Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Ricreare sottospecie estinte ??

  1. #1
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    Ricreare sottospecie estinte ??

    Visto che si parlava si specie estinte vorrei chiedere se con una selezione specifica si possono ricreare delle sottospecie!?!?!
    Cioè immaginiamo che la sottospecie del passero europeo si estingue si può con una selezione far nascerlo di nuovo ??
    Comunque a proposito di passero ho saputo che il passero italiano è un ibrido tra passero sardo e mattugio vi risulta ??

  2. #2
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    L'avatar di marco cotti
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    sui passeri

    sul passero italiano una breve nota trata da un lungo articolo monografico del compianto Giorgio Truffi...

    "A loro volta invece il Chigi (1904, e poi tutta la letteratura successiva citata), lo Grzimek (1974) e con lui Friedmann, Niethammer e Wolters, e lo Smolik (1972) considerano specie solo il Passero oltremontano, di cui il Passero italiano ed il Passero spagnolo sarebbero sottospecie, anzi, per essere più precisi, considerano la specie Passer domesticus da cui avrebbero avuto origine le sottospecie Passer domesticus domesticus e Passer domesticus hispaniolensis che fra loro ibridandosi avrebbero originato la sottospecie Passer domesticus italiae.

    E così ritorniamo da capo e sino a questo punto la domanda rivoltaci riguardante il nostro Passero (è uno, due o tre?) non ha ancora

    avuto risposta perchè gli Autori, divisi fra loro, ci offrono ciascuno argomenti validi ed interessanti ad avallo della propria tesi.

    Più avanti vedremo di chiarirci le idee ma per ora, in questo inventario a volo d'aquila dello stato attuale delle cose, prima di procedere esaminiamo quanto si è detto e si dice, sempre per il nostro Passero, a proposito delle sottospecie e per non debordare dai limiti del lavoro atteniamoci unicamente alle sottospecie (o ritenute tali) presenti in Italia.

    Iniziamo dal Chigi, che dopo avere negato l'esistenza di tre specie diverse riconosce per il territorio italiano la presenza di sette diverse varianti: P. d. arrigoni in Sardegna, P. d. brutius in Italia meridionale, P. d. maltae (anche qui polemi*che: si sarebbe invece dovuto dire melitae) a Malta (e in Sicilia?), P. d. italiae all'Elba e in Corsica, e poi ancora P. d. romae nel Lazio, P. d. subalpinae nell'Italia settentrionale, P. d. valloni ai confini d'Italia e forse nella Francia meridionale. Nel 1903 lo Tschusi scopre la sottospecie P. italiae galliae in Corsica, all'Elba ed a Nizza e a questo punto, a livello di sottospecie nostrane (un ultimo accenno: P. d. carnicus, ovviamente in Carnia ) dato che ormai ce n'è per tutti, le cose tendono a stabilizzarsi.

    A onor del vero il Salvadori (1906) «.., le tre forme o specie di Passeri italiani... sussistono realmente con lievi variazioni individuali o prodotte da ibridismo là dove due specie si incontrano, e le varie forme ammesse dagli Autori più recenti non hanno valore neppure di sottospecie», il Giglioli (1907) «... io sono, come si vedrà, e lo ero prima di leggere il suo scritto, enfaticamente dell'opinione del*l'amico Salvadori» e l'Arrigoni degli Oddi (1913) «... secondo me in Italia esistono soltanto le tre solite forme o specie di Passero... le nuove forme descritte od ammesse dagli ornitologi innovatori non hanno, a mio vedere, nemmeno va*lore sottospecifico», fanno giustizia di questo ginepraio. Che, d'altra parte, continua ad affiorare nella letteratura degli anni successivi (per fortuna tendono a scomparire le «sottospecie» galliae, romae, subalpina e valloni) anche se in modo non ben definito ed anzi piuttosto confuso, dato che alcuni (Moltoni, Tocchi, Zangheri, Frugis ) considerano le sottospeciee maltae, arrigoni e brutius derivazioni del Pascer hispaniolensis ed altri invece (Cova, Brichetti ) popolazioni costanti, probabilmente derivate da ibridismo con il Passero spagnolo, del Pascer domesticus italiae."
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  3. #3
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    Mama mia! se con un passero tutto questa storia allora con gli altri allora ???
    Ma oltre al passero c era un altra domanda cioè ammettiamo il caso che una sottospecie del passero domestico si estingue c è un modo diciamo di selezione per farlo nascere di nuovo ???
    Comunque come ogni suo argomento o risposta lascia sbalorditi Complimenti !!

  4. #4
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    credo di si

    credo di si...
    tra una ventina d'anni con campioni integri di DNA (soggetti tenuti in azoto liquido) si potranno ricreare...
    un picolo passaggio...

    "Centinaia sono state le specie animali sterminate dall'uomo nell'epoca moderna; oltre il 95% delle estinzioni animali dal 1600 in poi sono state causate dalla caccia sfrenata, dalla distruzione dell'habitat, dai mutamenti climatici o dalla competizione con specie introdotte (non originarie del luogo). Casi celebri sono la ritina di Steller, estintasi 27 anni dopo la sua scoperta, oppure il tilacino e il dodo, che oggi si sta tentando di clonare.

    Ultimamente, la presa di coscienza dell'uomo nei confronti dell'ambiente che lo circonda ha fatto sì che si cominciasse a cercare di porre rimedio agli errori del passato: ecco allora che vi sono progetti di ricreare animali come l'uro con incroci e selezioni genetiche, come avvenne nel secolo scorso con il quagga e con il tarpan. In più nel 2010 è stata pubblicata la resurrection list (in inglese la lista della resurrezione) con una top 10 in cui dieci animali estinti sono quelli con le maggiori probabilità di essere clonati con successo e sono:

    1. Lo smilodonte. 2. Il dodo. 3. L'uomo di Neanderthal. 4. Il mammuth. 5. Il moa. 6. Il tilacino. 7. L'orso gigante dalla faccia corta. 8. L'alce irlandese. 9. Il Glyptodon. 10. Il Rinoceronte lanoso.

    Attualmente il progetto è in corso"
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

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    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  5. #5
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    E' giusto quello che dici ma non è questo il punto!!!
    Il fatto degli estinti lo abbiamo detto gia nell altra discussione!!!
    Qui non si parla delle specie estinte ma delle sottospecie che è ben diverso !!!
    Cioè per farvi capire cio che vorrei sapere!!!
    Allora abbiamo il come specie vivente il dodo ma abbiamo estinto una sua sottospecie!!
    La mia domanda avendo la specie dodo si può con una selezione far nascere la sua sottospecie ??!?!??!

  6. #6
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    In più nel 2010 è stata pubblicata la resurrection list (in inglese la lista della resurrezione) con una top 10 in cui dieci animali estinti sono quelli con le maggiori probabilità di essere clonati con successo e sono:

    1. Lo smilodonte. 2. Il dodo. 3. L'uomo di Neanderthal. 4. Il mammuth. 5. Il moa. 6. Il tilacino. 7. L'orso gigante dalla faccia corta. 8. L'alce irlandese. 9. Il Glyptodon. 10. Il Rinoceronte lanoso.
    Resto un pò basito...se almeno per quanto riguarda i numeri 4, 5, 6, 10 esistono (o sono esistiti) esemplari conservati (o nei musei o nei ghiacci siberiani) e quindi si potrebbe anche ammettere che un giorno, con tecnologie estremamente avanzate, si potrebbe essere in grado di clonarli...mi risulta che di tutti gli altri non esistano resti che non siano fossili (quindi mineralizzati) o comunque in condizioni non molto buone (ad esempio il Dodo).
    Boh...

  7. #7
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    oggi sul giornale c'era l'articolo di una scienziato inglese che cerca donne disposta ad ospitare nel proprio utero un embrione dell'uomo di neandertal da lui creato in vitro partendo dal dna prelevato da resti fossili.Qualche gentile signorina del forum si offre volontaria?

  8. #8
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    Veramente ??

  9. #9
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    Bè, per quanto riguarda il Neanderthal, vale lo stesso discorso già fatto per le specie affini, visto che in passato questa specie di uomo si è meticciata ampiamente con la nostra e buona parte della popolazione europea ha geni del neanderthalensis (i capelli biondi e gli occhi azzurri pare derivino proprio da questa specie). Ed anche in questo caso è molto probabilmente stata la competizione con i sapiens a portare questa specie all'estinzione...
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

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