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Discussione: L'uso smodato del termine "avorio"

  1. #1
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    L'uso smodato del termine "avorio"

    Premessa
    Questo thread prende spunto da una "conversazione scritta" (tramite WhatssApp) con l'amico Salvatore Maione (smitaly), anche lui come me allevatore ed appassionato di Diamanti di Gould.
    Ultimamente stiamo discutendo molto sulle nuove (o finora ignorate) mutazioni che si stanno palesando sui Diamanti di Gould, tra le quali la "verde mare" o "avorio", e dato che io allevo anche Agapornis Roseicollis, ho spesso fatto dei parallelismi tra le due specie.



    *Le immagini usate nell'articolo sono state trovate in rete tramite ricerca con Google, quindi si possono intendere di dominio pubblico. In ogni caso mi scuso e ringrazio fin da ora i legittimi proprietari delle foto da me utilizzate per puro scopo divulgativo.*

    Ma veniamo al dunque
    Personalmente ho sempre trovato fuorviante l'utilizzo del termine "avorio" per indicare, in ornicoltura, le mutazioni che producono un fenotipo che si pone tra il verde (ancestrale) e il blu (mutato), cioè quello che in campo internazionale viene identificato con il termine "parbleu", che significa "quasi blu".
    In Italia, ad esempio, ancora si continuano a chiamare "avorio" gli Agapornis Roseicollis coinvolti da mutazioni che influiscono sulla concentrazione delle psittacofulvine (pigmenti rossi e gialli), e quindi con colore che da verde è diventato turchese, verde mare, verde acqua...insomma qualcosa di intermedio fra il verde e il blu:

    In campo internazionale le due mutazioni che, nei Roseicollis, provocano una parziale riduzione delle psittacofulvine vengono chiamate: "aqua" e "turquoise", anche la forma intermedia ha un nome appropriato: "aquaturquoise".
    Ora, pur non volendosi piegare del tutto alla logica esterofila, perché non adottare anche noi questi termini, magari convertendoli nei più convenzionali: "verde acqua" e "turchese"?

    L' Avorio in natura

    Facciamo un passo indietro e vediamo cosa è esattamente l'avorio (inteso come materiale) in natura.
    Per comodità riporto ciò che dice "Wikipedia, l'enciclopedia libera": (http://it.wikipedia.org/wiki/Avorio)
    L'avorio è un materiale che si ricava dalle zanne degli elefanti e che veniva lavorato per farne oggetti di vario uso quali gioielli, suppellettili ed oggettistica per la casa.
    Sicuramente non è una delle cose per cui noi esseri umani possiamo essere fieri, anzi è una delle pratiche più riprovevoli e dannose, oltre che crudeli, che siano mai state messe in atto contro gli animali, ma rimane il fatto che l'avorio ha un colore specifico, ed è innegabile che esso non sia ne verde acqua, ne turchese, ne di qualsiasi altro colore che si pone tra il verde e il blu.
    L'Avorio è di color "avorio", o come dice "Wikipedia, l'enciclopedia libera": (http://it.wikipedia.org/wiki/Avorio_(colore)
    L'avorio è una tonalità di bianco "sporco", che ricorda l'omonimo materiale, ricavato dai denti e dalle zanne di alcuni animali (come per esempio l'elefante o il tricheco). Ha una leggera punta di giallo.


    un manufatto realizzato con questo materiale:



    L' avorio in ornicoltura
    Torniamo al nostro campo di interessi.
    La mutazione avorio esiste anche nei canarini, e trovo che almeno nei gialli l'uso del termine è appropriato:

    giallo avorio intenso


    giallo avorio brinato

    Ma davvero non mi capacito come si possa utilizzare questo termine per specie come gli Agapornis, o addirittura i Diamanti di Gould:

    D.di Gould - femmina verde mare o avorio (?)

    Forse, il termine è stato traslato o preso in prestito per Gould proprio dagli allevatori di Agapoornis, per via delle similitudini cromatiche tra i soggetti con fenotipo "parbleu", ma come si è arrivati ad utilizzarlo sui Roseicollis?
    Probabilmente tale associazione con l'Avorio (degli elefanti) nasce dal colore della maschera dei soggetti "parbleu", tutto sommato per i "faccia bianca" ci può pure stare:

    Roseicollis torquoise o faccia bianca

    ma allora perché non usare il termine "faccia avorio", piuttosto che usarlo invece per indicare il colore del resto del piumaggio?
    Intendiamoci, non è che non ci siano dei fenotipi, creati dal sovrapporsi di due o più mutazioni, in cui ritengo che il termine "avorio" sia appropriato, come nel caso del fenotipo creato dal gene mutato Ino e il gene mutato aqua:

    Roseicollis aqua ino o avorio ino

    e ci sono casi di soggetti "quasi albini" in cui il colore del piumaggio si avvicina ancora di più a quello dell' Avorio:

    Roseicollis faccia bianca ino o turquoise ino


    Roseicollis faccia bianca isabella o turquoise pallid


    Ma rimane il fatto che il termine "avorio" viene ancora utilizzato in maniera troppo generica, non per identificare determinate zone del piumaggio, o fenotipi effettivamente o verosimilmente simili al color "avorio", ma quanto piuttosto a mutazioni o fattori con colore intermedio fra il verde e il blu.


    Fine 1° parte.

    prego i lettori di voler rimandare i commenti dopo la pubblicazione della 2° parte.
    RNA - 442X - RAE - 0487



  2. #2
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    2° Parte:
    Avorio, fenotipo o mutazione?

    Se per i canarini "avorio" possiamo parlare di vera e propria mutazione, altrettanto non può essere per le altre specie, se per i primi, piuttosto che scegliere il termine "diluito", è stato scelto quello che rappresentava al meglio il colore dato dalla mutazione, altrettanto non si può dire per Roseicollis e D.di Gould.
    Purtroppo in Italia si fa troppo spesso riferimento al mondo della canaricoltura, anche per specie che nulla hanno in comune a livello di struttura del piumaggio, e tipo di pigmenti.
    Anche negli Ondulati il termine "avorio" è usato per indicare i soggetti bianchi con soffusioni giallastre, quali gli albini a faccia gialla, si tratta di soggetti con piumaggio molto chiaro, con soffusioni gialle più o meno estese, ma ci sono due scuole di pensiero che spiegano tale fenotipo, alcuni li interpretano come soggetti affetti da ben tre mutazioni: blu (recessiva autosomica) + ino (recessiva legata al sesso) + faccia gialla (dominante), mentre la scuola di pensiero a cui fa riferimento il gruppo di ricerca Mutavi, e di recente anche qualche esponente della CTN Ondulati e Psittacidi italiana, li interpeta come dei torquoise ino quindi, ancora una volta, una forma intermedia fra verde e blu, con in più la diluizione provocata da altri fattori mutanti. In effetti gli esempi di combinazioni che portano al colore "avorio", negli Ondulati, potrebbero essere anche altri: ala perlata doppio fattore a faccia gialla, ala merlettata a faccia gialla, corpo chiaro a faccia gialla, diluiti a faccia gialla, ma il punto non è questo, quanto piuttosto il fatto che il termine "avorio" si addice solo al fenotipo, e non alla singola mutazione.

    Ondulato "avorio" o albino FG

    Diamanti di Gould avorio
    Nei Gould credo si sia raggiunta l'apoteosi dell'incongruenza, fra il nome scelto e il fenotipo che si vuole indicare, dato che anche nel loro caso si vuole indicare un colore a metà strada tra il verde e il blu, e non c'è nemmeno la scusante della maschera, come c'è invece nei Roseicollis.
    Questi sono gli esempi di D.di Gould ""avorio"" (le doppie virgolette sono d'obbligo) che in buona fede sono stati mostrati qui sul forum:





    fotografie tratte dalla discussione: Verde Mare (avorio)

    per fortuna adesso si tende più a definirli "verde mare", perché di "avorio" a parer mio non hanno proprio nulla.
    Io credo che fin ché non si saranno fusi questo fattore e il gene mutato ino allora non potremo dire di aver visto dei veri D.di Gould "avorio".

    Fino a quel giorno gli unici D.di Gould avorio che mi sento di ritenere davvero tali sono questi visti nelle foto inviatemi da Paride:





    Ultima modifica di Paride; 12-09-14 a 13: 40 Motivo: Visibilità foto
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  3. #3
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    Un altro splendido esempio di ciò che non avrei problemi a definire un vero D.di Gould "avorio" è quello rappresentato in questa foto di Juan Farrat:

    Ultima modifica di Paride; 12-09-14 a 13: 42 Motivo: Visibilità foto
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  4. #4
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    Adesso chiunque vorrà intervenire sarà il benvenuto.
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  5. #5
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    Ci tengo a precisare che, il fatto di aver usato le sue foto, non vuole essere una critica nei confronti di Salvatore Maione.
    Le foto le ho usate solo per comodità, dato che erano già presenti sul forum, e anzi con Salvatore la discussione, all'interno del thread "Verde mare (avorio)", si è molto approfondita, fino a prendere in considerazione ipotesi ancora abbastanza inedite in Italia.
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  6. #6
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    Grazie a te, Fabione. Ottima ed interessante desamina. Complimenti.

    Fino a qualche minuto fa non sapevo di avere in allevamento dei Gould che possono definirsi Avorio.





    Anche se questo soggetto ha solo 6 mesi, noto comunque dei tratti in comune con quello dall'amico Juan Farrat, atteso che alcuni particolari dopo averli osservati "dal vivo" si riescono a cogliere anche nelle foto.


    PS: Passi a prelevare il tuo oppure te lo devo portare fino a casa?
    Ultima modifica di Paride; 12-09-14 a 14: 48 Motivo: visibilità foto


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  7. #7
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    Paride, che fine hanno fatto le foto che avevo inserito in allegato?
    Fra l'atro non si vedeno neanche quelle del tuo intervento.
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  8. #8
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    Mi dispiace non vedere le ultime foto, per cui il mio intervento sarà limitato al discorso generale affrontato da Fabio.
    Il primo problema è che in Italia, e non solo, per definire le mutazioni degli uccelli si è partiti dalla gemmologia.
    Il secondo, è che si è partiti dai canarini, e questo si spiega con la semplice ragione che sono quelli più diffusi e allevati da tempo, e su di loro il nome (tratto dalla gemmologia) delle mutazioni può effettivamente essere attagliato al fenotipo che creano.
    Il terzo è che, per un discorso di "uniformità", si pretende di utilizzare la stessa dicitura per mutazioni che dovrebbero funzionare allo stesso modo su più specie.

    Probabilmente questa impostazione è da rivedere, anche perchè, allo stato, non esiste nemmeno la tanto millantata uniformità in base agli effetti ed alla trasmissibilità del fattore mutante.
    Basta fare l'esempio della mutazione blu del diamante di gould. Il suo effetto è quello di sopprimere l'espressione dei carotenoidi, ed è autosomica recessiva. Nel canarino qualcosa di simile lo fa la mutazione bianco recessivo. Eppure nessuno si sognerebbe mai di chiamare bianco recessivo un gould blu.

    A questo punto, la cosa logica sarebbe riformulare le denominazioni delle mutazioni in base alla categoria tassonomica cui le varie specie appartengono, posto che vi sono taluni studi, nello specifico sul diamante di gould, che dimostrano che il modo in cui si formano i colori in questo estrildide è lo stesso di agapornis e ondulati.
    Basterebbe, forse, mantenendo espositivamente i canarini a sè, scindere gli IEI in "fringillidi esotici e nostrani" (che tanto hanno in comune, e le ibridazioni lo dimostrano) e in "estrildidi", mantenendo gli psittacidi a sè stanti.
    Capisco che un mandarino ed un gould non sono la stessa cosa, così come un padda ed un cappuccino, ma comunque in questo modo si potrebbe iniziare a ragionare su dei nomi di mutazioni più affini all'aspetto fenotipico, e non vi sarebbe nemmeno la necessità di stravolgere tutto. Alla fine dei conti il grosso delle mutazioni sugli esotici si trovano sui gould e sui mandarini, sul resto le mutazioni sono molte meno.
    Guardando poi agli psittacidi, per i quali vi sono autorevoli studi internazionali (Dirk Van den Abeele in primis, e con lui il gruppo MUTAVI), si potrebbero trarre utili indicazioni per formulare queste classificazioni in maniera meno fuorviante, soprattutto con i neofiti.
    Tuttavia ritengo che un processo di avvicinamento "nome mutazione - fenotipo" debba avere un freno, essere cioè limitato all'effetto che la singola mutazione ha sul fenotipo dell'ancestrale. Anche perchè se si cominciano a chiamare i plurimutati per come appaiono, si corre il rischio di non far capire, a tanti, che non sono mutazioni singole. Non condivido (e forse in questo sono in contrasto con quello che dice Fabio) di chiamare, ad esempio, i diamanti di gould blu pastello petto bianco "argento".

    Just my two cents, come dicono gli americani...
    Salvatore Maione

  9. #9
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    Adesso dovrebbero vedersi perchè ho cambiato servizio di hosting (anche se in effetti li vedevo anche prima e pertanto mi sembrava tutto regolare).


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  10. #10
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    Salvatore, invece sono perfettamente d'accordo con te, personalmente non ho mai apprezzato il nomignolo "argento" affibbiato in maniera generica ai D.di Gould pastello omozigoti.
    E penso che, prima di trovare i giusti "soprannomi" ai vari fenotipi, bisognerebbe dare nomi più appropriati alle mutazioni, magari evitando accostamenti azzardati con gemme e minerali di vario tipo.
    Un esempio su tutti?
    Il termine "opale", termine usato per molte specie, ma mi chiedo cosa mai possano avere in comune un padda opale, un ondulato opalino, o piuttosto un roseicollis opalino?
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