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Discussione: Cannibalismo alessandrini

  1. #1
    Tony Afeltra
    Guest

    Cannibalismo alessandrini

    Stamattina ho trovato una scena raccapricciante, piccola premessa la settimana scorsa erano schiuse le uova dei miei alessandrini, quattro su quattro, vado ad anellare il terzo pullo e ho trovato morto il più piccolo. La cosa strana era che aveva il gozzo semi pieno ma non aveva più le zampe ed il collo e la spalla squarciato e mangiato, era ancora caldo quando l'ho tirato via dal nido e la madre lo copriva. Ora non saprei dirvi se è morto prima o se è stato ucciso dai genitori.
    Ora quello che m'interessa è capire l'atteggiamento etologico: secondo le vostre esperienze cosa può essere accaduto? Perchè lo stavano mangiando? (premesso che nelle ciotole il cibo c'era perchè ogni mattina lo controllo ed aggiungo) Sinceramente mi ha ricordato il cannibalismo materno dei cani o dei gatti che mangiano i figli morti per vari motivi (tra cui la coscienza di una malformazione), ma non so se nei pappagalli possa esistere questo tipo di atteggiamento. A voi è mai capitato?

  2. #2
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    probabilmente è morto prima: spesso le zampe si decompongono velocemente, e i genitori hanno provato a rianimarlo. Forse sono stati eccessivi, e hanno ferito il pullo.
    Il fatto che l'abbiano mangiato credo che abbiano esagerato nel rianimarlo.
    Altrimenti hanno mangiato il pullo per non farlo trovare da eventuali predatori
    Saluti,
    Simone

    Allevo passeri del Giappone, lonchure, ibridi tra estrildidi ed inseparabili


  3. #3
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    a me è capitato la settimana scorsa con un pullo di pyrrhura rhodogaster, ho aperto il nido per provare ad anellarlo, e l'ho trovato morto quasi senza faccia. la cosa che mi è sembrata strana che dopo circa 12/13 giorni era ancora piccolo e quasi nudo, ancora non aveva formato le prime piumette.
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  4. #4
    Tony Afeltra
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    Ciao DM X PDG la sera prima era vivo e non credo che in meno di 12 ore le sue zampe fossero già decomposte anche perchè parliamo di un pappagallo di media taglia ed il suo corpo era ancora caldo quando l'ho tolto.
    Ciao Michele, in questi giorni ho fatto un po' di ricerche e studi che hanno confermato che il cannibalismo negli animali si manifesta soprattutto in presenza di malformazioni congenite nei piccoli e che per una sorta di selezione naturale nei genitori scatta l'impulso dell'eliminazione (è sempre la madre ad essere l'esecutrice di tale pratica) al pari capita che in alcuni soggetti nel vedere i propri piccoli morti decidano di cibarsene con la convinzione inconscia di rigenerarli successivamente (nel caso dei mammiferi il tutto è legato anche al fatto di nutrirsi della placenta). Nel mio caso non avendo trovato tracce di sangue nel nido ritengo che il piccolo fosse già morto prima di essere cannibalizzato (se fosse stato vivo la vena del collo avrebbe fatto uscire fuori tutto il sangue), rispetto ai fratelli cresceva più piccolo anche perchè nato con alcuni giorni di distanza dal primo ma negli anni scorsi questa differenza veniva presto colmata, e comunque anche lui dopo 10 giorni era ancora senza piume e piccolo di taglia

  5. #5
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    interessante se la tua ricerca possa essere confermata o meno. il mio rhodogaster presumo sia stato vivo perché ho trovato del sangue. resto dell'idea che i genitori si accorgono dei difetti o di una crescita lenta, eliminando il soggetto debole.
    MICHELE
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  6. #6
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    Quando nel nido si trovano pulli morti e smembrati, è possibile che sia stato il padre ad ucciderne uno o di più, per far tornare la femmina fuori dal nido e accoppiarsi nuovamente. Può accadere che la femmina ne riesca a proteggere alcuni, ma non tutti.

    Non sono molto convinto sul discorso della rianimazione, anche se è anch'essa un'eventualità possibile, però, quando ho avuto piccoli morti per altri problemi, al massimo trovavo la parte finale del becco un pochino rotta, ma niente di troppo evidente.

    L'anno scorso una mia ottima coppia di caicchi, sempre impeccabile nell'allevare, ha deliberatamente fatto fuori un soggetto di circa 30 giorni, staccandogli di netto la testa, e quel soggetto era assolutamente sano il giorno prima. Ovviamente fu il maschio a commettere questa bruttissima azione.

    Sono cose imprevedibili e a volte nemmeno spiegabili in semplici logiche, sta di fatto che in certi anni, il clima e la stagione non aiutano l'umore dei genitori ad essere costanti nel loro lavoro.

    Mi dispiace molto, comunque io farei attenzione a vedere come si comporta il padre, onde evitare di perdere tutta la covata.

    Buona fortuna!
    Simone Durigon

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  7. #7
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    spiegazione impeccabile!
    MICHELE
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  8. #8
    Tony Afeltra
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    Ciao Simone, la cosa strana è che gli altri non sono stati proprio toccati, il maschio è quasi sempre fuori dal nido oppure fa spola portandogli il cibo. Indubbiamente sono cose imprevedibili, ho fatto un po' di ricerche sull'etologia e il cannibalismo materno spiegava questo fenomeno nel modo in cui l'ho esposto, certo sarebbe interessante raccogliere i vari dati anche per poterli comparare proprio perchè sui pappagalli non c'è nulla di scritto mentre sui mammiferi fortunatamente si trova tanto e potrebbe essere un punto d'inizio.

  9. #9
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    Simone secondo te potrebbe centrare qualcosa l'alimentazione più proteica durante lo svezzamento del pullo che fa restare alta la voglia di accoppiarsi del maschio e lo rende più aggressivo?
    MICHELE
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  10. #10
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    L'alimentazione proteica può incidere negativamente quando ancora le coppie stanno per prepararsi alla stagione riproduttiva, in quei casi, esagerare troppo con le proteine e soprattutto troppo presto, può predisporre i maschi ad essere aggressivi con le femmine, ma durante le svezzamento dei piccoli, le proteine servono e sono fondamentali.

    Un problema che può incidere è se il maschio torna in amore per ragioni "climatiche", ma dopo la nascita dei piccoli le proteine non hanno responsabilità.

    Anche il cannibalismo, è una pratica che non centra molto con quello che ha descritto Tony, qui non si parla di piccoli divorati e mangiati di proposito, ma di un piccolo ucciso e lasciato li. Nei pappagalli poi il cannibalismo vero e proprio è una cosa rarissima, quindi non allargherei troppo il campo di indagine.

    Se a distanza di una settimana i piccoli stanno ancora bene e vengono tirati su, direi che già possiamo stare più tranquilli...
    Simone Durigon

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