, provocata soprattutto dalle specie introdotte, e dove gli uccelli endemici hanno sofferto più che in molte altre isole. Di otto specie di uccelli che vivevano solo sull´isola, sette sono state sterminate dal momento in cui è stata scoperta, nel 1502».

L´unico uccello endemico terrestre rimasto sull´isola è il Corriere di Sant´Elena o Wirebird (Charadrius sanctoehelenae) che è comunque compreso nella Lista Rossa dell´Iucn come criticamente minacciata di estinzione a causa della predazione delle sue uova e dei suoi nidiacei da parte dei gatti rinselvatichiti e della Myna comune ((Acridotheres triste) introdotti dall´uomo. Ed anche i pascoli e i prati che rappresentano il suo habitat sono sempre più invasi dalla macchia e da piante infestanti.



La Gran Bretagna, se si comprendono anche le sue colonie sparse negli oceani, annovera ben 34 specie di uccelli globalmente minacciate di estinzione (sarebbe così al diciannovesimo posto per specie di avifauna minacciate di estinzione, subito dopo Madagascar e Sudafrica), ma ben al di sotto della Francia che, con i suoi Territori di oltremare, è quinta in classifica per numero di specie di uccelli a rischio.

Il problema è che, in questi frammenti coloniali degli imperi che furono, Francia e Gran Bretagna non hanno l´obbligo di rispettare le direttiva europee Uccelli ed Habitat e di istituire Zone di protezione speciale, Siti di interesse comunitario o includerli in Important bird area per proteggere l´avifauna endemica.

«La riscoperta del carice dà un segnale di rinnovata speranza anche per altre specie estinte che possono essere in attesa in alcuni luoghi isolati di Sant´Elena - dice speranzosa Claire Miller - Per esempio, non è del tutto fuori da ogni possibilità che la nidificazione di uno degli uccelli marini notturni possa essere scoperta in uno dei cunicoli di una remota parte dell´isola. Ci chiediamo se Sant´Elena abbia ceduto tutti i segreti della sua fauna selvatica».