Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Agapornis pullaria

  1. #1
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    La bandiera di krameri buttercup

    L'avatar di krameri buttercup
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    Agapornis pullaria

    Salve a tutti mi chiamo Davide Isoardi un allevatore di agapornis del Piemonte.Vorrei gentilmente sapere se nel forum si trova qualche allevatore di tale specie in quanto vorrei cimentarmi nel suo allevamento.
    Mi interessano sopratutto le modalita di mantenimento alimentare e di allogiamento e l'eventualità di allevamento in voliera esterna cosa comporta a livello di salute dei soggetti.
    Ringrazio anticipatamente i partecipanti del forum e attendo notizie dai temerari che allevano questa vera chicca ornitologica a presto.
    CIAO
    per chi non si arrende all'ennesimo ostacolo!






  2. #2
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    Ciao mio zio li alleva, è uno dei pochi in italia, e , naturalmente, non li cede.
    sul suo sito troverai molte informazioni ecco l'indirizzo:
    www.misantone.it
    ciao
    °Federico°




    *Zero* *Una*

  3. #3
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    La bandiera di krameri buttercup

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    Ti ringrazio per la precisazione ma conosco gia i testi di tuo zio e di Socci cercavo esperienze similari condotte da altri allevatori ma ti sono comunque riconoscente per la pronta risposta e per le dritte.
    Manda i miei piu sentiti complimenti a tuo zio per l'articolo su Alcedo un resoconto semplice e dettagliato e di grande utilità per una specie che se nn si espanderà tra gli allevatori rischia di vedere il tramonto molto presto.
    Ciao e ancora grazie"
    per chi non si arrende all'ennesimo ostacolo!






  4. #4
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    Innanzitutto BENVENUTO in questo forum!

    Complimenti per la specie di agapornis che hai scelto di allevare.

    Enzo Patanè ne alleva. Guarda qui: http://www.ornieuropa.com/forum/showthread.php?t=4899

    LINDA CRIPPA - F.E.O. r.a.e. 0007 - A.O.B. SV077 - TESSERA AIAP 003
    http://www.feo-italia.it/
    http://www.facebook.com/home.php?#!/...group_activity

  5. #5
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    Grazie mille, anche a me è piaciuto tanto il suo articolo... quelle foto le abbiamo scattate insieme ^[[[]] ahaha.
    gli manderò i tuoi complimenti, e se vuoi sapere qualsiasi cosa basta chiedere e io chiederò a lui e ti risponderò.
    °Federico°




    *Zero* *Una*

  6. #6
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    Specie affascinante.
    Purtroppo questa stagione due deposizioni non fertili.
    Sono alla ricerca, tra le altre cose di un maschio.

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  7. #7
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    La bandiera di krameri buttercup

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    Ciao a tutti vi ringrazio delle notizie e vi pongo nuovi quesiti.
    Per Enzo e cenerino dove è possibile trovare soggetti e a quale prezzo?intendo partire almeno con 2 coppie e voglio avere esemplari che siano degni di essere chiamati tali.
    Si deve come per ogni specie particolare correre all'estero
    o qualche anima pia si ''spreca'' a diffondere la specie qui cedendo esemplari?e se tali anime pie ci sono dove sono?
    So di essere rompiscatole ma è molto che traffico con gli inseparabili e so gia come il mondo allevatorio italiano fatto di tanti caproni che rimangono chiusi nei loro orticelli quindi gia mi rasserena vedere che almeno qui allevare tali specie nn è un tabù e spero profondamente che si riesca come detto da Misatone su Alcedo a formare una squadra allevatoria che faccia qualcosa per evitare che come molti estrilidi e fringillidi di importazione queste specie vadano perse.
    Ancora un grandissimo ringraziamento a tutti e in particolare a Linda per il benvenuto//[[]] CIAO
    per chi non si arrende all'ennesimo ostacolo!






  8. #8
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    La bandiera di Enzo Patané

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    Quote Originariamente inviata da krameri buttercup Visualizza il messaggio
    Ciao a tutti vi ringrazio delle notizie e vi pongo nuovi quesiti.
    Per Enzo e cenerino dove è possibile trovare soggetti e a quale prezzo?intendo partire almeno con 2 coppie e voglio avere esemplari che siano degni di essere chiamati tali.
    Si deve come per ogni specie particolare correre all'estero
    o qualche anima pia si ''spreca'' a diffondere la specie qui cedendo esemplari?e se tali anime pie ci sono dove sono?
    So di essere rompiscatole ma è molto che traffico con gli inseparabili e so gia come il mondo allevatorio italiano fatto di tanti caproni che rimangono chiusi nei loro orticelli quindi gia mi rasserena vedere che almeno qui allevare tali specie nn è un tabù e spero profondamente che si riesca come detto da Misatone su Alcedo a formare una squadra allevatoria che faccia qualcosa per evitare che come molti estrilidi e fringillidi di importazione queste specie vadano perse.
    Ancora un grandissimo ringraziamento a tutti e in particolare a Linda per il benvenuto//[[]] CIAO
    Allo stato attuale è praticamente impossibile trovare Pullaria in tutta l'Europa (forse in est Europa ma non ho conoscenze) causa lo stop delle importazioni.
    A volte casualmente in qualche mercato tedesco o olanese ne trovi qualche soggetto spaiato.
    Che io sappia, In Italia li allevano solo il prof.Misantone e il sig.Socci.
    Il prezzo a coppia, in Olanda, attualmente supera i 1000 euro.

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  9. #9
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    Da Antonio Misantone

    Ciao Davide (Krameri Buttercup)
    inserisco un articolo invoatomi a suo tempo dall'amico Antonio Misantone, che saluto e che spero possa venire nel nostro forum a darci le ultime notizie sui ceppi di Pullarius di Misantone e Socci, due grandi dell'ornitocoltura Italiana.

    Continua la riproduzione in cattività
    dell’Agapornis pullarius.


    di Antonio Misantone e Luciano Socci


    Dopo aver dato notizia, lo scorso anno, dell’avvenuta prima riproduzione italiana dell’Agapornis pullarius nel nostro allevamento, notizia che peraltro sembra non abbia molto interessato gli allevatori di inseparabili, attenti e intenti probabilmente a inseguire le continue apparizioni di nuove mutazioni dell’Agapornis roseicollis, ci è gradito comunicare che quella riproduzione non è stato un evento sporadico e fortunoso ma che è stato seguito, nella stagione 2000, dalla nascita, in una sola covata, di ben quattro pullarius, oggi felicemente svezzati, che si sono rivelati essere un maschio e tre femmine. Il successo sarebbe stato maggiore se la femmina di una seconda coppia, che aveva già deposto due uova, non avesse avuto problemi al momento della deposizione del terzo uovo. Comunque, e soprattutto per sfatare quanto si dice in giro e cioè che il pullarius è difficilissimo da riprodurre o che per riprodurlo bisogna mettere in atto chi sa quali strategie o che i piccoli muoiono alla prima muta, comunichiamo ulteriori osservazioni da noi fatte agli amici allevatori perché siano invogliati a dedicarsi anche a questi straordinari inseparabili.
    Prima di tutto ci sembra doveroso comunicare notizie del pullarius nato nel 1999. Esso sta benissimo, come si può vedere dalla foto allegata, è docile e quasi ogni giorno fa la sua passeggiata per casa volando da una persona all’altra. Allevato a mano, esso non si spaventa quasi mai, mangia tutto o quasi: semi piccoli e grandi (girasole), pannocchie di mais, verdura (cicoria soprattutto), mela, spighe, bacche di piracanta, pastoncino ecc.. Inoltre, a differenza degli adulti che non scendono quasi mai sul fondo della gabbia, esso, senza alcun timore, ci scende spesso e volentieri. Il che ci fa supporre che il pullarius, come gli altri inseparabili, va alla ricerca del cibo, se necessario, anche sul fondo della gabbia o della voliera. Questa precisazione è doverosa in quanto nell’articolo dello scorso anno avevamo notato che essi non scendono e non si cibano mai a terra. Il che presumiamo essere vero solo per i pullarius importati e sicuramente è un comportamento che denota paura.
    Ma veniamo alla riproduzione ottenuta quest’anno comunicando alcune notizie che possono essere utili. Innanzi tutto anche quest’anno la coppia di pullarius ha riprodotto nello stesso nido usato lo scorso anno, nido che per altro non era mai stato tolto avendo essi svernato all’esterno. Prima della deposizione abbiamo provveduto a pulire il vecchio nido in cui la femmina, mutando, aveva lasciato una manciata di piume e, a primavera inoltrata, abbiamo tappato l’ingresso del nido con un tappo di sughero alquanto sottile così da dare alla pullarius la sensazione di dover di nuovo scavarsi il nido. Inutile dire che il tappo è saltato molto presto e da allora la femmina ha cominciato a fare, durante il giorno, ispezioni sempre più frequenti al nido. A successive nostre ispezioni abbiamo potuto constatare che essa si era limitata a dargli solo, per così dire, un’aggiustatina. Quando la femmina effettuava visite diurne, il maschio vegliava con estrema attenzione su quanto avveniva attorno alla gabbia, pronto a dare l’allarme al minimo segno di pericolo. Prima della deposizione abbiamo avuto modo di osservare almeno otto accoppiamenti che si svolgevano tutti alle prime ore della giornata, in genere verso le 6,30- 7.00 del mattino, preceduti dal solito rituale dell’accoppiamento. Finalmente il 29 Luglio si è avuta la deposizione del primo uovo seguito da altre 4 deposte a giorni alterni il 31, il 02, il 04 e il 06 agosto. Delle cinque uova solo uno ( quello deposto il 31) l’abbiamo ritrovato rotto sul fondo della gabbia sotto il foro d’ingresso del nido: segno che la femmina non ha fatto in tempo a rientrarvi per deporre. Dopo ventitre giorni d’incubazione abbiamo sentito il primo pigolio che successivamente si è fatto sempre più forte per l’arrivo mano a mano degli altri fratelli.
    Durante l’allevamento dei piccoli ogni giorno abbiamo ispezionato il nido e nei primi tempi abbiamo integrato l’alimentazione materna con qualche cucchiaiata pro capite di prodotti per la prima infanzia come crema multicereale Nestlé e crema di legumi Milupa, a cui di tanto in tanto aggiungevamo anche una cucchiaio di liofilizzato della Mellin o di Nutrient plus della Chemivit. Durante l’operazione dell’imbeccata la madre se ne stava sul posatoio della parte opposta al nido, incuriosita nel sentire il classico verso dei pullus che vengono imbeccati senza mai dare segni di insofferenza o di spavento. Finito di imbeccare richiudevamo la cassetta nido e la femmina dopo poco tempo ritornava dai suoi pullus. Quest’integrazione dell’alimentazione dei pullus è stata portata avanti da noi per una ventina di giorni, dopo abbiamo lasciato che se ne occupassero solo i genitori. Tuttavia ogni giorno facevamo regolari ispezioni prendendoli in mano e accarezzandoli: ora anch’essi sono abbastanza docili e non danno alcun segno di spavento alla nostra presenza o alla presenza di altri esseri umani.
    I giovani pullarius sono usciti dal nido per la prima volta il 10 Ottobre.
    Un’ altra osservazione abbiamo potuto fare in questi giorni ed è che la femmina col crescere dei piccoli allargava progressivamente la camera di incubazione del nido, scavando le pareti di sughero, così da permettere loro una comoda sistemazione.
    Gli Agapornis pullarius si sono dimostrati genitori attenti e premurosi. Anche quando i piccoli erano usciti dal nido e erano quasi svezzati essi continuavano a preoccuparsi di loro e se la sera qualche piccolo si attardava a rientrare nel nido, non si davano pace fin tanto che tutti non vi fossero rientrati e non fossero al sicuro.
    Di quanto sopra scritto abbiamo ampia documentazione non solo fotografica ma anche filmata che possiamo mettere a disposizione degli interessati, previo piccolo contributo, da concordare, per le spese di duplicazione e di spedizione.

    Roma


    Antonio Misantone - Luciano Socci -
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  10. #10
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    Grazie delle risposte Enzo e sopratutto della documentazione che mi ha fornito Marco che anche se gia da me ampiamente consultata dimostra come ci sia interesse nn solo ad aiutare i partecipanti al forum ma anche a cercare di diffondere una specie che per come la vedo io ornitologicamente parlano se continua cosi a gli anni contati.
    Grazie ancora a tutti e spero di potervi informare presto del ritrovamento di qualche soggetto.[[//]*
    per chi non si arrende all'ennesimo ostacolo!






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