Fatale, per emù, canguri e pappagalli, l'ondata di caldo in Australia

Roma, 9 gennaio 2014 - Mentre gli Stati Uniti fanno i conti con i danni provocati dall'eccezionale ondata di gelo che ha messo in ginocchio il Paese e provocato numerose vittime, in Australia si registra un caldo record con il termometro che, in alcune zone del Paese, è arrivato anche a segnare 50 gradi.

Il record della temperatura più alta mai registrata nel Paese risale al 1960, quando a Oodnadatta, nello Stato dell'Australia meridionale, il termometro segnò 50,7 gradi. La regione più colpita è quella di Pilbara, sulla costa nordovest. Karly Braganza, che gestisce il monitoraggio del clima presso il Bureau di meteorologia, spiega i motivi alla base del caldo eccezionale: sicuramente il riscaldamento globale e poi il fatto che sia in ritardo l'arrivo dei monsoni, che di solito contribuiscono ad abbassare le temperature nella zona settentrionale del Paese.

Queste condizioni meteo stanno avendo gravi conseguenze sulla fauna: nel sudest del Queensland sono morti almeno 50mila pipistrelli, che cadono giù dagli alberi per il troppo caldo; inoltre a Winton, sempre nel Queensland, un gran numero di pappagalli, canguri ed emù sono stati ritrovati morti a causa della sete. L'ondata di caldo è cominciata nel periodo di Natale, ma dall'ufficio meteo prevedono che proseguirà e su si sposterà verso la zona meridionale dell'Australia. Dal 27 dicembre sono stati raggiunti nuovi record di temperature in 34 località del Paese, perlopiù negli Stati del Queensland e Nuovo Galles del Sud.