Originariamente inviata da
smitaly
Dico la mia sul punto.
Il problema è non eccedere.
Se si leggono gli attuali standard italiani, e si guardano le schede grafiche allegate, si vede che la forma "tipo" del diamante di gould dovrebbe essere "a carota", cioè con il petto ampio, ma con il corpo che va rastremandosi verso la coda. Sulla testa non mi pare sia detto nulla riguardo alla forma, si parla solo del disegno della maschera e del becco, che si dice debba essere proporzionato alla testa. In generale, sulla struttura si dice che deve essere proporzionata.
Ora, la questione è che tutti sono in grado di distinguere una taglia grossa, ma pochi afferrano intimamente il concetto di proporzione. Ho visto in diverse mostre gould grossi di corporatura con testa sfuggente. In quel caso mancano le proporzioni. Un gould grosso deve avere la testa proporzionata, cioè grossa e tondeggiante. Meglio uno un po' più piccolo ma con una testa di una bella forma e proporzionata al corpo.
Pochi poi prestano attenzione allo "spadino" dei maschi, vale a dire le timoniere filiformi. Se troppo lunghe si piegano, ma se troppo corte rendono l'animale tozzo. Spesso a taglie grosse si accompagnano spadini proporzionalmente corti. E anche lì ritorna il discorso della proporzione.
Ancora, con riguardo alla posizione sul posatoio, lo standard è chiaro "Posizione eretta (circa 50°) con il ventre ben sollevato dal posatoio". Se un gould è seduto sul posatoio è fuori standard. Idem se è troppo "sdraiato" o troppo "eretto".
Veniamo poi al piumaggio. In natura il gould ha un piumaggio "intenso", vale a dire a piuma corta, dura e di colore brillante. In cattività ormai abbiamo tanti gould di piumaggio "brinato", ossia di piuma più vaporosa, lunga, ma che tende a perdere di colore all'estremità. Se la brinatura consente di far apparire un soggetto più "grosso" ha l'effetto opposto di peggiorare il colore, e quindi bisogna fare attenzione a non eccedere nemmeno lì, perchè se da un lato aumenta la taglia, dall'altro scade il colore, e nei maschi è più facile che si perda pure parte del disegno (filetto nero intorno alla testa).
Basta applicare con oculatezza la vecchia regola degli allevatori di canarini dell' "intenso x brinato" o viceversa, e si può mantenere un equilibrio.
D'altro canto, è innegabile che un animale in cattività con il tempo differisca innegabilmente dal selvatico, ed il primo aspetto è proprio la taglia, dovuta ad una alimentazione costante e più ricca, in particolare nelle fasi di imbecco, dove il tenore proteico raggiungibile con gli attuali pastoncini, moltiplicato per la quantità "ad libitum" che somministriamo rende più agevole ottenere taglie grosse.
Quindi, soprattutto in un animale come il gould, nel quale non ci sono "razze" che fanno differire la forma da quella selvatica, l'obiettivo dell'allevamento in selezione dovrebbe essere quello di ottenere animali dalle giuste proporzioni, grazie alle quali un buon disegno ed un colore perfetto possano apprezzarsi al meglio. Se tutto questo porta anche ad un aumento - non eccessivo - della taglia, non guasta affatto.
Se invece facciamo la fine del mastino napoletano attuale, ben diverso da quello dello Scanziani, vale a dire quello che nelle masserie vesuviane dei primi 60/70 anni del secolo scorso veniva definito "can 'e presa" , dove per giustificare gli eccessi gli allevatori si sono fatti modificare lo standard, avremo di sicuro problemi, come sono avvenuti con questa razza canina. Credo che Tony a questo si riferisca, quando parla di cinofilia.