Uccelli da gabbia e da voliera - Marzo 1949

IL CANARINO MILANIANBIANCO ITALIANO
Di GIROLAMO ILOSSI
La razza « Milanbianco », che si può senz'altro considerare italiana, dovrebbe ormai fare il suo ingresso ufficiale nei trattati di canaricoltura, ed avere anzi un posto preminente nel quadro delle varietà arricciate di rara bellezza. Se Ia sua diffusione finora è stata piuttosto lenta, ciò è dovuto aI fatto di non aver potuto ancora riprodurla su vasta scala, data Ia sua creazione relativamente
recente ; ma non vi è dubbio che questa razza si affermerà rapidamente nei prossimi anni. Non stimo intanto inopportuno accennare alle sue origini e aI suo processo di formazione e di sviluppo.
La sua culla è implicita nel nome.
Analogamente a quanto è avvenuto per altre razze, i cui nomi stanno a indicare i rispettivi paesi di origine, (quali ad esempio Norwich, Yorkshire, ecc.), anche il nome di « Milanbianco », oltre alla particolarità del colore, indica chiaramente iI luogo d i provenienza, cioè Milano. I primi esemplari, che non si possono nemmeno chiamare i progenitori di questa razza, sono stati prodotti tra il 1930 e il 1933, ed hanno fatto Ia loro prima apparizione in pubblico precisamente alla Fiera campionaria di Milano deI 12 - 27 Aprile del 1933, presentati da un allevatore Monzese, il Sig. Beava.
Tali soggetti, di color bianco neve, presentavano un leggera e rudimentale arriccia- tura nel piumaggio, e rammentavano, nella forma, l'Olandese del Nord. Era una novità, e nella mente dei piú intelligenti allevatori si fece strada l'idea di creare una vera e propria razza di colore candido che potesse gareggiare e competere con il grande arricciato Parigino.
L'impresa non era facile, tanto più che l'allevatore Monzese non volle mai cedere i suoi soggetti agli amici che, nell'intento di riprodurli e selezionarli, glie ne facevano richiesta ; e nemmeno aderì di collaborare con altri esperti allevatori a tale scopo. Si dovette pertanto procedere altrimenti, ed iniziare ex-novo il lavoro.
Fu merito del Sig. Astori Francesco se in tale epoca si costituì a Milano un piccolo gruppo di allevatori provetti, allo scopo e con l'impegno reciproco di iniziare i primi incroci e di collaborare strettamente fra loro onde ottenere nel più breve tempo possibile i risultati sperati. Vale qui citare i nomi di questi benemeriti pionieri. II piccolo gruppo venne formato, oltre che dal Sig. Astori, dai Sigg. Gallo Giacinto e FaccIoli Mario, ai quali si aggiunse subito dopo il Sig. Aggradi; tutti di Milano.
I primi modesti risultati si poterono vedere solo dopo tre anni. Si cominciò col primo anno accoppiando un maschio Harzer bianco con femmine Olandesi color paglierino ; nel secondo anno si scelsero i soggetti maschi bianchi del primo incrocio e si unirono con femmine Olandesi paglierine di taglia un pò più grossa ; infine, nel terzo anno, si accoppiarono i maschi bianchi deI secondo incrocio con femmine Parigine gialle di media statura. Naturalmente giunti a questo punto i soggetti ottenuti lasciavano molto desiderare e non soddisfacevano nessuno, tanto che qualcuno degli allevatori era del parere di sospendere ulteriori tentativi, poichè la mèta si palesava troppo lontana e forse irraggiungibile. Vi fu un momento in cui, per poco, il lavoro stava per essere abbandonato, e la razza Milanbianco non sarebbe perciò mai esistita. Tuttavia vinte le perplessità, íl lavoro proseguì con nuova Iena. , Si arrivò così aI 1939, anno in cui si poterono esporre alla Mostra di Milano alcuni soggetti bianchi, discretamente arricciati, che si potevano chiamare Olandesi del Nord. Malgrado le imperfezioni palesi, sia nel piumaggio che nella linea, i soggetti ottennero grande successo, e fu in tale occasione che una riunione di allevatori decise di chiamare questo nuovo tipo di canarino col nome di Milanbianco leggero anzitutto in omaggio alla città che gli aveva dato i natali, poi per distinguerlo dal Milanbianco pesante, verso il quale da tale momento tutti gli allevatori indirizzarono i loro sforzi.
Si trattava di una distinzione necessaria, in vista delle mite che si volevano raggiungere, e tale distinzione di Milanbianco leggero e Milanbianco pesante, o gigante, fu infatti mantenuta negli anni seguenti, benchè nelle successive Mostre di Milano del 1940 e 1942, già i soggetti esposti apparissero sempre più perfezionati nella forma e sempre più tendenti alla taglia del grande Parigino.
Oggi, dopo tanti anni di continue selezioni, ritardate ma non interrotte dalla guerra, Ia distinzione di taglia non è più necessaria, e si può parlare di un'unica razza Milanbianco, con caratteri ben fissati ed ereditari. Tali caratteri sono ormai ben conosciuti in Italia, dove si è compilata una Scala dei punti, e consistono principalmente nella lunghezza e statura dei soggetti, non inferiori aI Parigino, nonchè nel piumaggio ricco, candido e serico, nella perfetta e abbondante arricciatura, con testa a piume ondulate o a casco, e portamento elegante. Cosicchè si può ben dire che per alcune caratteristiche, e come visione d'insieme, questa razza superi per bellezza ed eleganza Io stesso Parigino.
Questi risultati si possono ritenere definitivi, in quanto difficilmente superabili. Non superata invece è Ia fissazione del colore bianco, poichè, come ognuno sa, nella riproduzione del Milanbianco si ottengono anche soggetti gialli. Non si è cioè ancora giunti al punto di poter raccomandare l'accoppiamento tra due soggetti entrambi bianchi in quanto si è constatato che così facendo la statura della prole tende a diminuire vi é cioè pericolo di un ritorno alle origini.
Ma anche questo inconveniente sarà col tempo eliminato. Per ora gli allevatori si attengono come norma agli accoppiamenti tra i due colori bianco e giallo, di cui preferiscono unire i maschi bianchi con femmine giallo-paglierino il più possibile di grande statura. Solo saltuariamente e gradualmente si potrà passare agli accoppiamenti tra due soggetti entrambi bianchi, allo scopo di arrivare aI perfetto isolamento di questo colore. Cio costituirà indubbiamente un ulteriore coronamento della brillante vittoria conseguita dai canaricoltori italiani con Ia creazione di questa razza veramente superba.

Ecco Ia scala dei punti fissata per le Mostre 1949


Piumaggio bianco neve, fine e soffice Punti 9
Petto molto largo ben arricciato e ben formato „ 16
Fianchi che si uniscono con le spalline 18
Spalline simmetriche molto pronunciate 14
Ali ben unite e non incrociate 3
Portamento alto, quasi diritto, vivace 8
Gambe alte 4
Testa media molto arricciata 15
Lunghezza 18-20 cm. 10
Coda lunga ed unita 3
Totale punti 100