Ciao Sergio, credo che neglio di me, possano inserire delle brevi note sui Frosoni da te postati, gli Amici del Club del Frosone
dell'amico Gian Giacomo Fanelli, che spero possa portare qualche breve scheda informativa
saluti e a presto
Marco credo che a piu' appassionati fara' piacere saperne almeno un po' su questi XXL (comlpimenti x gli articoli veramente belli e professionali).
Ciao Sergio, credo che neglio di me, possano inserire delle brevi note sui Frosoni da te postati, gli Amici del Club del Frosone
dell'amico Gian Giacomo Fanelli, che spero possa portare qualche breve scheda informativa
saluti e a presto
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
ciao
woowwwwww
bellissimo questo logo...
senti ma quelle bacche come si chiamano????
è possibile reperirle da qualche parte??
ciao ciao
Ragazzi pazientate ancora un po, e vi farò trovare tutto quello che desiderate sapere sui frosoni, nel sito del relativo club!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Marco hai ricevuto le foto da inserire nel fotogallery del club del frosone?????????
Ti ho mandato anche l'elenco iscritti e lo statuto.........puoi inserirlo???????
GRAZIE
LE BACCHE SONO REPERIBILI PRESSO L?AZIENDA PROGEO.
Quello nella prima foto non è un frosone di cina ma "personata", frosone del giappone.
CIao GianGiacomo
mi scrivi:
"Marco hai ricevuto le foto da inserire nel fotogallery del club del frosone?????????
Ti ho mandato anche l'elenco iscritti e lo statuto.........puoi inserirlo???????
GRAZIE"
No putroppo ho dovuto rimettere a posto tutto il PC dopo che mi hanno messo l'ADSL è probabile che alcuni messaggi compreso i tuoi non mi siano arrivati
Rimandameli a questo nuovo indirizzo email:
marcocotti53@alice.it
se vuoi chiamami allo
0322 259159
o al cell 347 8051810
dopo di che provvedo a d inserire nel sito del club
ciao a presto
Marco Cotti FEO 0004
http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm
http://tarantamyblog.blogspot.com/
Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
Ippolito Nievo
quelle bacche sono di pyracantha.
E' il frutto di un comunissimo arbusto da giardino che si trova praticamente ovunque.
E' di due tipi; rosso e arancio ed e' apprezzatissimo da quasi tutti i volatili (rosso in particolare).
Io lo somministro frequentemente ai miei inseparabili che ne sono golosissimi.
Non credo sia pyracantha ma delle bacche di sorbo.
Ciao
Hai ragione, e' sorbo montano
Il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) è un alberello alto fino a 10-15 metri, diffuso soprattutto dalla fascia montana a quella subalpina. La corteccia è liscia e grigia con lenticelle evidenti. Le foglie sono composte, formate da 13-15 foglioline a margine seghettato, che d’autunno assumono una colorazione rossastra.
Questo sorbo in tarda primavera fa bella mostra di sé grazie alle bianche infiorescenze a corimbo, di circa 15 cm di diametro, che si trasformano poi in infruttescenze costituite da piccoli pomi di un vivace colore rosso scarlatto, che maturano in autunno e danno alla pianta un buon valore ornamentale.
Il nome di questo grazioso alberello è dovuto al fatto che i frutti abbondanti sono assai ricercati dagli uccelli, tanto che i cacciatori si appostavano presso alberi di questa specie per catturare i volatili. Proprio gli uccelli contribuiscono alla disseminazione, in quanto i semi non vengono digeriti e quindi possono germinare una volta evacuati.
Il sorbo degli uccellatori è diffuso in tutta Italia a partire dal piano collinare e si può spingere, nelle Alpi, fino a 2.300 metri di quota. Specie adattabile a diversi ambienti, vegeta in boschi di conifere e di latifoglie soprattutto nel piano basale montano, nelle radure, negli arbusteti e sulle pendici detritiche e sassose. Generalmente questo sorbo vive in luoghi asciutti ed esposti al sole, ma si adatta ad ogni tipo di terreno. Si ritrova spesso isolato o in gruppi, raramente in popolamenti più estesi.
Aciduli e poco saporiti, i frutti del Sorbus aucuparia possono essere mangiati solo dopo la cottura; con essi si possono fare ottime marmellate e gelatine e, dopo fermentazione, bevande alcoliche. Grazie alle loro proprietà astringenti ed antinfiammatorie hanno anche usi medicamentosi e cosmetici; una volta essiccati, si possono conservare e utilizzare per fare un decotto con virtù medicinali (antiemorragico, astringente, diuretico).
Il legno, duro e resistente, è utilizzato per lavori al tornio e intaglio, per la produzione di manici degli utensili, attrezzi agricoli e sculture.
Nella tradizione questa pianta simboleggia il ritorno della luce dopo l’oscurità dell’inverno, grazie al fogliame rado che permette all’erba di crescere sul terreno sottostante.
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Piracanta o Agazzino (Pyracantha)
Descrizione
Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, la Pyracantha è un arbusto da giardino di origine cinese. Le piracante sono arbusti da siepe o da gruppi informali da giardino apprezzati per la bianca fioritura estiva a mazzetti, soprattutto per le masse di lucenti bacche gialle, rosse o arancione, amate dagli uccelli, che appaiono a fine estate e perdurano fino all’inverno. Ha foglie semi-persistenti, piccole, oblunghe, verde scuro sopra, grigie sotto. In natura può raggiungere un’altezza di 4 metri. Queste qualità estetiche, unitamente alle lucidi e verdi foglioline ovali, le rendono altrettanto decorative come bonsai. La piracanta è pianta robusta e facile da educare e offre perciò materiale bonsai ideale per principianti. Pur essendo una specie arbustiva, può venir coltivata con successo come esemplare a tronco singolo. Nella grande scelta di specie e varietà se ne trovano alcune indicate alla vita in vaso, altre che possono essere fatte crescere ad arbusto o piccolo albero ed altre ancora dal portamento strisciante, che coprono rapidamente il terreno soprattutto su zone di pendio. Gli stili a cui maggiormente si adatta sono l’eretto, l’inclinato, il prostrato, quello a cascata e su roccia.
E' uno di quegli arbusti in grado di assicurare anche in autunno una cosa importantissima: il colore. Se non ci hanno già pensato gli uccelli, in gennaio togliere le bacche.
Marco Cotti FEO 0004
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Ippolito Nievo