LIZARDS:
ESPERIENZE DI ALLEVAMENTO
Alcune considerazioni sull'andamento della stagione-cove 1984, oltre che essere motivo di compiacimento da parte mia, penso possano essere di utilità alla piccola, ma appassionata schiera di allevatori di Lizards.
Tali mie note intendono inoltre essere un doveroso ringraziamento al prof. de Baseggio, poiché, in gran parte, il merito degli eccezionali risultati di quest'annata è dovuto alla competenza con la quale mi ha saputo consigliare, in risposta alla mia richiesta di suggerimenti.
Al principio dell'anno, alcuni Canarini dello stock da riproduzione, pur non essendo propriamente ammalati, avevano l'intestino un po in disordine: l'addome si presentava arrossato e le feci di questi soggetti non erano solide come desiderabile. Il consiglio del prof. de Baseggio fu di trattarli con il Bimixin e di cominciare poi subito a somministrare un integratore a base di lieviti vivi. Debbo confessare che non fui molto entusiasta del suggerimento perché, essendo ovviamente il veicolo di somministrazione dei lieviti il pastoncino, ciò contrastava con la mia abitudine di fornire (in gennaio, febbraio e nella prima parte di marzo) pastoncino solo ai maschi: in questo modo sarei stato invece costretto a darlo continuativamente anche alle femmine. Il rischio era che le femmine ben nutrite andassero in amore prima che i maschi fossero a loro volta andati completamente in forma. » In febbraio 'affama' le femmine e 'ingrassa' i maschi » recita un vecchio adagio, cui finora io mi ero sempre attenuto. Nonostante queste mie preoccupazioni, decisi di seguire per filo e per segno le indicazioni del prof. de Baseggio.
Pertanto, dalla metà di gennaio, ogni giorno tutti i Canarini ebbero a disposizione pastoncino (pan grattato integrato con lieviti, un pizzico di sali minerali e uovo sodo). I problemi intestinali non si fecero più vedere e riuscii anche a trattenere le femmine fino alla fine di marzo. Le prime piacevoli sorprese vennero con la deposizione delle uova: di dimensioni superiori al normale, in nessun nido meno di quattro, in taluni cinque, in uno addirittura sei. Ottima anche la loro fecondità e la percentuale di schiusa. Per farla breve, da 14 femmine, in due sole covate, ho ottenuto 99 soggetti. Si tenga conto che uno dei più qualificati allevatori di Lizards d'Inghilterra, uno dei fondatori della Lizard Canary Association, Fred Snelling, da me interpellato su quanti Lizards è lecito attendersi in un anno da ogni coppia, mi rispose che due piccoli erano la media. E quando io, incredulo, gli chiedevo se per caso non intendesse dire due per
covata, egli, ridendo, mi ribadì che mi sarei potuto considerare fortunato se avessi ottenuto da una coppia in un anno due novelli.
I risultati ottenuti dunque sono veramente ragguardevoli, perché sono più che triplicati rispetto alle stime di un esperto come Snelling! En passant mi piace sottolineare un fatto su cui non mi stancherò mai di insistere: dal 1969 pratico l'allevamento in consanguineità e se la consanguineità fosse quel disastro che la stragrande maggioranza degli allevatori crede, il primo automatico correttivo della natura sarebbe una caduta della prolificità dei soggetti ° tarati », perché troppo strettamente consanguinei.



Da notare che anche negli anni scorsi, pur non raggiungendo la punta di sette piccoli all'anno per femmina, ottenevo una media di quattro piccoli in due nidiate. Mi pare dunque che il tabù della consanguineità sia messo a dura prova da tali dati.
Ma, tornando all'andamento della stagione '84 voglio ancora riferire questi fatti: i piccoli abitualmente li inanellavo nell'ottavo giorno di vita, quest'anno ho dovuto effettuare l'operazione in anticipo, al settimo e in non pochi casi al sesto giorno, stante il precoce sviluppo. L'uscita dal nido, che nel corso di quindici anni avevo constatato avvenire con straordinaria precisione il diciottesimo giorno di vita, si è verificata quest'anno tra il 16° e il 17° giorno e per diversi piccoli addirittura il 15°! I piccoli fuori dal nido erano poi molto vispi e al 18° giorno già ° contendevano » alla madre il pastoncino, sicché al 21° giorno, quando venivano separati, non attraversavano nessuna crisi di svezzamento. Verso i 30-35 giorni i novelli avevano la taglia e la consistenza di piumaggio di un adulto, da cui si distinguevano solo per la livrea, non certo per la silhouette.
Ancora: le perdite che ogni anno subivo tra i novelli di età tra i 50 e i 60 giorni, valutabili mediamente nell'ordine del 10%, causate dall'insorgenza di improvvisi quanto inspiegabili e incoercibili disturbi intestinali, quest'anno non si sono verificate.
I risultati sono stati dunque, in tutte le varie fasi della riproduzione e della crescita, particolarmente positivi e, nello spirito di sincera disponibilità alla collaborazione, ho ritenuto utile farli conoscere a tutti gli allevatori di Lizards, che come me sanno che il nostro prediletto Canarino è un po' più delicato in confronto alle altre razze inglesi.