Allora, faccio un esempio così è più comprensibile.
Mettiamo che io avessi appuntamento un sabato da un collega colombofilo, vado, vedo una coppia che secondo me vale, combino, pago e porto a casa i due soggetti.
Non li metto in colombaia, altrimenti se ne tornerebbero a casa loro. Li metto nella stanzetta di 'quarantena'.
Col passare dei giorni vedo che il maschio corteggia, la femmina risponde, prendono possesso di un nido, poi la femmina depone le uova. Da questo punto in poi sarà difficilissimo che tornino a casa, comunque li tengo 'stretti' poiché il maschio, durante il turno di cova della femmina, potrebbe partire, in via del tutto teorica.
Dopo una settimana che sono nati i piccoli, li apro perché è praticamente impossibile che uno dei due se ne torni alla colombaia di origine, magari per essere super-prudente aspetto ancora un po'.
Quando i piccoli sono svezzati, il padre li porta ad esplorare il mondo, capita che stiano via anche tre ore, ma poi tornano al nido, dove intanto la femmina ha ri-deposto, ed il maschio attende ai suoi turni (circa un quarto della durata del turno femminile).
Quando la coppia ha già tirato su alcuni piccoli, li carico in macchina, vado a circa 20 Km, li libero e li osservo. Se sono di buon sangue, dopo alcuni giri in aria, vedo che il cerchio si allunga in un'ellisse, poi un paio partono, e tutti li seguono. Addirittura, ad una ventina di Kilometri, potrebbero esserci già stati, conoscere benissimo il posto e partire a razzo.
Ogni sabato, oppure uno sì ed uno no, allungo il giro, magari in cooperativa con altri colleghi. E così via.
Venti anni fa, quando allevavo, questi erano i metodi praticati. Nessuno mi ha mai mandatao suoi soggetti da far covare, né io ne ho mai mandati a nessuno. L'onestà voleva che, se per caso un colombo appena acquistato, fosse tornato da dove veniva, venivo raggiunto telefonicamente e l'ex proprietario mi informava, così facevo io.
Charles.