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Discussione: monaci in colonia

  1. #1
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    monaci in colonia

    ciao a tutti del forum volevo un consiglio,siccome ho due coppie di monaci che lanno scorso hanno riprodotto solo nel mese di luglio entrambe le coppie solo una covata,riprodotti in gabbioni da un metro per un metro,in cassette nidi esterni,dopo la cova ho rimesso il nido verso ottobre anche perche io ancora non ho capito quante covate fanno,e sopratutto in quale periodo,cmq la mia domanda e che io volevo mettere queste due coppie in voliera dalle dimensioni di lunghezza 2,50 alta 2,50 profonda 1,50 utilizzare sempre i cassetti nido esterni magari il doppio ed evitare costruzione con rami e rametti in quanto difficile per controllare le uova,attualmente loro sono alla costruzione del nido e le coppie sono affiatate che mi consigliate,volevo fare questo spostamento per dare a loro piu spazio e liberta di muoversi,spostandoli rischio che non si riproducano in quanto al fattore ambientarsi,oppure aspetto ormai la prossima stagione,grazie sempre per i consigli a tutti del forum.

  2. #2
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    Ciao Gino,
    I parrocchetti monaci sono pappagalli molto prolifici e pertanto possono portare a termine anche 2 covate in un anno.

    Le stagioni più idonee alla riproduzione corrispondono ai mesi primaverili e autunnali, anche se alle nostre latitudini si rivelano animali molto versatili, capaci di riprodursi durante tutto il corso dell'anno.
    Personalmente preferisco sfruttare il periodo di marzo-aprile-maggio, nel quale le condizioni ambientali (in termini di fotoperiodo, temperatura, umidità) si presentano ottimali per l'allevamento dei nidiacei.

    Il nido deve offrire la possibilità di strutturare un'ampio intrigo di gallerie, anche a discapito della possibilità di ispezionare frequentemente la camera di cova.
    Per raggiungere tale scopo, alcuni allevatori sono soliti utilizzare grandi cesti di vimini in sostituzione ai comuni nidi in legno.

    A mio avviso i parrocchetti monaci si presentano tra i pappagalli meglio predisposti all'allevamento in colonia ma, per impiegare al meglio questa possibilità, occorrerebbe disporre di almeno 3 coppie stabili.
    Con un numero inferiore di soggetti, sarebbe preferibile optare per la riproduzione in gabbie singole.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
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    grazie luca per la risposta e per i consigli,a sto punto per quest'anno lascio le due coppie dove si trovano,in attesa di prendere una o due coppie in piu,per realizzare la colonia,per quanto rigurada le gallerie tu ti riferisci alla colonia perche' in un classico nido esterno e difficile creare questo tipo di tipologia,poi volevo chiedere un altra cosa,per una futura colonia,mettere coppie gia pronte coppie di sesso pari,o posso miscelare che so piu femmine che maschi in quanto spesso nidificano nello stesso nido. Poi un altra cosa secondo te due coppie in colonia non vanno bene perche' ce il rischio che una delle due possa prevalere sull'altra,cioe' puo predominare.

  4. #4
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    ah dimenticavo come potrei gestire in futuro luso del nido,io lo tengo quasi tutto l'anno,pulendolo di tanto in tanto con materiale pulito e togliendo la polvere dall'interno,come lo si fa con i senegal tanto per capirci.

  5. #5
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    Ciao Gino,
    Cominciamo con ordine:

    Quote Originariamente inviata da gino75 Visualizza il messaggio
    per quanto rigurada le gallerie tu ti riferisci alla colonia perche' in un classico nido esterno e difficile creare questo tipo di tipologia.
    Si e no.
    Ovviamente una colonna di monaci strutturerà un nido comunitario estremamente elaborato, ma anche le coppie singole sono in grado di ammassare un enorme intrigo di materiale fino ad individure una piccola camera di cova accessibile tramite una sorta di cunicolo abbozzato.
    Proprio per questo, si rende necessario fornire un nido idoneo per dar sfogo al tale necessità: se il nido non si presenta adatto, accade che i soggetti continuino a dirtruggere e ricostruire la struttura, senza mai intraprendere la riproduzione.

    Quote Originariamente inviata da gino75 Visualizza il messaggio
    per una futura colonia,mettere coppie gia pronte coppie di sesso pari,o posso miscelare che so piu femmine che maschi in quanto spesso nidificano nello stesso nido.
    Dipende molto dall'ampiezza della voliera, comunque sarebbe bene evitare di inserire soggetti spaiati perché potrebbero interferire con altre coppie stabili durante il periodo d'allevamento.

    Quote Originariamente inviata da gino75 Visualizza il messaggio
    Poi un altra cosa secondo te due coppie in colonia non vanno bene perche' ce il rischio che una delle due possa prevalere sull'altra,cioe' puo predominare.
    Esatto. Questo discorso è valido per qualsiasi specie, non solo per i monaci che - tra l'altro - accettano sempre di buon grado la convivenza con i propri simili.

    Quote Originariamente inviata da gino75 Visualizza il messaggio
    ah dimenticavo come potrei gestire in futuro luso del nido,io lo tengo quasi tutto l'anno,pulendolo di tanto in tanto con materiale pulito e togliendo la polvere dall'interno,come lo si fa con i senegal tanto per capirci.
    Il parrocchetto Monaco è una specie stanziale, perciò necessità di un nido presente per tutto il corso dell'anno.
    Alcune coppie possono nidificare per numerose covate nel medesimo alloggio: quando si ha a fare con l'allevamento in colonia, la costruzione di quest'ultimo può durare anche diversi mesi.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  6. #6
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    grazie luca per le risposte molto dettagliate,per il momento lascio tutto come avendo solo due coppie,per il prossimo anno gia mi sto muovendo per prenderne magari un paio di coppie,un ultima domanda,io non ho mai somministrato vitamina e,secondo te un inizio di ciclo potrebbe anticipare le covate ho lascio fare a loro in modo naturale grazie.

  7. #7
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    In questo caso la vitamina E rappresenta più che altro un espediente poco efficace: per spingere all'estro i riproduttori occorre fornire alimenti dall'alto tenore proteico (legumi e cereali bolliti, pastone secco, estrusi per l'allevamento), cibi umidi (frutta, verdura, erbe prative, ecc...) e semi germinati, con lo scopo di simulare la diversa disponibilità alimentare che caratterizza il periodo degli amori.
    Per spronare i soggetti più restii, possiamo far uso di proteine animali, facilmente reperibili nell'uovo sodo, nelle tarme della farina, nei pastoni per insettivori-frugivori, nei gamberetti essiccati, ecc...

    La vitamina E può risultare utile per migliorare la fertilità della coppia ma, se abbinata ad una dieta bilanciata, si rivela superflua se non dannosa.

    Se vuoi approfondire l'argomento, ti consiglio di dare un'occhiata a questa discussione:
    L'alimentazione dei pappagalli granivori
    Saluti,
    Luca Marani.



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