Ciao Delend.
La frutta secca, oltre a costituire l'alimentazione naturale di molte specie di psittacidi, è ricchissima di acidi grassi e altamente calorica, di conseguenza anche particolarmente gradita agli animali e spesso utile durante la stagione fredda.
Le nocciole risultano molto appetite ai pappagalli di grossa taglia esclusivamente se fornite immature: una volta secche, non sono sempre ben accette.
Potranno quindi essere fornite appena raccolte dall'albero, ancora munite di guscio e buccia coriacea, meglio se in grappoli di 3-4 frutti: oltre che un ottimo alimento ricco di vitamine e minerali, costituiranno anche un importante stimolo psicologico.
Discorso differente è per quanto riguarda le noci, le quali vengono consumate principalmente se ben mature, meglio se precedentemente private del guscio.
Nonostante l'elevato contenuto di grassi, raramente vengono prese in considerazione dai pappagalli di piccola taglia, come calopsite e agapornis, che preferiscono consumare i pinoli.
Anche questi ultimi possiedono un tasso lipidico superiore al 50%, e generalmente vengono graditi da tutti gli Psittacidi.
Ultimamente faccio largo uso di datteri di palma, somministrati in piccole quantità porzionate: oltre ad apportare un discreto numero di calorie, contengono una buona dose di betacarotene, piuttosto carente nella maggiorparte della frutta delle nostre zone.
Per quanto riguarda le dosi da somministrare durante l'inverno, occorre suddividere gli psittaciformi in due macro-gruppi:
- pappagalli caratterizzati da un'altro fabbisogno lipidico, come are, cenerini, Poichephalus, cacatua neri e Psittacula di grossa taglia (alessandrini e derbiana): con queste specie possiamo fornire frutta secca anche a giorni alterni, ovviamente moderando le dosi
- pappagalli caratterizzati da diete più magre e leggere, gruppo nel quale rientrano la maggiorparte dei parrocchetti australiani, cacatua bianchi, amazzoni e alcuni parrocchetti sud americani: potremo fornire frutti grassi e oleosi con cadenza bisettimanale, meglio se settimanale.
Altri frutti secchi frequentemente utilizzati in ornitologia sono le castagne, le mandorle ed alcuni arachidi.